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Erano tornati ormai nell'appartamento da quasi un ora, dopo essersi sfogato con Jungkook in auto, erano ripartiti e nessuno dei due aveva detto altro, forse cosi entrambi si sarebbero scordati di quella serata disastrosa.
Jimin non poteva negare che l'ennesimo torto dei genitori lo avesse ferito, ma in quel preciso momento sperava comunque di non crollare proprio adesso, non poteva domani all'incontro con l'avvocato di Yoon presentarsi debole e con gli occhi gonfi di lacrime.
Doveva essere forte e andare avanti per la propria strada, dopo tutto era riuscito a fare a meno di loro per due anni.
Entrati nell'appartamento Jungkook era andato in cucina, mentre lui preferì andare in salotto e coricarsi sul divano, coprendosi con una delle coperte che trovó li.
Aveva davvero bisogno di riposare, quella giornata lo aveva sfinito, non solo fisicamente ma anche mentalmente.
Dalla porta fece capolinea Jungkook con un vassoio carico di cose fumanti e il profumo di cibo gli fece alzare lentamente la testa, e brontolare lo stomaco, si aveva decisamente fame.. almeno avrebbe smesso di fissare dritto di fronte a sè e lo avrebbe distolto da tutta quella merda che stava vivendo nella propria vita probabilmente era quello che Ji-hoon e sua madre volevano, probabilmente anche i suoi genitori volevano vederlo cadere a pezzi e la cosa era decisamente triste sè ci si pensa bene.
- Dovresti mangiare qualcosa.. Non sono riuscito a preparare molto, ma un pó di brodo caldo e del riso dovrebbe aiutarti a darti un pó di forze.. -
Jimin si tiró a sedere, picchietando con le dita sul divano, proprio accanto a sè, voleva che il moro si mettesse li, cosi poteva accoccolarsi a lui.
- Jungkook-ssi.. Non dovresti preoccuparti cosi tanto per me.
Só cavarmela.. -
- I tuoi occhi gonfi di lacrime e il tuo viso pallido dicono il contrario.. E visto che non intendo assistere al tuo svenimento perchè andrei nel panico, dovresti mettere qualcosa sotto i denti e non si discute.. -
- Si, papá.. -
Jimin emise una risata, continuando comunque a invitarlo a sedersi al proprio fianco.
- Non stó scherzando Jimin-ah.. Puoi per favore darmi ascolto? -
- D'accordo, ma tu puoi metterti seduto qui accanto a me? Giuro che mangeró il riso e il brodo sè lo farai. -
Jungkook non sè lo fece ripetere due volte, lasció il vassoio di fronte a Jimin, per poi accomodarsi al suo fianco.
Jimin a quel punto si porse in avanti sedendosi al bordo del divano, riuscendo cosi ad arrivare più vicino al vassoio, prese il cucchiaio e le bacchette, voltando leggermente la testa verso di lui, per poterlo guardare negli occhi..
- Tu non mangi? -
- Prima mangi tu e poi mangio io.. non preoccuparti. -
- Perchè invece non mangi con me?
Anche per te non deve essere stato una passeggiata assistere a tutto questo.. -
Jimin notó come lo sguardo di Jungkook rimase incollato al suo.
Emettendo piano un sospiro.
- Quello che è stato ferito a quella cena sei stato tu Jimin.. Non dovresti preoccuparti di come mi sono sentito io.
Non devi preoccuparti, per me ora, l'importante è farti dimenticare questa serata disastrosa, farti mangiare e farti riposare il più possibile. Domani sará un altra giornata impegnativa e devi essere in forze. -
- Pensi che mi lasceranno denunciarlo?
Non pensi che dopo stasera faranno di tutto per impedirmelo? -
- Jimin-ah.. cosa potrebbero fare?
Andiamo.. Hai tutte le prove.
Hai il video.. Hai anche la testimonianza del tuo amico Yoon... Era li quella sera no? Ha visto com eri ridotto.. -
- Non  era presente al momento del fatto. Potrebbero dire che ero coscente di quello che stavano facendo. Lo sai anche tu che Ji-hoon è bravo a manipolare la gente e sono certo che abbia qualche parente nella polizia. -
- Jimin.. Questa volta non la passerá liscia.
Te lo posso assicurare io, perchè non è vero che Ji-hoon ha parenti nella polizia.
A dire il vero, era mio padre ad essere nella polizia.
In effetti potrei chiamare il migliore amico di mio padre... Di certo non permetteró che ti distruggano ancora. -
Jimin portó lo sguardo nel suo, cercando di non scoppiare a piangere di nuovo, voleva soltanto stare bene.
Liberarsi di quel peso che al momento gli opprimeva il petto e liberarsi di tutte le persone che fin da quando era piccolo cercavano di ferirlo.
Compresi i suoi genitori.
Il cellulare di Jimin inizió a squillare, spostó lo sguardo dal moro al telefono sul tavolo di fronte.
