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Jungkook era preso a preparare il Ramen mentre Jimin era salito al piano di sopra per un bagno caldo.
Era decisamente quello che gli ci voleva, lo avrebbe fatto stare meglio e una buona cena gli avrebbe dato quella energia di cui aveva bisogno.
Mentre il Ramen si cuoceva, Jungkook prese l'occorrente per apparecchiare la tavola, prendendo dalla dispensa anche due ciotole mettendole accanto ai fornelli.
Era passata ormai una mezzoretta da quando Jimin era salito al piano di sopra.
Cosi spensi il fuoco e decise di andare personalmente a chiamare il maggiore.
Quando uscì dalla cucina, si avvicinó alla scale salendola con passo lento, non voleva mettergli fretta.
Cosi arrivato di sopra la prima cosa che udì fu il suono dell'acqua che scorreva.
Quindi il maggiore era ancora in doccia, quando Jungkook si avvicinó alla porta del bagno la aprì lentamente, non voleva di certo spaventare il maggiore e fargli venire un attacco di panico, ma si allarmó quando guardó dentro la vasca.
Jimin era rigido, il respiro affannoso e le mani chiuse a pugno erano addossate alla parete.
Si precipitó da lui, spegnando l'acqua e controllando per prima cosa che non fosse ferito.
Una volta assicurato questo lo guardó, cercando di non spaventarlo più del dovuto.
- Jimin.. Hey.. -
Ma non ottenne risposta, Jimin strinse con più forza la mano a pugno.
Jungkook a quel punto gli si avvicinó, toccandogli piano le braccia, vedendolo rabbrividire leggermente.
- Hey, sono qui.. Respira.. Sono qui.. -
- J-Jungkook-ssi.. -
- Sono qui.. Sono qui Jimin.. -
Jungkook si allontanó leggermente da lui afferrando l'asciugamano avvolgendo il corpo tremante del maggiore.
Trascinandolo piano fuori dalla doccia.
La cosa che fece fù di abbassare la tavoletta del water e di farlo sedere, strofinandogli le mani sulle braccia.
Dall'alto verso il basso per riscaldarlo.
Quando Jimin rilassó leggermente le spalle e le mani, non più chiuse a pugno, Jungkook tiró un sospiro di sollievo.
Jimin era totalmente distrutto.
Il passato lo stava tormentando.
Avrebbe incontrato Ji-hoon e alla fine avrebbe detto al maggiore di smetterla di cercarlo e di smettarla di entrare nella vita di Jimin.
Voleva che fosse finalmente libero.
E in quel momento non sembrava affatto esserlo.
Jungkook afferró un piccolo asciugamano e glielo mise dolcemente sopra la testa.
Sfregandolo lentamente per asciugargli i capelli.
Il respiro del maggiore iniziava finalmente ad essere meno pesante di poco prima.
- Và meglio? -
- Si.. Grazie.. -
Lo aiutó ad alzarsi in piedi e a vestirsi, era decisamente debole e pallido.
Uscirono insieme dal bagno e raggiunsero il piano terra.
- Mangiamo qualcosa e poi ti porto subito a letto.
Va bene? -
Jimin annuì soltanto seguendolo in cucina.
Lo fece sedere sulla sedia, mentre lui andó a riempire le due ciotole di Ramen.
Una volta seduto a tavolo guardó il maggiore.
- Jimin.. Forse e dico forse dovresti.. Si insomma.. -
Si bloccó leggermente quando i suoi occhi si puntarono nei suoi.
In quel momento era evidente che Jimin fosse più grande di lui.
Quello sguardo serio, forse sapeva dove voleva andare a parare.
- Mi stai suggerendo qualcosa Jungkook? Avanti dillo.. Vediamo sè ho capito esattamente cosa stavi per dire.. -
- È solo un idea, io ci sono andato.. Quando ho perso il mio ex.
Ti aiuterebbe con gli attacchi di panico parlarne.. -
- Ecco! Lo sapevo.. Cazzo mi stai davvero suggerendo di andare da uno strizzacervelli? -
Jungkook posó il cucchiaio e guardó il maggiore negli occhi.
Non voleva litigare, e tanto meno voleva vederlo cosi furioso.
- Jimin, calmati.. era solo un idea.. -
Mormoró, mentre quest'ultimo si alzava da tavola battendo le mani sul tavolo, tenendo lo sguardo fisso nel suo.
- Ho perso l'appetito.. Va al diavolo Jungkook-ah.. -
Prese ed uscì dalla cucina, mentre Jungkook rimase seduto sulla sedia.
Con il piatto fumante di Ramen di fronte a lui.
Anche a lui era passato l'appetito, spinse via la ciotola e prese il proprio cellulare dalla tasca dei Jeans.
