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- Hey.. Jungkook-ah.. -
Jungkook sollevó lo sguardo, Chan era li in corridoio, di fronte a lui con uno sguardo triste stampato in faccia.
Allora era vero.. Mamma non aveva più tempo.
Jungkook prese un lungo respiro, tenendo lo sguardo in quello dell'amico.
- Da.. Da quanto.. Da quanto sapete che la cura non stà funzionando? -
- Da un pó.. -
- Cazzo Chan, avresti dovuto avvisarmi.. Perchè non lo hai fatto? Sei mio amico! -
Chan annuì piano, appoggiandosi contro il muro, proprio accanto a lui.
- Si, sono tuo amico. Ma sono anche il suo medico Jungkook.
Tua madre mi ha chiesto di non dirti niente, sperava nella seconda dose di cure.
Non voleva allarmarti, prima del dovuto e poi.. Vige il segreto professionale tra medico e paziente.
Non potevo riferirtelo senza il permesso di tua madre.
Avevo le mani legate... -
- Stà morendo, vero? -
Jungkook ebbe risposta a quella sua domanda dal modo in cui Chan abbassó lo sguardo e le sue labbra emisero una smorfia.
- Quello che posso dirti è.. Che devi essere pronto alla ventualità che.. Lei, non c'è la faccia.
Só che è dura da digerire, só quanto sia importate tua madre, ma.. La malattia e la cura, che è sottoposta non le stanno facendo bene.
La cura, quella che stà facendo ora è molto più pensate della prima dose.
La rende debole, i parametri vitali non si normalizzano .
La malattia la stà distruggendo Jungkook..
Ho cercato in questo anni di alleviarle il dolore e la sofferenza ma, sembra tutto inutile.
Non ho altre risorse.. -
Jungkook scivoló lungo il muro sedendosi atterra e chiudendo gli occhi, portó la mani tra i capelli stringendolo con forza, aveva un forte mal di testa.
Quello stress, lo stress per sua madre. Lo stress per Jimin e la sua situazione e lo stress per l'incontro con Ji-hoon, lo stavano indebolendo.
- Stai bene? -
- Si... Chan.. Per favore, non arrenderti con lei. -
- Jungkook... -
- Per favore.. Per favore. Deve esserci un modo per.. Salvarla. -
Chan si abbassó puntellandosi sui polpacci, portando lo sguardo nel suo.
- Sei sicuro di stare bene? Sembri sul punto di svenire. -
- Ho soltanto dormito male stanotte.. Non sono riuscito a dormire bene.. Ma non è niente di grave.
Io.. Potresti passare da lei? Ho un appuntamento a cui andare.. -
Chan lo guardó sollevando un sopracciglio.
- Non resterai qui con tua madre? -
- Ho bisogno di prendere una boccata d'aria e poi... Devo vedere Ji-hoon. -
Jungkook vide che Chan rabbrividì leggermente ma non voleva pensarci adesso.
Aveva altro a cui pensare.
Per esempio scoprire cosa il maggiore volesse dirgli di preciso.
- Jungkook prima che tu vada, ti porto qualcosa da bere, sembri davvero sul punto di svenire e non posso permettermi di lasciarti andare in questo stato.. Resta qui.. torno subito. -
Il primo istinto fù quello di assecondare l'amico, ma più aspettava e più l'ansia saliva.
Cosi quando Chan aveva svoltato l'angolo, si tiró in piedi sentendo per un attimo la terra sotto i propri piedi girare.
Era instabile e lo sapeva, ma.. Non poteva rimanere li.
Cosi si incamminó lungo il corridoio raggiungendo l'ascensore, entrato all'interno schiacció il pulsante del piano terra e si addossó alla parete, chiudendo gli occhi.
Chissà sè Jimin stava ancora dormendo, o stava mangiando come si deve.
Ma non doveva preoccuparsi per ora, sapeva che il maggiore non era da solo, Yoon era un buon amico per Jimin.
Il bip dell'ascensore gli fece aprire gli occhi e quando le porte si spalancarono, si spostó di lato per far passare alcune donne, per poi uscire e raggiungere l'uscita dell'ospedale.
Raggiunse la propria auto, salendo e avviando il motore.
La prima cosa che fece fù quella di prendere il proprio cellulare e inviare un messaggio al numero
In cui Ji-hoon lo aveva contattato.
