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- Io, voglio essere lasciato in pace.. -
Mormora spostando lo sguardo dal moro a Ji-hoon che con sguardo furioso teneva ancora la pistola puntata al suo petto.
La mano tremante e lo sguardo fisso nel suo
- Davvero ti stai mettendo tra la pistola e Jungkook? Che diavolo stai facendo? -
Chiese Ji-hoon con voce tremante, mentre Jimin rimase fermo davanti a Jungkook per proteggerlo.
Perchè sapeva quanto il maggiore nei
Momenti di rabbia potesse essere cattivo.
E non poteva permettergli di uccidere Jungkook.
- Ti sei innamorato di lui? -
- Ji-hoon.. Voglio essere lasciato in pace. Quante volte te lo devo dire?
Quante volte ancora vuoi farmi soffrire?
Stai per sposare una ragazza.. I tuoi non sanno che esisto.
Non sanno nemmeno che tu sei già sposato.
Perchè non mi lasci in pace e basta? -
Il maggiore mise la sicura alla pistola avvicinandosi a lui, fronteggiandolo.
- Perchè tu sei mio.. -
- Davvero? Perchè non lo dimostri allora?
Perchè non prendi quel telefono lá giù, digiti il numero di tua madre e le dici di noi?
Forza.. Sè sono tuo, non dovresti aver paura di farlo.. -
- Jimin-ah.. -
Jimin emise una risata, tenendo lo sguardo nel suo.
- Siamo sempre a quel punto Ji-hoon. Dici che sono tuo ma, non dimostri nulla.
Mi fai sentire solo.
Non amato e.. Perso.
Perchè pensi che mi sia innamorato di Jungkook? -
Ji-hoon lo guardó attentamente, non sapendo cosa dire a quell'ammissione e tanto meno Jimin capiva con quale coraggio lo avesse detto.
- Sei... I-Innamorato di lui? -
Jimin stava per parlare quando Ji-hoon puntó nuovamente la pistola contro Jungkook.
- Io lo risparmio, ma tu.. Dovrai venire via con me. Sè non lo farai.. Lui muore. -
- JI-HOON!! -
Urlarono sia Jungkook che Jimin.
- Scegli Jimin-ah.. -
Tolse la sicura, tenendo la mano ben ferma sulla pistola,
Lo sguardo in quello di Jungkook.
Jimin a quel punto non sapeva cosa fare, ma sè non fosse andato con lui, avrebbe ucciso Jungkook.
Non poteva perdere l'unica persona che lo stava facendo sentire vivo e felice.
- Verró con te.. -
- Jimin.. -
Jimin si voltó verso Jungkook, avvicinandosi a lui e abbracciandolo, nascondendo il volto nell'incavo del suo collo per respirare il suo profumo.
- Per favore.. Non fare nulla di avventato.
Per favore, non posso perderti.. -
Mormora sottovoce per farsi sentire solo dal moro, in risposta Jungkook lo tenne stretto al proprio petto.
Sospira piano, scioglendo quell'abbraccio e sentendo la mano di Ji-hoon afferrargli il braccio e spingerlo indietro verso di sè.
- Si torna a casa.. Finalmente.. -
Il maggiore mise via la pistola spingendo Jimin fuori dalla cucina.
- Voi prendete l'auto di Jimin.. -
I due annuirono uscendo fuori e salendo in auto di Jimin.
- Vuoi lasciare Jungkook qui? -
- Sono certo che chiamerà qualcuno per farsi venire a prendere.. -
Lo spinse verso la propria auto facendolo entrare.
Jimin allacció la cintura, guardando fuori dal finestrino verso la baita.
Vedendo Jungkook uscire e puntare lo sguardo nel suo.
Avrebbe tanto voluto correre da lui e abbracciarlo.
- Dimenticati di lui sè non vuoi che ordini ai miei amici di sistemarlo per le feste.
Non vuoi che gli succeda qualcosa di male, vero? -
- È con le minacce che vuoi che torni da te?
Anche sè saró a casa con te, pensi davvero che tutto torni come prima? E dimmi.. Come spiegherai la mia presenza a casa tua alla tua futura moglie e a tua madre? -
- A quello ci penso io, tu cerca solo di fare il bravo e di rimanere buono e al tuo posto e non dire nulla di sconsiderato.
Chiaro? -
Jimin sospiró piano voltando la testa verso il panorama, perdendosi a guardare il cielo.
Ji-hoon ci mise poco a raggiungere la loro vecchia casa, spense l'auto guardandolo.
- Ora cerca di non fiatare e lascia parlare me.. -
Mormora, scendendo.
Jimin aprì lo sportello scendendo e raggiungendo il maggiore alla porta.
Prese la chiave dalla tasca dei jeans aprendola e facendolo entrare.
- Finalmente sei tornato.. -
Disse la ragazza che contenta raggiunse la porta d'ingresso, guardando Ji-hoon con sguardo confuso nel ritrovarsi Jimin di fronte.