Era suo padre che lo stava chiamando.
- Non dovresti rispondere.. -
Mormorô Jungkook, ma Jimin voleva dirgli che doveva sparire dalla propria vita, sparire come aveva fatto due anni prima.
Prese il cellulare accettando la chiamata.
- Non voglio parlare con te.. -
Disse, tenendo ben saldo l'apparecchio contro l'orecchio.
Il sospiro del padre risuonó forte, ma Jimin poco importava sè in quel momento sembrasse arrabbiato, nè aveva tutti i diritti di esserlo.
"Só che sei arrabbiato e lo capisco.."
- Davvero? Eppure non sembrava importarti poco fá.. Solo il pensiero che avete invitato a casa vostra la stessa persona che vi ho detto cosa mi aveva fatto, mi fá salire la nausea.
Mi aspetto tutto dalla madre di Ji-hoon, ma non mi aspettavo che tu.. Lo potessi concepire come idea.. Dalla mamma mi aspetto questo, ma non da te..
ho sempre sperato che prima o poi avresti preso le mie difese.. -
"Lo stó facendo ora.. voglio parlare.. Mi potere far entrare?"
- Come scusa?.. -
"Sono qui fuori.."
Jimin si alzô dal divano raggiungendo la finestra e scostando la tenda vide il padre sotto il portico, i loro occhi si incrociarono.
- Non sei obbligato a farlo entrare e a parlarci.. Jimin.. -
Mormoró Jungkook.
- Lo só.. Lo sai qual è il problema?
Che... È l'unico genitore che mi resta. In veritá... La donna con cui è sposato mio padre, non è la mia vera madre.
È entrata nella mia vita quand ero molto piccolo. -
Jimin scosse appena la testa per togliere quei ricordi dalla propria testa, proprio per quello non avevano mai avuto quel rapporto madre e figlio.
- Posso ascoltarlo e posso sempre non accettare di rivederlo.
Ma devo sapere perchè.. Perchè per una volta non puó stare dalla mia parte.. -
Mormoró, mettendo giù la chiamata e avvicinandosi alla porta, l'aprì lentamente, ritrovandosi il padre di fronte.
Jimin lo guardó negli occhi, ancora con la mano sulla maniglia, quella dannata voglia di richiudere quella porta, eppure.. voleva starlo a sentire.
- Posso entrare? -
- Non dovrei nemmeno parlare con te.. -
- Lo só, Lo só Jiminie.. Só di non essere il padre del l'anno.. Non só nemmeno sè sono mai stato un buon padre per te.
Ma ascoltarmi.. Solo per questa volta. Posso entrare? Si gela qua fuori.. -
Jimin si spostó appena, guardando prima Jungkook che si era portato alle sue spalle.
Jungkook annuì piano, dando così il consenso di farlo entrare in casa sua, anche sè sapeva che avrebbe preferito che non si fosse presentato li alla sua porta, ma per lui lo stava facendo.
- Puoi entrare.. -
Disse Jimin, tornando a guardare il padre e spostandosi per farlo passare. Una volta dentro l'uomo si tolse le scarpe e il cappotto.
Portando le mani alla bocca per riscaldarle.
Jimin s'incamminó verso il salotto, seguito dal padre e da Jungkook che per lasciare ad entrambi un pó di privacy si tenne ben lontano dal divano. Anche sè Jimin avrebbe preferito averlo al proprio fianco.
- Allora? Che volevi dirmi.. ancora? -
Il padre si sedette nell'altra poltrona, quella di fronte al divano dove invece stava seduto Jimin, che lo fissava.
- Quando siamo usciti dall'ospedale, dopo averti incontrato... Abbiamo incontrato quel tipo e sua madre.. -
- Sai com è fatta lei... Incontra qualche donna più.. persuasiva e non pensa ad altro.
Non pensa al fatto che possa mentirle, in quel momento è stato un errore anche mio, crederle..
Non sapeva nemmeno che tu fossi sposato col figlio.. quindi per un attimo abbiamo creduto che.. -
- Che stessi mentendo.. Che quel video fosse falso e che in realtá mi stavo divertendo.
Solo perchè sono Gay, non significa che mi piaccia quando persone che non conosco mi tocchino o abusino di me.
Solo il pensiero che tu, possa averlo pensato... Cazzo sei mio padre! Dovresti essere dalla mia parte! DALLA MIA PARTE PAPÁ.. Non dalla sua.. Hai sempre fatto cosi, mi hai sempre voltato le spalle.
Per lei.. Hai accettato anche quando mi ha cacciato di casa.. -
- Non ho accettato.. -
- Ah no? Te nè sei rimasto alle sue spalle in silenzio mentre prendeva le mie cose e le gettava per strada.. Non una parola.. Non l'hai fermata.. non mi hai cercato e due anni sono lunghi. Poi ricompari, e la prima cosa che fate è commettere ancora errori, come pretendi che io vi perdona?
