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Jimin aveva guardato ancora una volta il maggiore prima di allontanarsi e salire al piano di sopra, raggiungendo la propria camera da letto, si avvicinó all'armadio, prendendo i propri vestiti e mettendoli dentro ad un altro borsone, che avrebbe portato a casa di Jungkook.
Si guardó attorno nella propria stanza, gli mancava poter stare li.
Guardó i propri libri sugli scaffali, alcuni peluche che aveva sempre avuto con sè, uno in particolare aveva sempre portato con sè, era un cagnolino buffo color nero e giallo, glielo aveva regalo sua madre quando era ancora piccolo e lo aveva spesso usato per addormentarsi.
- Quante volte mi hai visto piangere tu.. Mmh? -
Era proprio impazzito, ora parlava anche con un peluche.
- Hey, hai preso tutto? -
Si voltó, vedendo il maggiore entrare nella stanza. Mentre Jimin metteva il suo piccolo chimmy all'interno del borsone.
- Porti via anche lui? -
- Già, preferisco averlo con me.. -
Suo marito emise una risata sedendosi sul letto e guardandolo mentre sistemava le cose nel borsone, lasciando li i libri e alcuni vestiti.
Non doveva per forza portare via tutto oggi.
- Potresti lasciare qui Chim e tornare ad averlo quando tornerai qui da me. -
- È Chimmy comunque e no, preferisco portarlo con me. Mi aiuta quando ho bisogno di essere rassicurato. -
L'uomo guardó il peluche giallo all'interno del borsone, per poi guardare Jimin.
- Un peluche ti rassicura? -
- A quanto pare le persone che mi circondano non mi rassicurano.
Almeno lui non vá via senza provare a risolvere le cose.. Rimane li e ascolta. -
- Parli ancora di lui.. O parli di noi? -
Jimin richiuse il borsone, portandolo alle proprie spalle, non stava proprio parlando di loro ma di Jungkook, non era riuscito a parlare con lui quella mattina, avrebbe voluto spiegargli le sue motivazioni.
Scusarsi magari, ma aveva preferito uscire di casa senza avvisarlo.
- Jimin-ah? Parli di noi? -
- Non tutto gira attorno a noi Ji-hoon, parliamo di un peluche.. Devo andare.. Ci vediamo. -
Raggiunse la porta ma venne fermato ancora dal maggiore che gli bloccó la strada.
- Niente bacio? -
- Perchè? Pensi di meritarlo davvero? -
Detto questo uscì da quella casa, incamminandosi verso la fermata dell'autobus.
Decise una volta salito di fermarsi al locale di Taehyung, aveva proprio bisogno di bere qualcosa e Taehyung sapeva creare dei cocktail davvero buoni e dissetanti.
Si sedette portandosi vicino al finestrino e tenendo ben stretto il borsone sulle proprie gambe, vedendo che alla fermata successiva, saliva Kai, l'amico di Jungkook.
- Perfetto.. -
Jimin si tiró il cappuccio sopra la testa evitando di guardarlo, cosi il ragazzo passó dritto e andó a sedersi nell'ultimo posto in fondo, lontano da lui.
Almeno per ora non lo aveva visto.
Jimin a quel punto per non rischiare scivoló oltre il proprio posto, avvicinandosi all'autista.
- Devo scendere qui.. -
L'uomo annuì, accostando alla strada.
Jimin scese di corsa allontanandosi, guardandosi poi attorno, perfetto. Era sceso alla fermata sbagliata.
- Ottimo.. -
Si avvicinó alla panchina sedendosi e coprendosi dal sole, non era molto affollata quella strada, come avrebbe fatto ad arrivare al locale di Tae?
Sbuffó, portando indietro la testa e chiudendo gli occhi.
Poteva camminare, sarebbe arrivato al locale entro due ore, no, era troppo lontano e il borsone era troppo pesante.
Stava cercando un modo per arrivare a quel locale, non trovando alcuna soluzione, aveva sete e fame.
