44•

283 20 20
                                    

Jungkook parcheggió l'auto nel vialetto di casa sua, Jimin durante il tragitto verso li, aveva portato la mano in quella del moro, intrecciandone le dita e accarezzando distrattamente il dorso della sua mano, tenendo lo sguardo fuori dal finestrino.
Arrivati a casa, Jimin lasció la sua mano controvoglia e questo fece sorridere Jungkook che slacciata la cintura si sporse verso di lui, avvicinando il viso al suo.
- Puoi tenermi per mano quanto vuoi, lo sai? -
- e come scendiamo dall'auto sè ti tengo per mano anche adesso? -
Jungkook rise, scrollando le spalle.
- Puoi sempre tornare a fare quello che stavi facendo all'ospedale. Cosi non dovremmo uscire dall'auto. -
- Bel tentativo ma, prima di tutto ho bisogno di un bel bagno caldo e sarebbe gradita la tua presenza, ovviamente.. -
- Vuoi che venga li per proteggere la fasciatura che hai sulla fronte? -
Jimin lo spinse appena e Jungkook rise di nuovo.
- Ti voglio li perchè ho intenzione di continuare quello che ho iniziato in ospedale.. Ma sè non vuoi puoi sempre aspettarmi giù in salotto. -
Jungkook sorrise, pizzicandolo dolcemente sul fianco.
Scuotendo appena la testa e tenendo lo sguardo nel suo.
- stai giocando con me, Jimin-ah? Mi stuzzichi e poi pensi davvero che me nè staró fermo in salotto? -
Jimin scrolló appena le spalle, avvicinando il volto al suo, tenendo lo sguardo incollato al suo.
Il cellulare di Jimin inizió a squillare, abbassó lo sguardo prendendolo dalla tasca e notando un altro numero sconosciuto.
La tentazione di non rispondere era alta, ma poteva essere qualcosa di importante.
Portó l'apparecchio all'orecchio, accettando cosi la chiamata.
- Pronto? -
"Jiminie.. Sono papá..."
- Con quale numero mi stai chiamando? Non è il tuo.. -
"Lo só, in verità l'ho cambiato dopo che ti abbiamo sbattuto fuori casa.
Ma il tuo non è cambiato affatto..."
- Già... Sè hai chiamato per l'indirizzo per l'appuntamento di domani.. Te lo avrei inviato stasera.. -
Il padre si schiarì la voce, poteva vederlo mentre seduto in cucina cercava di trovare le parole giuste per dirgli quello che doveva dirgli e magari era un idea di sua madre, ma che lei non aveva avuto il coraggio di chiamarlo per dirglielo e forse gli andava bene cosi.
- Papá? -
"Si, scusami.. Ti ho chiamato non per quello, ero certo che non te nè saresti dimenticato.
Ma, io e.. Tua madre... Si insomma, volevamo invitarti a cena qui da noi, questa sera.. Ti andrebbe di venire a casa?"
Jimin guardó Jungkook, che nel frattempo si era addossato al sedile e aveva chiuso gli occhi.
- Ecco io.. Non.. -
"Jimin.. Una cena.. Una semplice cena di famiglia.
Un modo per iniziare ad avere un dialogo.. un riavvicinamento.
Non puoi dire di no.."
In veritá aveva tutto il diritto per rifiutare quell'invito, ma dopo tutto quello che Jungkook aveva detto in ospedale lo trattenne dal dirlo al padre.
Sè solo a quella cena la madre avesse fatto un passo falso, nulla avrebbe potuto salvare quel piccolo tentativo di riavvicinamento.
Sapeva quanto sua madre potesse essere cattiva con lui.
- Per che ora? -
"Verrai davvero?"
- Non mi sembra di aver avuto altra scelta, ma ci saró.
Potete aggiungere un posto un più a tavola? -
"Un posto in più? Per quel tuo amico?"
Jimin si morse appena le labbra, distogliendo lo sguardo dal moro.
- Per Jungkook.. si, in verità papà non è soltanto un amico.. Ci sono abbiezioni al riguardo? -
Esitó per un attimo prima di rispondere.
"No. Assolutamente nessuna obbiezione.. Non da parte mia almeno.."
- Sè mamma deve sbottare con le sue solite stronzate preferisco evitare la cena. -
"Non succederá, promesso.."
- Bene.. Ci vediamo a casa alle 20:00.. -
Mise giù guardando ora un Jungkook che sempre addossato al sedilo stava guardando.
- Mi stai per chiedere di venire a quella cena? -
- Già.. Só che.. Avrei dovuto chiedertelo, ma il pensiero di andare li da solo non mi alletta per niente.
Potrebbe succedere tutto e niente e preferisco non essere da solo. Poi sono un tipo che non si fida molto...