"Dieci minuti e sono li.."
Inviato, fece retromarcia per uscire dal parcheggio e immetendosi poi in strada.
Dall'ospedale al distretto ci voleva dieci/quindi minuti per arrivare ma Jungkook non vedeva l'ora di arrivare, parlare con Ji-hoon e andare via.
Tornare da Jimin e magari cosi avrebbe potuto chiedergli scusa e far pace con lui.
Arrivato di fronte al distretto, spense l'auto e chiuse per un attimo gli occhi.
Quel maledetto mal di testa glieli faceva bruciare.
Ma non poteva tirarsi indietro proprio adesso.
Cosi, prese un lungo respiro e scese dall'auto, andando dritto verso l'entrata.
Il primo agente che intercetto lo perquisì, facendolo poi passare oltre una porta e accompagnandolo nella saletta che aveva già avuto modo di conoscere.
Ji-hoon era li dietro quel vetro.
Jungkook si sedette di fronte prendendo la cornetta del telefono appeso li accanto e cosi fece anche Ji-hoon.
- È bello vederti.. -
- Non posso dite lo stesso .. Allora .. Parla, perchè sono qui? -
Ji-hoon sorrise addossandosi alla sedia, tenendo lo sguardo fisso nel suo.
- Non vuoi prima chiedermi come stó? Vuoi subito andare al sodo? -
- O vai al sodo, o mi alzo e me nè vado.. A te la scelta.. -
- Va bene, va bene.. Parleró... -
Ji-hoon a quel punto fece cenno all'agente alle sue spalle che stava mettendo la mano nelle tasche solo per tirare fuori una foto.
Una foto? Davvero? Pensó Jungkook.
Una volta che l'agente si assicuró che fosse davvero una foto e non un arma, Ji-hoon appoggió la foto sul vetro, dando modo a Jungkook di poterla guardare.
C'era un flacone... Un medicinale, per l'esattezza un sedativo..
- Non capisco.. -
- Guarda bene, bello.. -
Jungkook si fece più vicino, era davvero un sedativo.
E sul flacone c'era scritto il nome di... "Chan"
Quella foto sembrava una di quelle che gli agenti di polizia usavano come prova in un tribunale.
- Cosa dovrebbe dimostrare, esattamente? -
Ji-hoon emise una piccola risata, mettendo via la foto e guardandolo dritto negli occhi.
- Significa che.. Quel flacone è stato rinvenuto a quella festa.
La famosa festa in cui mio marito è stato abusato.. -
Alle parola "mio marito" Jungkook emise un sibilo.
Non doveva assolutamente permettersi di chiamarlo cosi.
Non era più suo.
- Ora... -
Continuó quest'ultimo - Io non voglio essere l'unico a pagare per quello che è successo a Jimin a quella festa.
Devi sapere che Chan nutre un interesse verso di te, Fratellino mio.. Ha sempre avuto un debole per te, questo lo só perchè per anni, non ha fatto altro che dirmi quando ti desiderava.. Comunque.. A quella festa Chan ha cercato di approciarti.
Di provarci con te.. Ma a quanto pare non gli è andata bene. -
- Che Chan, provi qualcosa per me lo sapevo già... Va avanti.. -
- Volevo dare una lezione a Jimin.. Questo già lo sai, ma Jimin non è un bevitore incallito, cosi quando si è sbronzato a quella festa ed è stato portato in quella stanza, la sua sbronza non stava durando.. Si stava già riprendendo.. Cosi, è li che è intervenuto Chan.. -
Jungkook lo guardó attentamente negli occhi, allungando le braccia sopra il tavolino di fronte.
- Che Cazzo stai cercando di dire? -
- È un medico.. Sapevo che quella sera era passato a casa di qualche suo paziente.. Avevo bisogno che.. Tenesse calmo Jimin..
Che Jimin fosse tranquillo... Avevo bisogno della mia vendetta.. -
- Stai.. M-Mentendo.. -
Jungkook si alzó in piedi, scuotando piano la testa.
Tenendo lo sguardo in quello del maggiore, ma nel suo sguardo non c'era incertezza.
Era serio e cazzo, non stava mentendo.
- Quel flacone è una dose molto alta di sedativo.. Ed essendo un medico aveva con sè delle siringhe, non ci ha messo molto a mandare Jimin in uno stato di semi-incoscienza.