Digitó il numero di Yoon, sapeva che era tardi e probabilmente il maggiore stava dormendo ma aveva bisogno di chiedergli un favore.
Al terzo squillo, la voce assonnata di Yoon gli risuonó all'orecchio.
"Jungkook?"
- Hey Yoon... Scusa sè ti disturbo ma.. -
"È successo qualcosa?"
Jungkook guardô verso la porta, forse sperava di rivedere rientrare Jimin, ma sapeva che non lo avrebbe rivisto rientrare.
- No, cioè si ma.. Ho bisogno di chiederti un favore. -
"Certo, dimmi tutto.."
- Io domani mattina devo uscire per andare da mamma e per una commissione.. potresti passare qui e stare con Jimin? Non voglio che rimanga da solo. -
Sentì il maggiore sospirare piano.
"A che ora vuoi che venga li?"
- Io esco di casa per le otto e mezza.. Potresti essere qui per quell'ora? -
"Va bene.. Ci saró.. Cerca di posare Jungkook-ssi. Dalla voce si sente quanto sei esausto."
- Ci proveró.. Grazie. -
Mise giù, alzandosi dalla sedia e iniziando a sistemare la cucina e a pulirla.
Ora aveva bisogno di un bagno caldo.
Cosi salì al piano di sopra, prima di andare in bagno passó per la camera da letto, aprendo lentamente la porta e notando Jimin raggomitolato sotto le coperte.
Senza far rumore richiuse la porta e si diresse in bagno.
Avvicinandosi al box doccia, accendendo l'acqua e regolandola alla temperatura che piaceve a lui.
Si tolse la camicia e i jeans buttandosi sulla sedia accanto alla porta.
Togliendo anche i boxer ed entrando finalmente sotto il getto d'acqua, lasciando che la temperatura gli rilassasse la tensione alla spalle.
Non solo non riusciva a rimanere zitto quando doveva, evitando cosi l'ennesimo litigio con Jimin, ma aveva anche altre preoccupazioni.
Sua madre.
Sua madre stava peggiorando e lo sapeva bene.
Anche quella sera quando era passato a trovarla, prima di tornare a casa l'aveva vista stanca e molto pallida.
Chan.. Chan gli aveva fatto capire che le cose non stavano andando per il meglio, avrebbe voluto parlarne con Jimin, sfogarsi un pó.
Ma, il maggiore era già stressato di suo.
Non poteva addossare anche il suo stress e le sue preoccupazioni, non era pronto a perdere sua madre.
Fin da piccolo era sempre stato legato a lei.
Era lui e lei.
Lei e lui.. Eppure adesso la possibilitá di perderla gli faceva mancare il respiro e una morsa al petto che lo braccava da quando mamma si era ammalata.
Prese lo shampoo passandolo tra i capelli e distogliendo quei pensieri tristi.
Sciacquandosi la testa e spegnere poi l'acqua.
Sospiró piano uscendo dal box doccia e prendendo un asciugamano grande, avvolgendolo al bacino.
Si avvicinó al lavello, prendendone uno più piccolo e portandolo sopra la testa, strofinandolo tra i capelli per asciugarli leggermente.
Si rivestì, portando la biancheria sporca nel porta biancheria e uscì dal bagno.
Avrebbe voluto andare dal maggiore, ma un rifiuto adesso lo avrebbe fatto stare peggio di come stava ora, cosi si decise a scendere le scale e andare in salotto lasciandosi cadere sul divano.
Portando lo sguardo al soffitto.
Non ci mise molto ad addormentarsi, sapeva per certo che la mattina seguente avrebbe avuto dolori ovunque ma voleva dare al maggiore la possibilità di riposare e di sbollire la rabbia.
Quando dalla finestra entró un raggio di sole, si portó il braccio sopra gli occhi per coprirsi da quell'invasione, sbadigliando e cercando di trovare la forza per alzarsi.
Non era pronto per affrontare Ji-hoon ma non voleva nemmeno perdere l'occasione di sapere cosa aveva da dire.
Si tiró a sedere, passando le dita tra i capelli e poi sul viso, cercando di svegliarsi del tutto prima di alzarsi in piedi e salire al piano di sopra,
Raggiunse il bagno, avvicinandosi al lavello e aprendo l'acqua immerse subito le mani sotto il getto e si passó le mani umide sul viso.
Prendendo poi un asciugamano e passandolo sulla pelle.
Prese poi lo spazzolino e il dentifricio, spazzolando i denti con estrema lentezza.
Aveva sonno, troppo sonno.
Dormire sù quel divano non era stata una buona idea.
Si passó le dita sugli occhi, sbadigliando ancora.
Per poi sciaquarsi la bocca.
Avrebbe dovuto comunque entrare in camera da letto per prendere gli abiti.
Cosi uscì dal bagno e lentamente raggiunse la camera da letto.