Non passava nessuno, e non poteva chiedere a qualche autista di accompagnarlo lá.
Non si fidava degli sconosciuti.
All'ennesimo buco nell'acqua Jimin sentì un clacson suonare, sollevó la testa vedendo un auto rossa ferma davanti a lui.
Il finestrino si abbassó, rivelando Jungkook.
- Hai bisogno di un passaggio? Sembri in difficoltá.. -
Jimin distolse lo sguardo allacciando le braccia al petto.
- Non ho bisogno di niente.. Ho chiamato Tae stá per arrivare qui.. -
Jungkook spense l'auto scendendo e andando a sedersi al suo fianco.
- Non hai chiamato Il tuo amico.. -
- E come lo sai? -
Jungkook scrolló le spalle, sorridendo appena.
- Perchè è da casa di Ji-hoon che ti seguo.. e non hai preso il tuo cellulare nemmeno una volta... Perchè sei sceso a questa fermata? -
- Sembra che le sfortune mi girino attorno, c'era il tuo amico Kai in quel bus.
Non volevo avere altri problemi.. Sè mi avesse riconosciuto mi avrebbe sicuramente infastidito, magari progetta di uccidermi, vorrebbe uccidermi già quando sei nei paraggi, figurati sè mi trova da solo.. -
Jungkook rise, portando lo sguardo nel suo.
- Perchè non mi hai chiamato allora? -
- Perchè.. Primo: ieri sera eri arrabbiato e mi hai ignorato. Per non parlare che stamattina sei svanito senza dire nulla. Secondo: Non ho il tuo numero.. -
Annuì piano, addossandosi alla panca e guardando di fronte a sè.
- E perchè non hai chiamato il tuo amico? -
- Perchè stà lavorando.. È sabato mattina, avrá il pienone adesso, non potevo disturbarlo e Yoon sará al suo solito corso di musica. Stavo pensando di camminare.. Non farebbe male un pó di movimento. Poi perchè mi stavi seguendo? -
Jungkook lo guardó, portando la mano sulla sua, stringendola.
- Perchè ero preoccupato.. Mi sono comportato male stamattina, ero ancora infastidito per la notte scorsa e sono uscito di casa senza dirti niente. Cosi quando ho capito di essermi comportato da stronzo sono tornato a casa e tu eri giá uscito, sapevo che stavi andando da lui per prendere le tue cose, cosi ho guidato fino a li, ho atteso il bus e sei sceso, poi sei uscito di corsa da casa e sei salito nell'altro bus e l'ho seguito, sapevo che avresti preso la prossima fermata, ma ero sorpreso di vederti scendere in questa, da lontano vedevo mentre cercavi una soluzione per arrivare alla meta, ma fà caldo qui e non passa quasi mai nessuno, conosco fin troppo bene questa zona e anche sè tu avessi deciso di fermare un auto, non ti avrei permesso di salire con qualche sconosciuto.
Detto questo, per rispondere al perchè ti stessi seguendo, voglio dirti che non posso biasimarti sè ami quel coglione e che non posso di certo obbligarti a smettere di farlo dall'oggi al domani.
Il fatto è che non capisco come un ragazzo come te, possa essersi innamorato di uno come Ji-hoon. -
- Jungkook, un ragazzo come me?
Non sono cosi speciale come pensi, che cosa vedi in me? Perchè io davvero non lo capisco.. -
Il moro si tiró in piedi, portando le mani ai suoi fianchi, sospirando forte.
- È tipico di lui.. Non lo vedi? Ji-hoon fà sempre cosi.
Ti fà sentire inadeguato.. Non ti valorizza.
È la sua natura far sentire il proprio partner una nullitá.. Quando la vera nullitá è lui.
Si sente superiore a tutto e tutti.. Perfino tu ti convinci di essere inferiore a lui.