- Ji-hoon.. e lui.. chi è? -
- Oh tesoro, lui è il mio ex coinquilino.. Mi dispiace piccola ma, Jimin aveva bisogno di un posto in cui stare.. È stato sfrattato.
Non potevo lasciarlo in mezzo ad una strada.. -
Jimin lo guardó, tornando poi a guardare la ragazza che sorrise e annuì piano.
- Certo, puoi rimanere fino a quando non avrai trovato una nuova sistemazione..
Possiamo farlo dormire nella stanza degli ospiti? -
- Certo, era li che dormiva quando abitava qui.. sai già dov è vero Jimin?
Puoi andare li e sistemarti? Ti raggiungo tra poco.. -
- Non serve, faccio da solo.. -
Stava per incamminarsi ma il maggiore lo bloccó per il braccio, sorridendo e guardandolo negli occhi.
- Ho detto che ti raggiungo tra poco.. -
Strinse appena il braccio tenendo lo sguardo nel suo, digrignando i denti prima di voltarsi con un sorriso verso la ragazza, che sorrise di rimando.
Il maggiore a quel punto la prese per mano portandola verso il salotto, mentre Jimin salì le scale entrando nella sua vecchia stanza.
Era stata cambiata, probabilmente li ora ci dormiva gli amici o i parenti di Ji-hoon e della ragazzina.
Sospiró piano lasciandosi cadere a peso morto sul letto, guardando il soffitto.
In quel momento gli occhi pizzicavano leggermente, segno che sè ci avesse pensato troppo sarebbe scoppiato a piangere.
Chissà sè Jungkook era riuscito a contattare qualcuno.
Sè Taehyung fosse andato a prenderlo, dopo tutto solo lui sapeva il punto esatto in cui si trovava la baita.
Si stese sul fianco rannicchiandosi e chiudendo gli occhi, la stanchezza di quella giornata lo aveva esaurito.
Cosi non ci mise molto ad addormentarsi,
Almeno per qualche ora avrebbe staccato il cervello da tutta quella situazione e in quel momento tornó a Jungkook, ai suoi occhi che lo scrutavano incuriosito. Al suo sorriso e a quel suo modo di proteggerlo e farlo sentire una persona e non un oggetto.
- Jimin-ah.. Hey.. Jimin-ah.. -
Mugoló nel sonno sentendosi spingere più volte.
Ma voleva soltanto rimanere li sul letto a riposare.
- JIMIN-AH.. -
A quel punto aprì lentamente gli occhi, sfregandoseli con le dita e sbadigliando, ritrovandosi Ji-hoon seduto sul letto che lo fissava infastidito.
- Perchè non rispondevi? -
- Stavo dormendo, non potevi lasciarmi riposare?
Quello che hai fatto oggi mi ha stremato.. -
- Che ho fatto oggi? Sono venuto soltanto a riprendermi ció che è mio.
Dimentichi che sei mio marito? Cosa dovrei pensare di te che ti fai una gita nei boschi con Jungkook? -
Jimin si tiró a sedere sistemandosi i capelli e voltando lo sguardo verso la porta, lontando dallo sguardo del maggiore che in quel momento lo stava giudicando ancora una volta.
- Che forse e dico forse, dovresti pensare che preferisco essere trattato come mi tratta Jungkook che come mi tratti tu.
E giusto perchè stai tirando fuori l'argomento, quello che fá Jungkook dovresti farlo tu, proprio perchè sei tu ad essere mio marito e non lui.
Eppure non lo fai.
Non l'hai mai fatto e per questo motivo non só proprio perchè io ti abbia sposato.. -
- Sei serio mentre dici queste maree di cazzate? -
- Maree di cazzate? Cazzo Ji-hoon..
Pensi di essere un buon marito? -
A quel punto spostó lo sguardo nel suo, sostenendo quello sguardo, era davvero convinto di essere un buon marito?
- Perchè dovresti pensare il contrario? -
- Sei incredibile.. -
Mormoró, alzandosi in piedi e raggiungendo la porta della stanza, voleva uscire da li.
Voleva starsene da solo.
- Dove stai andando? -
- Voglio andare via.. -
- Non ti è permesso, farlo.. -
Jimin si voltó a guardarlo, teneva in mano il cellulare.
- Dimentichi che posso sempre chiedere ai ragazzi di picchiare Jungkook?
Devo ripetertelo questo? I miei amici non avrebbero problemi a farlo.
Sono li che aspettano di divertirsi.. -
- Come tu ti sei divertito quella sera alla festa, mentre i tuoi amici abusavano di me? -
Mormoró, cercando di non alzare troppo il tono della voce.
In quella casa non erano soli.
- Ci sono divertimenti e divertimenti. C'è chi piace il sesso e chi picchiare..
Dovresti proprio guardare quel video.
Chissà, potrebbe piacerti. -
Disse alzandosi in piedi e andando verso la porta, portandosi accanto a Jimin.
Gli prese la mano passandogli il cellulare.