Entrato buttó uno sguardo sul letto, vedendo che Jimin stava ancora dormendo e sembrava più tranquillo.
Si avvicinó all'armadio e lo aprì cercando di non fare troppo rumore, prese un maglione rosso e un paio di Jeans neri.
Quando si voltó, si avvicinó al comodino.
Prendendo un pezzettino di carta e una penna.
Ci scrisse un messaggio per il maggiore, mettendolo sul proprio cuscino.
Poi uscì dalla stanza richiudendo la porta.
Scese al piano di sotto vestendosi in fretta, afferando poi il cappotto.
In quel preciso momento gli arrivó un messaggio, prese il proprio cellulare aprendo il messaggio di Yoon.
"Sono qui fuori"
Jungkook aprì la porta guardando il maggiore, era felice di vederlo.
Almeno Jimin non sarebbe rimasto solo mentre non c'era e magari con lui avrebbe parlato senza infuriarsi.
Si spostó dalla porta facendolo entrare e richiudendola alle sue spalle.
- Hai una faccia.. Stai bene? -
Chiese il maggiore guardandolo, per poi guardarsi attorno.
- Jimin, stà dormendo.. Comunque si, stó bene.. -
- Non sembra peró, sei riuscito a dormire stanotte? -
Jungkook scosse piano la testa sospirando.
Non voleva parlare delle proprie preoccupazioni.
Voleva soltanto uscire, andare da sua madre e poi da Ji-hoon e tornare qui per riposare.
Quando Jungkook gli fece cenno di seguirlo in salotto il maggiore lo fece.
- Hai dormito sul divano? -
Chiese vedendo una coperta sul divano e non potè negare di fronte a quella prova.
- Si, ma davvero non è niente.
Ho lascia a Jimin un pó di spazio.. Ieri sera era arrabbiato.. Molto arrabbiato. -
- Fà sempre cosi, ma gli passerà.. -
- È stata colpa mia, avrei dovuto tenere la bocca chiusa. -
Yoon si sedette sul divano, guardandolo attentamente.
- Perchè è colpa tua? -
- Gli ho suggerito di parlare con uno psicologo.. Non pensavo che l'avrebbe presa male.
Quando ho.. Perso il mio ex, andare da uno di loro mi ha aiutato ad uscirne.
Probabilmente non siamo tutti uguali e per Jimin andare da uno di loro sarebbe troppo.
Avrei dovuto starmene zitto, farlo mangiare e portarlo a riposare.
Ieri sera ha avuto un altro attacco di panico.. -
Yoon lo guardó di nuovo, per poi addossarsi al divano.
- Jungkook, non hai detto nulla di sbagliato.
Jimin in questo momento è confuso, penso abbia quello che si chiama stress post traumatico.
Per questo reagisce cosi, ma appena si calmerà.. Capirá che stai solo cercando di aiutarlo.
Dagli un pó di tempo e vedrai che tornerà il Jimin di prima. -
Jungkook sospiró di nuovo annuendo poco dopo.
Si alzó in piedi guardandolo negli occhi.
- Io devo andare.. Non penso ci metteró molto, ma per favore fallo mangiare appena si sveglia.. -
- Ci penso io, tranquillo.
Fà quello che devi fare e non preoccuparti.. -
Jungkook lo ringrazió di nuovo uscendo di casa e raggiungendo la propria auto, avviato il motore si avvió verso l'ospedale.
Ci mise quindici munuti per arrivare li, parcheggió l'auto nel parcheggio e scese.
Aveva davvero bisogno di vedere sua madre.
Quando entró all'interno dell'ospedale salutó le infermiere e si avvió verso la stanza della madre.
Quando arrivó di fronte alla porta prese un lungo respiro e s'impose di sorridere, non voleva farla preoccupare entrando con un espressione seria.
Entrato la madre voltó la testa verso di lui, sorridendo debolmente.
- Jungkookie.. Amore.. Come stai? -
- Mamma, come ti senti? -
Chiese avvicinandosi al letto e sedendosi sulla sedia li accanto.
La guardó assicurandosi che stesse bene.
- Come ti senti? -
- Stanca.. Ma mi sento bene. -
- Sono già passati per darti le medicine?
Hai bisogno di qualcosa? Posso chiamare.. -
La madre posó la mano sulla sua, scuotendo piano la testa e sorridendo nuovamente.
- Amore calmati, stó bene.
Piuttosto tu.. Come stai? Sembri.. Esausto.. -
- Stó bene.. Non preoccuparti per me.. -
- Sono tua madre, e non posso fare a meno di preoccuparmi per te.
È successo qualcosa tra te e Jimin? -
Jungkook distolse lo sguardo e la madre gli strinse la mano dolcemente, attirando nuovamente l'attenzione sù di sè.