Ti annulli completamente quando sei con lui. Ma ti sbagli, sei molto, molto di più Jimin, solo che non te nè accorgi. -
- Sono due anni che sono sposato con lui, penso di riuscire a tenergli testa.. -
- A lui forse, ma non a sua madre. Che è anche peggio di lui. -
Jimin si alzó in piedi, puntandogli un dito contro, portando lo sguardo nel suo.
- Io tengo testa a quella vipera! -
- Oh ma davvero? E dimmi.. Sei riuscito a rimanere nel tuo appartamento?
Quella è riuscita a sbatterti fuori dalla tua casa e tu non hai avuto voce in capitolo. -
- Perchè non dici semplicemente che non mi vuoi a casa tua? -
- Non è cosi.. Non è quello che ho detto. -
Si avvicinó più a lui, e Jimin poteva sentire il suo respiro sollecitargli il viso.
- Stó cercando di farti capire che sia lui che sua madre ti fanno il lavaggio del cervello e alla fine ti fanno scegliere ció che vogliono loro.
Ti annulli per loro.
Quando dovresti essere te stesso e fargliela vedere.
Perchè sono certo che il carattere c'è l'hai.. È solo che sei bloccato.
E pensi che loro soffrano per questo?
Sei qui al caldo, senza un aiuto e tuo marito è nel vostro appartamento al fresco. -
- Gli ho detto io che volevo prendermi del tempo per pensare.. -
- Pensare a cosa? -
Jimin si spostó appena, voltandosi dall'altra parte, non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi.
- Ha detto alla madre di me e lui.. Almeno da quello che ha detto lui.. -
- E tu davvero ci credi? -
- Non lo só, va bene?
Per questo mi stó prendendo del tempo.. Sè ci credessi al 100% pensi che sarei qui e non lì con lui? Pensi che avrei portato via la mia roba?
Hai appena detto che non puoi biasimarmi, mi hai detto che non puoi obbligarmi a smettere di amarlo dall'oggi al domani.
Vuoi provarci con me? Sei libero di farlo, ma tu lascia libero me di decidere sul da farsi.
Non ho detto che torneró da lui, altrimenti non avrei lasciato quella casa oggi. -
Aveva alzato leggermente il tono della voce, era tutto cosi assurdo.
Un marito che non lo considerava e un ragazzo che invece avrebbe voluto la sua attenzione.
Tornó a sedersi sulla panca, portando le mani tra i capelli.
- Sono stanco, voglio tornare a casa.. Ho caldo e ho fame.
Possiamo smettere di parlare e andare?
Per favore Jungkook.. Voglio solo che mi accompagni a casa.
Ho la testa che mi scoppia da quanti pensieri mi frullano per la testa in questo momento. -
Mormora, chiudendo gli occhi e sospirando piano.
Passandosi più volte le mani sul volto per calmarsi.
- Hey Jimin.. -
Jungkook si avvicinó a lui, aprendo il proprio zaino e prendendo una bottiglia d'acqua stappandola.
- Cerca di calmarti o cosi rischi un attacco di panico.
Bevine un sorso e andiamo a casa.
Ma tu cerca si stare calmo.. Mmh? -
Annuì piano, prendendo l'acqua e bevendone subito un sorso, i pensieri e quel caldo lo stavano uccidendo letteralmente. Aveva già avuto diversi attacchi di panico e non nè voleva avere un altro.
Alla fine li aveva sempre superati da solo, perchè Ji-Hoon aveva sempre fatto finta di non vederli, lui aveva un attacco? Ji-Hoon sè nè tornava in salotto a guardare la partira.
Bevette un altro sorso, vedendo Jungkook passargli qualcosa.
- È per il mal di testa, prendila, cosi nel tragitto fino a casa fà effetto e starai meglio. -
Jimin senza pensarci due volte la prese e la mandó giù, bevendo subito un altro sorso di acqua.