Non capisco perchè abbiano aspettato due anni per venire da me, a te non sembra strano? -
- Pensi che ci sia qualcosa sotto? -
Jimin annuì piano, sperava soltanto di sbagliarsi ma quando aveva quelle sensazioni purtroppo risultavano veritiere.
Non sempre, ma quasi.
Jungkook annuì e accettó di accompagnarlo a quella cena.
Jimin sorrise, scendendo dalla macchina seguito dal moro, entrarono entrambi in casa, Jimin non attese che Jungkook chiudesse la porta, salì al piano di sopra raggiungendo il bagno.
Una volta li tolse la maglia e i Jeans, aveva decisamente bisogno di una doccia per sciogliere la tensione della giornata.
Sentì i passi del moro che salivano le scale e lo raggiunse in bagno.
Appoggiandosi allo stipide della porta.
- Hai intenzione di rimanere li sulla porta o.. -
- Io a dire il vero.. Ho in mente altro e nessuna di questa è rimanere impalato sulla porta, anche sè guardarti non è poi una cattiva cosa.. -
Jimin rise, avvicinandosi al box doccia e accendendo l'acqua regolandola.
A lui piaceva quando l'acqua non era nè troppo calda ma nè troppo fredda. Una via di mezzo e amava starci ore sotto, quello si che per Jimin era paradiso, poi sè quel piacere lo condivideva con il moro la cosa si faceva decisamente più interessante.
Con Ji-hoon non era mai servito a niente, il maggiore non lo aveva mai guardato, veniva spesso ignorato.
Quante volte aveva cercato di attirare l'attenzione sù di lui, ma non aveva fatto alcuna piega?
- Ti stai perdendo nei pensieri tristi? -
- No.. Non ho alcuna intenzione di ricadere in ricordi tristi.. -
- Jimin-ah.. Hai passato due anni in un matrimonio fasullo.. Lo sai vero?
Qualsiasi cosa Ji-hoon ti dicesse, non sono vere.
Sei perfetto cosi come sei.
E Ji-hoon è un idiota, non immagina nemmeno cosa si è lasciato sfuggire.. -
- Non dovresti esagerare.. -
Jungkook si avvicinó a lui, nemmeno si era reso conto che il moro si fosse sfilato il maglione e i jeans, lo guardó attentamente negli occhi.
- Pensi che io stia mentendo? -
- No.. Non lo penso affatto, ma come hai detto tu.. Ho passato due anni in un matrimonio fasullo. Un matrimonio in cui mi sentivo escluso e sbagliato.
Non capivo perchè mio marito non mi guardasse quando facevamo l'amore.
O non lo attirassi come avrei voluto..
Più di quello che avrei voluto.
Per anni mi sono sentito sbagliato.
Ed ora mi ritrovo con un divorzio imminente, un ragazzo che vede l'esatto contrario di quello che ho sempre creduto.
Che mi vede attraente, che non smette di guardarmi. -
- Te l'ho detto no? Saró la tua prima volta.. Cosi finalmente capirai che non sei tu quello sbagliato.. Ma lui.
Ji-hoon è un coglione. -
Jimin portó le braccia a cingere il collo di Jungkook, passando la punta delle dita tra i suoi capelli lentamente.
- Allora non smettere di guardarmi.. O di farmi sentire cosi.. -
- Farti sentire cosi? -
- Si, mi fai sentire amato e desiderato e.. Non smetti mai di proteggermi.. -
- Sai di solito quando si ama qualcuno è cosi che si dovrebbe fare.. Dovresti tenerlo a mente la prossima volta, prima di pensare di essere tu quello sbagliato. -
Jimin annuì piano, attirando il moro verso la doccia, fin sotto al getto caldo, Jungkook portó d'istinto la mano a coprire la fasciatura sulla fronte di Jimin, ma non fù veloce e questa si bagnó.
- Jimin-ah.. -
- Possiamo sistemarla dopo.. -
- Ma.. -
- Jungkook-ah.. Baciami.. -
Jungkook distolse lo sguardo dalla fasciatura ormai zuppa d'acqua che Jimin aveva sulla fronte ai suoi occhi.
- Per favore.. -
Mormoró, tirando appena i suoi capelli attirandolo più a sè, Jungkook portó una mano sulla schiena di Jimin e l'altra sulla parete alle sue spalle, avvicinando il volto al suo e reclamando le sue labbra.
Il bacio fù lento, ma profondo.
Jimin schiuse le labbra permettendo cosi a Jungkook di intrecciare e di giocare con la sua lingua, sentendolo poi mordere piano il suo labbro inferiore, facendolo gemere piano.
Jimin fece scivolare la mano tra i loro corpi, afferrando con le dita l'erezione del moro, accarezzandola lentamente, movimenti lenti che fecero ansimare il minore nella propria bocca.
Il bacio si fece più passionale, mentre Jimin succhió piano il labbro inferiore dell'altro.
Ritrovandosi a cingere le gambe al suo bacino per non cadere quando Jungkook lo afferró per sollevarlo senza preavviso.