- Abbiamo avuto una discussione.. Ma nulla che non possa risolversi.. -
- Gliel'hai già detto? -
- Che cosa? -
La madre emise una piccola risata, guardandolo negli occhi.
- Ho notato ieri quando sei venuto qui che avevi nella tasca del cappotto una scatolina di velluto.. Immagino che sia perchè vuoi chiedergli di sposarti.. Allora, sei riuscito a chiederglielo? -
Jungkook arrissì visibilmente, portando le mani al volto per coprire gli occhi.
- Mamma! -
- Si o no? -
- No, non.. Sono ancora riuscito a chiederglielo.
E visto com è andata ieri sera, immagino che nemmeno oggi riusciró a chiederglielo. -
Tornó a guardarla sorridendole dolcemente, sua madre a quanto poteva notare, tifava per lui e Jimin e la cosa lo fece stare bene.
Era contento che sua madre approvasse il maggiore.
Non che sua madre avesse mai preteso che scegliesse qualcuno che non amava, ma con Jimin era diverso, quando lo aveva conosciuto aveva notato come la madre si fosse affezionata a lui.
- E cosa aspetti allora?
Dovresti essere da lui a fare pace e a chiederglielo. -
- Sono qui stare con te.. -
- Approposito di questo Jungkook.. -
La madre si fece seria, Jungkook non era pronto ad ascoltare quella parte della conversazione.
Forse sarebbe stato meglio continuare con il discorso suo e di Jimin.
- Mamma.. -
- Jungkook, ascolta.. Non dovresti sprecare il tuo tempo qui.
In queste quattro mura, dovresti essere con lui.
Io non só sè riusciró a superare.. -
- Mamma. Smettila.. Tu puoi farcela. -
La donna scosse piano la testa, riportando la mano sulla sua, stringendogliela.
- Sappiamo entrambi che la cura che stó facendo adesso, è solo un modo per rallentare l'inevitabile.
Lo sappiamo entrambi Jungkook.
Solo che tu non vuoi accettarlo... -
- Non puoi chiedermi di accettare questa cosa.. -
- Non puoi fare altrimenti.. Sai anche tu cosa pensano i medici di questa malattia.
Quante volte abbiamo notato i medici scuotere la testa ai risultati delle analisi?
O dopo la cura a cui sono sottoposta?
Hai bisogno di lui, quando non ci saró più.. -
Jungkook strinse le mani a pugno, abbassando la testa e mordendosi il labbro inferiore.
- Non abbiamo più tempo Jungkook.
Lo sappiamo entrambi.. Ma devi accettarlo o.. Dio Jungkook non voglio che crolli appena non ci saró più.
Ti prego.. Sistema questa cosa con Jimin.
È un bravo ragazzo, mi piace e sono felice che sia al tuo fianco. -
- Mamma.. Io.. Troveró un altra soluzione. Troveró un altro ospedale.
Un altro parere medico.. -
- Jungkook.. Non servirebbe a niente.
Servirebbe soltanto a mandarti innun vortice in cui non riuscirai più ad uscire. -
Jungkook si alzó in piedi camminando avanti e indietro per la stanza.
- Ti stai arrendendo non è vero? -
- No, affatto.. Ma le probabilità che io sopravviva sono basse Jungkook, sono realista.. Parla con Chan.. Lui ti dirà le stesse cose che ti stó dicendo io.
La differenza è che ho preferito essere io a dirtelo.
A prepararti a questa eventualità.
E non il tuo amico... -
- Perchè oggi.. Perchè adesso! -
- Perchè questa mattina ho avuto l'ennesima prova che la cura non stà funzionando.
Perchè è cosi che deve andare, ma tu.. Tu devi andare avanti.
Vivere la tua vita, vivere il tuo amore e circondarti di persone che ti amano e che ti vogliono bene.
Non voglio lasciarti sapendo che puoi crollare da un momento all'altro.
O che tu non abbia la persona che ami al tuo fianco.
Voglio saperti felice, anche sè sará difficile lo só.
Siamo sempre stati solo tu ed io.. Ma purtroppo non possiamo scegliere queste cose.
È cosi e basta. -
Jungkook inizió a tremare, cercando di calmarsi raggiunse la porta.
- Ho bisogno di aria e ho bisogno di parlare con Chan..
Ho bisogno di tempo, mamma.. Non puoi mollare, non adesso! -
- Jungkookie.. -
Jungkook aprì la porta lasciando la stanza, richiuse la porta e si addossó alla parete, passando le dita sul proprio volto, asciugando le proprie lacrime.
- Cazzo! -
- Hey.. Jungkook-ah.. -
Jungkook sollevó lo sguardo, Chan era li in corridoio, di fronte a lui con uno sguardo triste stampato in faccia.
Allora era vero.. Mamma non aveva più tempo..

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