Aiutato poi dal minore ad alzarsi e salire in macchina. Quando Jungkook fece il giro e salì, Jimin era già addossato al sedile con la cintura allacciata e gli occhi chiusi, voleva riposare un pó.
- Jungkook? -
- Mmh? -
Jimin aprì solo per un attimo gli occhi, guardando fuori dal finestrino prima di parlare.
- Ti ringrazio per tutto questo.. Non só perchè quando sono in difficoltà tu ci sia sempre.. -
- Questo è semplice da rispondere.. Perchè mi piaci.
Quando ti piace davvero qualcuno, faresti qualsiasi cosa per lui, per farlo star bene.. -
Jimin a quel punto richiuse gli occhi, e portó la mano in quella del moro, intrecciando le dita alle sue.
- Tu pensi che.. Ji-Hoon non mi ami davvero? -
- Ji-hoon ama solo sè stesso, da come la vedo io.. Tu sei quello innamorato, non lui.
Só che questa cosa ti fa star male ma, devi essere obbiettivo Jimin, non puoi pensare davvero che lui ti ami..
Pensaci, non bisogna vivervi h24 per capire che quello che soffre davvero sei tu.
E per soffrire si deve amare.
Lui non soffre peró, e quale persona davvero innamorata caccerebbe il proprio marito di casa per convivere con una ragazza e pensare di sposarla? Senza pensare al danno che provoca alla persona che dice di amare.
E poi, è ancora più assurdo il fatto che non abbia ancora detto a sua madre, alla sua famiglia di essere giá sposato. -
Jimin a quel punto si voltó a guardarlo.
- Perchè tu, lo faresti? Diresti che sei sposato con me? -
- Jimin, io ho confessato alla mia famiglia di essere Gay da quando ero alle superiori.
In realtá mia madre mi trovó in camera mia con un mio compagno di corso, non mi parló per alcune settimane, ma sono suo figlio e alla fine quando le ho parlato a cuore aperto ha capito e mi ha accettato.
Non avrei alcuna paura di dire che sono sposato con te e comunque, andrei fiero di dirlo.. Lui non ti apprezza come si deve ma.. Io si.
Dovresti proprio aprire gli occhi Jimin e ammettere che Ji-hoon non dirá mai a sua madre che è Gay e sposato.
Probabilmente sposerà quella biondina e.. Tu finirai per essere solo uno svago.
Sai no? La persona che.. - lo guardó negli occhi. - Scusami per il modo esplicito in cui parleró adesso, ma sarai la persona che quando nè avrá voglia si scoperà, tu sarai triste in un matrimonio che ti consumerá giorno dopo giorno, nascosto nell'ombra e lui avrá moglie e un marito tutto per sè.
Probabilmente mentirà alla moglie, dirá che è via per lavoro, mentre invece sarà a letto con te.
Godrà di quel momento e poi tutto tornerá come prima. Lui con lei e tu da solo.
Perchè è cosi che andrá Jimin.. E lo sai anche tu. Sè avesse davvero voluto dirlo alla madre, lo avrebbe giá fatto.
E pensi ancora che ti ami davvero?
Io probabilmente per te non sono ancora nessuno, ma sono qui. Ti ho seguito per ore.. Lui?
Lui dov è Jimin e per quanto tu gli abbia detto che vuoi prenderti del tempo, sè ami una persona non ti fermi alle sue parole, lo cerchi e lo proteggi.
Sei qui, al caldo, avrebbe potuto succederti qualsiasi cosa e lui non è qui a proteggerti.
E dimmi, quante volte ti ha protetto da quando siete sposati? -
Jimin distolse lo sguardo, portandolo di nuovo fuori dal finestrino, mordendosi più volte il labbro inferiore.
- Non penso di poter rispondere a questa domanda.
Non perchè non voglia.. Ma perchè.. -
- Perchè non lo ha mai fatto.. Vero? -
Jimin annuì piano, tornando ad addossarsi al sedile, chiudendo gli occhi esausto.

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