Non hai idea dell'inferno che ho passato e che stó passando tutt'ora.
Hai idea di cosa significhi essere sposato con qualcuno che alla prima occasione per vendicarsi permette una cosa cosi grave?
E voi pure gli credete.. Tu gli credi.
E lo inviti a cena, la stessa sera in cui invitate me..
Non voglio vederlo, non voglio parlare con lui... Voglio solo essere felice. E per esserlo lui deve sparire dalla mia vita.
E sè voi volete credere a lui, allora sparite anche voi.. Papá, o sei dalla mia parte.. O quella è la porta e non avrai altre occasioni.. -
Il padre si mosse nervoso sulla poltrona. Riportando lo sguardo sù di lui.
- Lo sai che lei non sará mai dalla tua parte.. -
- Non stó dando un occasione a lei e per quanto mi riguarda non m'importa.. La stó dando a te.. Vuoi sprecarla di nuovo? Dovresti darmi una risposta, non ho le forze necessarie per rimanere qui tutta la notte a discuterne e altre ferite non nè voglio.. -
Jungkook a quel punto si spostó per mettersi al suo fianco, portando la mano nella sua e intrecciando le dita alle sue, Jimin a quel punto strinse la mano del maggiore.
- Ci proveró Jimin.. Proveró a fare il padre.. -
- Provarci non è abbastanza per me.. -
- Jimin che dovrei fare? Sono tra due fuochi.. -
- Sè non sai decidere cosa fare, vuol dire che la tua scelta è già stata presa. Preferisci tenerti lei al tuo fianco che rimediare al tuo errore e fare il padre... -
- Non ho deciso proprio un bel niente, altrimenti non sarei corso qui da te.
A quest'ora.. Lasciando quel casino a casa.. Ho visto come stavi quando siete andati via.
Pensi che non mi sia sentito colpevole vederti piangere in quel modo? -
- non lo só, perchè dovrei credere che ti sei realmente sentito colpevole..?
Non è cosi semplice fidarsi.. Dopo quello che è successo. Te l'ho detto.. o sei dalla mia parte o puoi andartene anche adesso.. -
Il padre sospiró piano, alzandosi in piedi.
Jimin sollevó lo sguardo per porerlo guardare.
- Mandami l'indirizzo dell'avvocato del tuo amico.. Domani mattina mi troverai li al tuo fianco e affronteremo questa cosa insieme..
Non posso perderti di nuovo.
Mi dispiace sè sono stato un pessimo padre, potrai perdonarmi? -
- Un passo.. alla volta. -
Mormoró, alzandosi in piedi ma tenne la mano stretta in quella di Jungkook.
Il moro si alzó, accompagnandolo verso la porta.
Il padre di Jimin indossó il cappotto e le scarpe, voltandosi a guardarli.
- Hai detto che hai lasciato un casino a casa... -
- Già.. A quanto pare la madre di Ji-hoon non ha preso bene la notizia che è sposato.. -
- Lei ci crede? Perchè non si fida di lui? -
- Ji-hoon le stava ripetendo che era solo una bugia.. Ma sua madre non era poi così convinta.. Temo che tuo marito.. voglio dire.. Si hai capito, passerá una serata a discutere con sua madre.
Perchè non parli con quella donna e le dimostri che suo figlio stà mentendo? -
- Sua madre non sarà mai dalla mia parte.. È più stronza di lui.. -
- Jiminie.. -
Intervenne il padre, ma Jimin scrolló appena le spalle.
- È la verità. A lei non piaccio io e a me non piace lei.
E poi, quando avró denunciato domani l'accaduto, verrà a sapere comunque la veritá e spero che anche lei paghi per tutte le cattiverie gratuite che mi ha gettato addosso.. -
Il padre annuì, uscendo di casa.
- Ci vediamo domani all'appuntamento.. -
- Ci conto... Non deludermi di nuovo.. Non hai altre occasioni.. -
L'uomo annuì correndo verso la propria macchina, mentre Jimin richiuse la porta.
- Stai trattenendo il respiro Jimin-ah.. Respira.. -
Jimin rilasció il respiro, voltandosi a guardarlo, abbracciandolo e stringendosi al suo petto.
- Spero soltanto di aver fatto bene.. -
- Forse anche tuo padre ha una persona al suo fianco che sà come manipolarlo.. Potrebbe aver capito e questa volta, non commetterá l'errore di ferirti.. sè lo farà di nuovo a quel punto interverró io.. -
- Protettivo.. -
- Sempre.. -
Jimin emise una piccola risata, nascondendo il volto contro il suo collo.
Respirando il suo profumo.
- Andiamo a mangiare? -
Chiese Jimin e Jungkook annuì, lasciando un bacio contro le sue labbra.
- Andiamo a mangiare.. -

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