Probabilmente è stato anche quello che ha portato a Jimin l'amnesia.. Oltre alle percosse di quella notte.
Sè non mi credi.. Parla con il tuo amico.
Parla con lui e vedrai che non stó mentendo! -
Jungkook si addossó alla parete, un altro colpo forte alla testa e dannazione.
Doveva andare via di li.
Uscì da quella stanza senza guardarsi indietro, prese a camminare velocemente lungo il corridoio uscendo fuori dal distretto e prendendo una lunga boccata d'aria fresca.
Raggiunse la propria auto, partendo e sgommando fuori dal parcheggio del distretto, svoltando verso est, il suo primo istinto era quello di fare inversione, raggiungere l'ospedale e affrontare Chan.
Il secondo fù quello di percorrere quella strada, le mani strette al volante e la testa che gli scoppiava.
Si ritrovó alla baita di Taehyung.
Sapeva dove trovare le chiavi, cosi spense l'auto e raggiuse il portico barcollando.
Prese le chiavi e aprì la porta.
Avrebbe dovuto chiamare Jimin, avvisarlo.
Avvisarlo che stava.. Bene.. Barcolló verso il soggiorno
"Quel flacone è una dose molto alta di sedativo, Ed essendo un medico aveva con se delle sirighe, non ci ha messo molto a mandare Jimin in uno stato di semi-incoscienza."
Jungkook si portó le mani tra i capelli, mugolando per il dolore che lo colpì alla testa, il corpo che tremava.
La vista che iniziava a vacillare, a quel punto caddè, sbattendo con la fronte e il fianco contro il tavolo li accanto e perse i sensi poco dopo.
Era tutto cosi confuso, Jungkook sentiva delle voci, delle braccia che lo toccavano.
"È ubriaco?"
Yoon? Era Yoon..
"No.. Scotta, ha la febbre. Dobbiamo portarlo in ospedale."
C'era Jimin, li.. accanto a lui.
Che diavolo era successo? Cercó di aprire gli occhi ma si sentiva troppo debole e la testa continuava a pulsare e a fargli male.
Quando qualcuno lo aiutó ad alzarsi da terra, Jungkook sentì il senso di nausa salire lungo la propria gola.
Per fortuna si placó quando venne adagiato, sui sedili dell'auto e delle dita leggere che gli accarezzavano i capelli delicatamente, il tremore che a quelle carezze diminuiva.
La volce di Jimin che risuonava al suo orecchio, che cercava di tranquillizzarlo, già averlo li, lo stava aiutando.
Ma che cos era successo?
Era svenuto? Era.. stato all'ospedale dalla madre e poi.. E poi cosa aveva fatto?
"Potrebbe essere sotto shock.. Dobbiamo portarlo in ospedale."
Stava dicendo a quel punto Yoon.
Shock?
Quando il maggiore fermó l'auto, Jungkook aprì lentamente gli occhi, il senso di vertigini che lo colpì gli fece risalire la bile.
Non voleva di certo dare di stomaco addosso a Jimin cosi, si scansó, uscendo dall'auto barcollando e diede di stomaco, accanto alla fiancata dell'auto.
Tremante, cercó di calmare il respiro, sentendo le mani del maggiore che lo tenevano sù.
- Hey bello, fatti aiutare.. Dobbiamo portarti dentro.
Hai bisogno di essere visitato.. -
Gli stava dicendo, aiutandolo a tirarsi sù lentamente.
Senza scatti veloci, per evitare un altra volta di dare di stomaco.
Jungkook a quel punto spostó lo sguardo dal pavimento a Yoon, che sorridendogli lo sorresse.
- J-Jim.. -
Si schiarì la gola, notando il maggiore che indicava Jimin proprio al suo fianco.
Anche lui lo stava reggendo.
Jungkook emise un gemito quando Yoon strinse il suo fianco.
Era evidente che avesse qualcosa di rotto o incrinato.
- Scusa.. -
Abbassó leggermente la mano, cercando di non toccare più quel punto e Jungkook non potè che ringraziarlo mentalmente per questo.
I due lo aiutarono a raggiungere l'entrata dell'ospedale, la stanza non smise di girare.