- Oh e.. ovviamente ti ho tolto la sim.
Non vorrei che tu contatassi Jungkook o quello stronzo di Yoon..
Quindi, non ti servirá a molto. -
Detto questo uscì dalla stanza lasciandolo da solo.
Jimin a quel punto scivoló contro la porta, sedendosi sul pavimento e portando le ginocchia al petto, ora era davvero impossibile fermare quelle lacrime.
Pianse, eccome sè pianse.
In tutta la vita, non aveva mai pianto cosi tanto.
Nasconse il volto contro le proprie ginocchia stringendo il proprio cellulare.
- J-Jungkook.. -
Mormoró tra i singhiozzi.
Sentendo la voce della madre di Ji-hoon, sospiró tirando sù con il naso, asciugandosi le lacrime e alzandosi in piedi, uscì dalla stanza raggiungendo il bagno, una volta dentro la chiuse a chiave.
Accese il box doccia e si spoglió, entrando e lasciando cosi che l'acqua lo bagnasse completamente.
- Jimin-ah.. Mia madre vuole salutarti.. -
Urló il maggiore fuori dalla porta del bagno.
- Jimin-ah.. mi hai sentito? -
Ma Jimin voleva davvero starsene da solo, non voleva nè vedere il maggiore e ne vedere la madre.
Sentì la chiave che girava nella toppa della porta, facendolo voltare e in quel momento Ji-hoon fece ingresso nel bagno.
- Esci fuori.. -
- Perchè cazzo non rispondi quando ti parlo? -
- ESCI HO DETTO! -
Urló più forte, uscendo dalla doccia e prendendo l'asciugamano, avvolgendolo attorno ai fianchi.
- Perchè ti scandalizzi? Ho già visto tutto questo! -
- Ah si? Allora dillo a tua madre e alla tua futura moglie perchè entri nel bagno del tuo ex coinquilino.. -
Ji-hoon a quel punto, si bloccó.
Forse aveva dimenticato che non erano soli in quella casa.
- Vestiti e scendi.. -
Uscì dal bagno, mentre Jimin colpì la porta con un pugno.
Non voleva nemmeno che il maggiore lo vedesse più come un tempo.
Un tempo avrebbe voluto baciarlo, farci l'amore, sè a quel tempo fosse entrato in quel bagno in quel modo, probabilmente avrebbe cercato un contatto fisico con lui, ora.. Ora provava soltanto disprezzo per lui.
Nulla più.
Si rivestì velocemente strofinando un asciugamano sui capelli per asciugarli leggermente. Scendendo le scale e raggiungendo la cucina, poteva sentire le voci dei tre in salotto.
Prese un bicchiere dalla credenza, e si versó dell'acqua sentendo Qualcuno entrare in cucina.
Si voltó, ritrovandosi la ragazza che il maggiore avrebbe sposato
- Jimin.. Giusto? -
- Mmh? -
- Ecco, perchè non ti unisci a noi in salotto? Só che la madre di Ji-hoon farebbe molto piacere rivederti.
Mi stava giusto dicendo che Ji-hoon ti ha aiutato molto mentre vivevi qui e che lei ti ha sempre trattato come un figlio.
E.. Mi dispiace per come sei stato trattato dai tuoi genitori.. -
Jimin posó il bicchiere sul lavello, tornando a guardarla.
- Perchè come sono stato trattato dai miei? -
- Beh ecco.. Sei Gay giusto, ti hanno cacciato di casa per questo, vero?
Ji-hoon mi ha detto che quando stavi qui, hai provato a baciarlo più di una volta e che..
quando il tuo amore non è stato corrisposto hai scelto di andartene.. -
- Temo che non ti abbia detto tutta la veritá.. A dire il vero non m'importa delle conseguenze di quello che ti diró adesso in questo momento ma, sono stanco.. stanco di passare per lo zerbino della situazione. -
La ragazza lo guardó attentamente cercando di capire a cosa si stesse riferendo.
- Stai per sposare Ji-hoon. Ma lui ti stà mentendo..
Lui è.. Già sposato.
Da più di due anni.. e stà facendo soffrire la persona che gli è sempre stata affianco.
Ti stai intromettendo e da una parte ti ringrazio, perchè solo cosi.. Posso essere libero. -
- C-Cosa? Perchè dovresti essere tu quello libero? Hai appena detto che ha un altra.. Che è sposato con un altra! -
- Quella persona sono io.. Sono io ad essere sposato con lui.
Ma sono stanco.. Stanco di tutto questo. -
Mormora con la voce spezzata, uscendo dalla cucina e raggiungendo la porta d'ingresso, in quel momento Ji-hoon lo afferró per le braccia, bloccandolo.
- DOVE PENSI DI ANDARE? -
Non riuscì a trattenere le lacrime, aveva il cuore a pezzi.
- Penso che tu abbia un grosso problema da r-risolvere.. -
Si liberó dalla sua presa, correndo fuori di casa.

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