Jimin sorrise contro le sue labbra, portando poi la testa all'indietro contro la parete, mugolando nel sentirlo entrare in lui con un affondo lento.
Entrambi gemettero.
- Ji-Jimin-ah.. -
- Ssh.. -
Mormoró reclamando ancora la sua bocca.
Scivolando giù verso il suo collo, mordendolo piano quando Jungkook affondó in lui con spinte più decise, mirando al suo punto sensibile.
- M-Mordi? -
Jimin rise piano, ad un altro affondo smise di ridere gemendo più forte, aggrappandosi al corpo del moro, chiudendo gli occhi e spingendo a sua volta il bacino contro quelle spinte.
- N-Non.. P-Posso farne a meno.. Sè f-Fai cosi.. -
Mormora contro la sua pelle, tirando appena i suoi capelli.
Jungkook rise piano contro il suo orecchio, quella risata lo fece rabbrividire di piacere, sentendolo mentre aumentava le spinte, facendolo letteralemente uscire di testa.
Jungkook portó le mani ai suoi fianchi, aumentando le spinte, obbligando cosi Jimin a riportare lo sguardo nel suo.
- Non c-chiuderli.. -
Gli Mormoró, e Jimin per quanto le spinte lo stessero obbligando a chiudere gli occhi, li tenne aperti, tenendolo lo sguardo nel suo.
Jungkook, lasció diversi baci contro le sue labbra. Ma non distolse mai lo sguardo dal suo.
E a Jimin questa cosa piaceva, perchè Jungkook lo guardava, lo desiderava.. Davvero.
- T-Ti amo.. - gemette Jimin, mordendosi con forza il labbro ad un altro affondo.
Scivolando con la mano tra i loro corpi, portando la mano sulla propria erezione.
- T-Ti.. A-Amo.. - mormoró in risposta Jungkook.
Jimin venne copiosamente tra i loro corpi, gemendo più volte il suo nome.
Jungkook cavalcó l'orgasmo, affondando in lui più volte per poi venire.
- C-Cazzo.. -
Mormoró, portando la mano alla parete accanto alla testa di Jimin, che ancora scosso per l'orgasmo, mugolava piano.
Jungkook appoggió la fronte alla sua spalla, cercando si far tornare il respiro regolare, mentre Jimin lo strinse completamente, avvolgendolo in un abbraccio.
- J-Jimin-ah.. Sei bellissimo.. -
- M-Me lo dici sempre.. -
- Dovresti iniziare a crederci allora.. -
Mormoró, lasciando piccoli baci contro la sua pelle, riportando lo sguardo nel suo.
- Sè co-continuerai a ripetermelo ogno volta che facciamo l'amore, finiró per crederci davvero.. -
Jungkook rise, adagiando Jimin con i piedi al pavimento.
Spense l'acqua, uscendo dal box doccia e afferrando un asciugamando grande.
Tornó da lui avvolgendolo completamente.
- Gr-Grazie.. -
- In questi casi, ti avrei portato a letto e avrei passato la serata a tenerti stretto e magari avremmo potuto guardare un film.. Ma -
- Ma abbiamo la cena a casa dei miei.. -
Mormoró Jimin, spostando lo sguardo da lui all'orologio che stava sulla parete.
Erano già le 19:30.
Dovevano ancora prepararsi e sarebbero comunque arrivati in ritardo.
Jimin mandó un messaggio al padre dicendo che sarebbero arrivato in torno alle 20:30.
Jungkook stava finendo di prepararsi, mentre Jimin strofinava un ascigamano sui propri capelli per asciugarli.
Non sapeva nemmeno cosa indossare per quella cena, ma alla fine scelse un maglione viola e un paio di jeans neri.
I capelli li lasció scendere sulla propria fronte, cosi almeno avrebbe coperto la ferita che Jungkook aveva amabilmente disinfettato e coperto dopo la doccia.
- Hai scritto a tuo padre che saremo da loro alle 20:30.. Ci vuole davvero un ora per arrivare a casa dei tuoi? -
- No.. Avevo soltanto bisogno di avere più tempo
Per prepararmi e in veritá sono teso.. e non voglio esserlo, non dopo la splendida serata che abbiamo avuto tu ed io.. -
- Potrei sempre aiutarti a rilassarti.. Basta chiedere.. -
- Si cosi, invece di un ora c è nè mettiamo tre. -
Jungkook scoppió a ridere, prendendolo per mano e spingendolo verso la porta.
Jimin sorrise prendendo il proprio cappotto e indossandolo, fuori si gelava a quell'ora.
Sperava solo che tutto sarebbe andato per il verso giusto e che non ci fosse nulla di brutto in agguato.
Fidarsi era un bene, non fidarsi era meglio e Jimin non voleva rovinarsi la serata. Non ora che era finalmente felice.

behind your back Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora