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Alla fine Jimin dovette aspettare il padre per essere accompagnato a casa, cosi nel tragitto dal ristorante/bar alla casa del minore rimasero entrambi in silenzio, il padre sapeva esattamente quanto in quel momento volesse restarsene per conto proprio, non aveva voglia di parlare di quello che avevano appena sentito da quella donna.
E Jimin questo lo apprezzó molto, non avrebbe gradito sè il padre avesse cominciato con le domande a cui lui non voleva rispondere.
Non in quel momento, almeno.
Arrivati di fronte a casa Jimin si guardó attorno non notando l'auto di Jungkook.
Dunque il minore non era ancora tornato a casa.
Sospiró appena aprendo lo sportello dell'auto.
- Jimin, non pensarci troppo.. Troveremo una soluzione insieme.
Non è ancora finita... Non abbatterti. -
- Ci proveró.. Grazie per avermi portato con te. Ci sentiamo papá.. -
Scese dall'auto richiudendo la portiera e raggiungendo il portico. Prese le chiavi di riserva e aprì la porta, entrando dentro casa.
Tolse il cappotto addossandolo sul comodino accanto e tolse le scarpe, sospiró appena salendo le scale per raggiungere la camera da letto e afferrare alcuno indumenti dall'armadio.
Aveva proprio bisogno di una bella doccia calda, per rilassare i muscoli e il nervosismo che la madre di Ji-hoon gli aveva fatto salire con le sue parole.
Chissà sè Jungkook conosceva quel ragazzo di cui lei aveva parlato.
Avrebbe dovuto chiederglielo appena lo avesse rivisto a casa quella sera.
Preso tutto uscì dalla stanza e raggiunse il bagno, accendendo l'acqua e regolandola.
In quel preciso momento mentre si toglieva la maglia il proprio cellulare inizió a squillare, si avvicinó al lavello, prendendo il cellulare e accettando la chiamata, era Taehyung.
- Hey TaeTae.. -
- Hey Jimin-ah.. Sei libero stasera? -
Jimin ci pensó per qualche secondo prima di rispondere.
- Si, dovrei essere libero.. che succede? -
- Niente, semplicemente mi mancano le nostre uscite..
Che nè dici di staccare un pó la spina da tutto e tutti e di bere del soju insieme? -
Jimin sentì una punta di tristezza nella voce di Taehyung.
- È successo qualcosa? -
- Diciamo solo che ho bisogno del mio migliore amico.. -
- Passi a prendermi verso le Sette? -
- È un si? Pensavo volessi passare la serata con Jungkook. Só che non è li con te adesso.. -
- Jungkook capirà.. Ho tutto il tempo per passare le serate con lui.
Tu, in questo momento hai bisogno di me e io non posso di certo rifiutare un invito dal mio migliore amico. Altrimenti sarei spregevole.. Sono certo al 100% che hai bisogno di sfogarti e io intendo essere li con te, quando lo farai.
Sai che mi preoccupo quando bevi da solo. -
- Lo só, per questo motivo ho telefonato.
Quindi ci vediamo per le sette.. Ciao Chimchim.. -
Jimin rise scuotendo appena la testa e riappoggiando il cellulare sul lavello. Togliendo cosi i jeans e i boxer, entrando finalmente nella doccia.
Si lasció rilassare dall'acqua calda, lasciando che scivolasse sul proprio corpo e sui propri capelli.
Non ci rimase molto, aveva bisogno di coricarsi un pó sul letto e magari di riposare gli occhi o sarebbe finito per addormentarsi all'appuntamento con Tae e non sarebbe stato carino da parte sua.
Uscì dalla doccia avvolgendo un asciugamano ai fianchi e passandone uno tra i capelli, strizzandoli leggermente, passó una mano sul vetro per togliere l'umidità e potersi guardare nello specchio.
Passó nuovamente l'asciugamano tra i capelli e avvolgendolo poi attorno al collo.
Indossó la biancheria e i pantaloni del pigiama, non indossó alcuna maglietta preferiva dormire cosi.
Uscito dal bagno strofinó nuovamente l'asciugamano sui capelli raggiungendo la camera da letto.
Si avvicinó alla finestra tirando la tenda e finalmente si lasció cadere sul letto, guardando il soffitto.
Avrebbe voluto Jungkook li con sè, aveva proprio bisogno di essere abbracciato e rassicurato.
Prese il cuscino portandolo sotto la propria testa e spostando una coperta per coprirsi.
Non ci mise molto ad addormentarsi, quella giornata lo aveva seriamente stancato.
"Jimin-ah?"
Jimin si voltó appena notando Ji-hoon avvicinarsi.
"Non puoi indossare quegli abiti.. Te l'ho giá detto..."
"Scusami ma, non siamo più sposati. Non puoi dirmi cosa posso o non posso indossare, non più.."
Ji-hoon strinse le mani a pugno avvicinandosi a lui.
"Non siamo più sposati? Ma cosa stai dicendo? Cambiato.. dobbiamo uscire.."
Lo prese per il polso stringendoglielo forte.
"Lasciami.."
In quel momento al suo fianco passó Jungkook che passó lo sguardo da l'uno all'altro, tenendo le mani dentro le tasche dei Jeans.
"Jungkook..."
"Ci conosciamo?" Chiese il moro guardandolo negli occhi.
"Come? Sono Jimin.."
Ji-hoon sollevó un sopracciglio guardando Jimin e poi Jungkook.
"Conosci il mio fratellastro? Non te l'ho mai presentato.. Che diavolo stà succedendo? Jungkook-ah.. come conosci Jimin?"
Il minore scrolló le spalle guardandolo negli occhi.
"Non nè ho idea.
Forse mi ha visto a qualche festa.
Dovrei conoscerlo?"
Jimin si guardó attorno, nella speranza di capire cosa stesse succedendo.
Perchè Ji-hoon era li con lui e Jungkook non lo riconosceva?
"Vatti a cambiare.."
Disse il maggiore spingendolo verso la camera da letto.
"Non voglio cambiarmi.. Non ho nulla di così scandaloso addosso."
"Cambiati.. Jimin.." disse fra i denti.
"No!"
Ji-hoon lo prese per le spalle sbattendolo contro la porta.
"Non te lo ripeteró due volte... Cambiati. O dovrei chiamare qualche amico come l'ultima volta?"
Jimin tremó, portandosi le mani ai lati della propria testa, chiudendo gli occhi e cercando di non cadere nell'attacco di panico.
Jimin a quel punto si sveglió di colpo, cercando di riprendere fiato.
Era un incubo.
Sentì delle braccia che lo avvolsero, e la propria schiena addossarsi al petto di qualcuno.
Cercó di divincolarsi.
- Jimin-ah.. sono io.. Respira piano.. Sono Jungkook.. -
- J-Ju-Jungkook.. -
- Si.. Sono qui. -
Jimin a quel punto smise di divincolarsi, lasciando cosi la possibilità al moro di poterlo stringere al proprio petto.
La voce calma di Jungkook che gli sussurrava di respirare piano.
Prese un lungo respiro, chiudendo gli occhi e cercando di calmarsi.
- Và meglio? -
- S-Si.. S-Stó meglio.. - mormora portando le mani sulle braccia di Jungkook, stringendoglieli piano.
- H-Ho avuto un incubo.. -
Jungkook lo fece voltare per poterlo guardare negli occhi. Passando la mano sul suo viso per tranquillizzarlo.
- Non è andata bene con la madre di Ji-hoon, vero? -
- È.. Testarda come lui.
E a quanto pare non è la prima volta che nasconde i problemi che causa suo figlio... Dopo tutto avrei dovuto saperlo.
È sempre stata dalla sua parte, e da un lato la capisco. Insomma, è sua madre.
Ma dall'altra invece, non posso tollerare che un genitore arrivi a proteggere questo tipo di cose.
Hai saputo che tuo figlio era sposato da due anni e non hai fatto una piega.
Hai saputo che tuo figlio ha commesso, insieme ad altre persone un atrocitá a discapito di una persona e lei cosa fà? Non dici nulla e non fá nulla per rimediare a questa cosa, anzi.
Lo protegge pure.
Jungkook... Ha detto che non sono il primo.
Ha detto che Ji-hoon ha già fatto queste cose con un altro ragazzo e nessuno gli ha creduto e.. È stato rinchiuso per questo... Perchè dovrebbe pagare la vittima?
Tu, conoscevi quel ragazzo di cui parlava? -
Jungkook lo guardó attentamente, mordendosi appena il labbro inferiore, poi distolse lo sguardo da lui.
Jimin potè notare come il moro chiudesse le mani a pugno e cercasse di restare calmo.
- Lo conoscevo si... E anche Ji-hoon lo conosceva bene.. Vedi... Il padre di Ji-hoon è un uomo a cui piace viaggiare e in quei viaggi si diverte a sedurre donne.. Quel ragazzo di cui parla la madre di Ji-hoon è figlio di suo marito con un altra donna.
La madre una notte si era presentata a casa loro lasciando la custodia completa al padre.. La madre di Ji-hoon scoprì il tradimento ma lo perdonó, quando sono arrivato io, insieme a mamma... Han era li. Era più giovane di Ji-hoon.. Ma era.. ed è un ragazzo gentile e avrebbe dato il cuore per la sua famiglia.
Io e lui eravamo molto legati, mentre con Ji-hoon c'era un amore e odio continuo. C'erano giorni in cui litigavano e giorni in cui li trovavi in salotto a ridere e scherzare insieme.
Purtroppo, Ji-hoon da quello che Han sosteneva, ha fatto esattamente quello che ha fatto a te Jimin.
Da quello che sosteneva Ji-hoon quando aveva casa libera ha invitato degli amici per una festa.
Io a quel tempo, non ero molto presente. Ricordo di quella festa ma.. Quella notte ero andato da mamma e non ero li, con lui.
Non ho potuto proteggerlo.
Han si è lasciato andare a diversi drink, di certo non ti aspetti che il tuo fratellastro ti faccia del male.
Ma è quello che è successo.
Ji-hoon ha abusato di lui... E ha permesso ai suoi amici di farlo.
Han da quella situazione nè è uscito distrutto.
Il giorno seguente quando fù più lucido è venuto da me e mi ha raccontato in lacrime cosa fosse successo.
Avrei voluto prendere Ji-hoon a pugni, ma l'unica cosa che feci fù di prendere Han e di raggiungere suo padre in ufficio.
Raccontó ogni cosa, ricordava ogni particolare. Ogni faccia presente a quella sera e li conoscevo anche io quindi sapevo stesse dicendo la verita.. -
Jungkook prese un lungo respiro, mentre Jimin portava la mano nella sua e intrecciava le dita alle sue.
- E lui che ha fatto? -
- Siamo andati tutti a casa.. Il padre era furioso.
Ha affrontato Ji-hoon. Ma Ji-hoon è molto bravo a manipolare le persone.
Ha iniziato a dire che lui non è Gay e mai avrebbe fatto una cosa del genere a Han, che gli voleva bene come ad un vero fratello e che mai avrebbe permesso ai suoi amici di abusare di lui.
Ha detto che Han aveva bevuto troppo quella sera.
Che sapeva della cotta che aveva Han per lui.. e per molti suoi amici.
Che probabilmente era un modo per attirare l'attenzione e avere ció che voleva.
Jimin... Quella sera ho visto con i miei occhi, Han crollare.
Quando il padre si è girato a guardarlo, sapevo che aveva creduto a Ji-hoon.
Lo guardava con disprezzo.
Il fatto che Han tremasse visibilmente scosso, aveva le labbra gonfie e con delle ferite. Aveva i polsi con dei lividi ben evidenti, eppure.. Nessuno a parte me ha creduto alla sua parola.
A quel punto il padre ha deciso di rinchiuderlo in questa struttura.
Non lo vedo da quel giorno.
Non mi hanno permesso di andare da lui... Non só nemmeno come stia adesso.
Ma mi piacerebbe saperlo.
Anche in quel caso, Ji-hoon e i suoi amici hanno rovinato una vita. -
- Só che quello che diró non sarà facile.. E forse non dovrei nemmeno chiedertelo..
Ma ho, bisogno di Parlare con Han..
Ho bisogno che... -
Jungkook sollevó la testa dal letto ai suoi occhi.
- Sono passati anni Jimin... Era un ragazzino di appena 15 anni..
Non sô nemmeno in che stato sia oggi... -
- Potrebbe testimoniare per me.. Potrei aiutarlo.. Potrebbe anche essere una svolta per la sua vita e potrebbe uscire da quella struttura e vivere davvero.
Aiutami ad incontrarlo.. per favore.. -
Jimin cercó di trattenere le lacrime, non poteva immaginare come si fosse sentito Han quando il padre aveva semplicemente deciso di rinchiuderlo in quella struttura e fregarsene totalmente di lui e di quello che aveva passato.
Aveva bisogno di parlare con lui.
- Ti prego.. -
- Vedró cosa passo fare... Ma non ti assicuro che avremmo quell'incontro.. -
- Verresti con me? -
- In questi casi, in una struttura come quella c'è bisogno di un qualche tipo di parentela per poterlo vedere e attualmente Han è un mio fratellastro..
Dopo tutto mia madre stá con il padre di Ji-hoon e Han.
Quindi fà di me un famigliare.
Ma non ti assicuro che questa cosa andrá in porto. Ma ci proveró... -
Jimin annuì piano. Avvicinandosi e abbracciandolo.
- Stai meglio adesso? -
- Voglio soltanto che Ji-hoon paghi per quello che ha fatto a me e... a Han... -
In quel preciso momento squilló il proprio cellulare, cosi Jimin sciolse controvoglia l'abbraccio e lo afferró.
Era TaeTae..
- Jungkook.. verso le sette usciró con Taehyung. Temo che abbia bisogno di parlarmi.
Penso che la sua nuova conquista gli abbia spezzato il cuore. Non è un problema per te, vero? -
Un altro squillo, e Jungkook sorrise scuotendo appena la testa.
- Avrei voluto coccolarti ma... Lasceró che tu vada in aiuto del tuo amico. -
Jimin sorrise lasciando un bacio contro le sue labbra per poi rispondere alla chiamata.
- Eccomi... -
"Scendi? Sono qui fuor..."
- Ma, sei in anticipo... Mi vesto al volo e arrivo.. -
Chiuse la chiamata e guardó Jungkook.
- Potresti farlo entrare mentre mi vesto? -
- Certo, fuori si gela. Non vorrei mai che Taehyung si prendesse un raffreddore mentre ti aspetta. -
Jungkook rise e scese dal letto uscendo dalla stanza.
Pochi minuti dopo sentì le voci di entrambi rimbombare al piano di sotto.
Aveva sentito per caso mentre indossava il maglione rosso e i Jeans neri la voce di Jungkook dire "ma che hai fatto?"
Jimin uscì dalla stanza, scendendo le scale e vedendo Taehyung con uno sguardo triste e non con il suo solito sorriso a 32 denti.
A quel punto i suoi occhi scesero verso la sua mano, fasciata.
- TaeTae che hai fatto alla mano? -
- Ho fatto a botte.. -
- Che cosa? - dissero all'unisono Jungkook e Jimin.
- Ma.. Non è da te... Che è successo? -
- È successo che quel coglione con cui mi frequenteva da tre mesi... Si vantava di averti fatto divertire a quella festa.
Non capivo cosa stesse dicendo ma... Poi mi ha mostrato il video. Probabilmente non sapeva che sono il tuo migliore amico.
Sono impazzito e l'ho colpito..
E lui per sua fortuna è ancora vivo... -
Jimin si avvicinó a lui, abbracciandolo mentre Taehyung tremava e sospirava.
- Avrei voluto colpirlo ancora e ancora.. Ma... Sono corso via.
E... Avevo bisogno di vederti.. di assicurarmi che stessi bene.
Ho bisogno di bere qualcosa di forte e di stare con te come ai vecchi tempi. Solo tu ed io...
Ho bisogno di sfogarmi.. -
- Io sono pronto, possiamo andare.. -
Taehyung rispose all'abbraccio, guardando poi Jungkook.
- Te lo posso rubare per qualche ora? Ti prometto che lo proteggeró mentre è con me..  -
- È il tuo migliore amico.. Non dovresti chiedere il permesso a me. -
- Só per certo che avevate altri progetti per questa serata.. -
Jungkook rise piano, ma scosse appena la testa.
- Avró tutto il tempo per stare con Jimin.. Non preoccuparti.. -
Jimin sciolse l'abbraccio, voltandosi e andando dal moro.
- Grazie.. -
- Ti aspetto? -
- Mi aspetteresti alzato? -
- Si.. -
- Allora ci vediamo tra qualche ora qui a casa.. Tu prova a riposare per qualche ora... Hai avuto una giornata lunga anche tu.. approposito, come stà tua madre? -
- Un pó scombussolata, ma è normale... La cura la stà buttando molto giù.
Ma lei è forte e supererà anche questa... Sù andate. Non preoccupatevi per me. -
Jimin annuì, voltandosi e tornando da Taehyung.
- Andiamo allora.. Ho proprio bisogno di un bicchiere di Soju.. -

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