- Mi.. Mi gira la testa.. Io.. -
- Jimin.. Facciamolo sedere.. -
Jimin e Yoon lo fecero sedere sulla sedia accanto al muro, a quel punto portó la testa tra le gambe, cercando di respirare e di non svenire li, proprio all'entrata dell'ospedale.
- Vado a chiamare qualcuno.. Rimani qui con lui.. -
- Jungkook.. Hey.. -
Jungkook allungó la mano prendendo quella del maggiore e stringendola piano.
Tenendo gli occhi chiusi.
- Ho.. Avuto paura.. -
- M-Mi dispiace.. -
Disse per tranquillizzarlo, era stato un vero idiota.
Avrebbe dovuto almeno scrivere un messaggio al maggiore e avvisarlo, dirgli dove trovarlo.
- Non pensiamoci adesso.. Hai bisogno di essere visitato e di.. Riposare. -
Jimin fece passare le dita tra i suoi capelli, aveva ricominciato a tremare e a quelle attenzioni il suo corpo riusciva in qualche modo a riscuotersi.
Quando risollevó la testa e puntó lo sguardo nel suo, Jungkook non potè non notare che Jimin aveva l'aria stanca e preoccupata.
Era stato un vero idiota.
- Come.. Come facevi a sapere dov ero? -
- Han ha detto che eri stato al distretto e che.. Si insomma avevi preso la strada verso Est.. Non ero sicuro che fossi li ma.. È stato l'unico posto che mi sia venuto in mente in quel momento.. -
- Al distretto.. L'incontro con Ji-hoon.. -
Jimin annuì, alzandosi solo per raggiungere un infermiera e farsi passare una salvietta.
Si avvicinó di nuovo, appoggiando quel pezzo di carta sulla sua fronte, tamponando probabilmente una ferita.
- Sembri sconvolto.. Ho mille domante in testa che mi frullano ma, non è il momento di pensare a questo.
Voglio solo che arrivi qualcuno e che ti visitino.
Che mi dicano che stai bene.. -
- St-Stó bene.. -
- Non mentire.. Non è vero che stai bene.
Lo dici solo per tranquillizzarmi.. -
Jungkook lo guardó attentamente, avvicinando il volto al suo, sfiorando le sue labbra con le proprie.
Sapeva che sè fosse andato avanti cosi sarebbe finito per avere un altro attacco di panico.
Cosi, quando appoggió le labbra sulle sue, baciandolo lentamente e con dolcezza, Jimin si rilassó, rispondendo al suo bacio.
Bloccando quell'afflusso di parole, unito al panico.
Aveva avuto paura, paura per lui.
Quando staccó le labbra dalle sue, guardandolo negli occhi, sorrise di nuovo.
"Quel flacone è una dose molto alta di sedativo..."
Jungkook chiuse gli occhi, cercando di stare calmo e di non mostrare a Jimin le sue emozioni.
Per fortuna in quel momento arrivaró Yoon con un infermiera e un merico.
Che per prima cosa lo controlló, esaminando la ferita alla fronte e il fianco.
- Dovremmo fare qualche esame, potresti avere una costola rotta e un trauma alla testa.. ma per ora ti teniamo sotto osservazione per questa notte.
Dovrai restare qui per questa notte.
Infermiera, prescriva degli esami del sangue e una tac.. Appena avete i risultati fatemelo sapere.. Riesce ad alzarsi? -
Jungkook annuì, alzandosi in piedi e ancora una volta la terra sotto i piedi girava.
Stava per cadere, ma le braccia di Yoon e del medico furono pronti ad afferrarlo.
- Portatemi una sedia a rotelle.. Non puoi camminare.. Potrebbe essere per il corpo alla testa.
Portatelo nella stanza due e fategli un aflebo.. Per ora è tutto, appena abbiamo i risultati mi faccio vivo. -
Jungkook ringrazió il medico e aiutato da Yoon e Jimin si sedette sulla sedia a rotelle, rimanere seduto era decisamente la cosa migliore in quel momento.
Venne portato nella stanza due, e un infermiera mise l'ago sulla sua mano e avvió l'aflebo.
Mentre lui si addossava contro il lettino.
Cercando di restare calmo.
Jimin era li, accanto a lui.
Non distolse lo sguardo nemmeno per un secondo.
Quando dalla porta entró Chan, Jungkook fece scattare lo sguardo sù di lui... Non era uno sguardo amichevole, no.. Per niente.

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