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Jimin si stiracchió lentamente sbadigliando, non era riuscito a chiudere occhio subito, tra il nervosismo e la tristezza che aveva portato quella sua reazione contro il minore.
Era talmente stressato dalla situazione che non riusciva a pensare o a contare fino a dieci prima di rispondere a qualsiasi cosa gli venisse detta.
"Va al diavolo.. Jungkook!"
Era stato davvero uno stronzo a rispondergli cosi, si era sentito uno stronzo anche quando aveva sentito il moro che dopo essere uscito dal bagno era sceso al piano di sotto e non era più risalito.
Dopo tutto non poteva di certo biasimarlo, dormire con lui? Dopo come aveva reagito? No, non poteva di certo fargliene una colpa.
Quando aprì gli occhi vide un fogliettino sopra il cuscino di Jungkook, allungó il braccio prendendolo e voltandolo dalla propria parte, la bella calligrafia di Jungkook stampata sopra.
"Hey Jimin-ah probabilmente quando ti sveglierai io saró già uscito.
Devo passare da mamma e poi ho quell'incontro con Ji-hoon, cercheró di essere a casa il prima possibile.
Mi dispiace per ieri sera..

Ti amo.."
Jimin schiuse le labbra cercando di rallentare il respiro, perchè era lui a dover chiedere scusa?
Non era stata colpa di Jungkook, ma sua.
Sospiró piano sentendo qualcuno muoversi al piano di sotto.
Era impossibile che Jungkook fosse già tornato, lanció uno sguardo all'orologio sul comodino, notanto che segnava le 9:30 del mattino, impossibile che in un ora avesse fatto tutto.
Cosi scivoló giù dal letto e si avvicinó alla porta, sentì un altro rumore, qualcuno stava mettendo sù del caffè?
L'aroma di caffè gli solleticó il naso e a Jimin quell'aroma piaceva da matti, la cosa che non gli piaceva affatto era non sapere chi oltre a lui e Jungkook stesse camminando in cucina.
Scese lentamente le scale, attento a non fare rumore.
Avvicinato alla porta d'ingresso afferró la prima cosa che trovó, un ombrello che Jungkook aveva messo qualche sera prima, quando fuori diluviava.
Alzó le braccia con l'ombrello impugnato tra le mani e si avvicinó alla porta della cucina, notando che c'era davvero qualcuno, era li, dietro la porta del frigo aperta.
Quando stava per avanzare e colpire l'intruso, quest'ultimo chiuse la porta del frigo, rivelando Yoon con il cartone del latte tra le dita.
- Yoon? -
Il maggiore spostó lo sguardo dal frigo a lui, trasalendo leggermente.
- Aiiish.. Jimin-ah.. Cazzo.. Vuoi farmi prendere un colpo? -
- Che.. Ci fai qui? -
Yoon tenne lo sguardo nel suo, spostandolo poi verso l'ombrello che teneva ancora tra le mani.
- Hai intenzione di abbassarlo o vuoi ancora colpirmi? -
- Oh.. si, scusa... -
Jimin lo abbassó, appoggiandolo allo stipide della porta, tornando poi a guardare Yoon negli occhi.
- Che ci fai qui? -
Yoon si avvicinó al tavolo, appoggiando il latte accanto a dei cornetti.
Qualche fetta biscottata con la marmellata che a lui piaceva tanto e in quel preciso momento il caffè era pronto.
- Mi ha chiamato ieri sera Jungkook, mi ha chiesto di passare qui oggi e.. Di stare con te, mentre lui è fuori.
È preoccupato per te.
Approposito, perchè non ti siedi e mangi qualcosa? -
- Si, certo ma.. Prima devo farmi una doccia veloce e poi scendo.
Torno subito, va bene? -
Yoon annuì, mentre lui uscì dalla cucina andando verso la camera da letto, prendendo della biancheria pulita, un paio di jeans neri e un maglione rosso, uscendo poi dalla camera e raggiungendo il bagno.
Prima di spogliarsi del tutto prese il proprio cellulare cercando il numero di Jungkook.
Avvió la chiamata, ma il moro non rispose, scattó la segreteria telefonica.
Aveva tutto il diritto di essere arrabbiato.
Appoggió il telefono sul lavello e si avvió al box doccia accendendo l'acqua e spogliandosi.
Entró in doccia e si gettó sotto il getto d'acqua calda.
Rilassando completamente i muscoli del collo e delle spalle.
Non rimase molto li, dopo tutto non voleva che il maggiore di sotto restasse troppo tempo da solo.
Cosi una volta sciacquato via lo shampoo tra i capelli uscì e si asciugó in fretta.
Indossó i jeans e il maglione, prendendo un asciugamano più piccolo portandolo ai capelli, sfregandoli piano per asciugarli il più possibile, uscito dal bagno scese le scale e raggiunse Yoon in cucina.
Il maggiore stava giusto versando il caffè in due tazze grandi.
Jimin strofinó di nuovo l'asciugamano tra i capelli per poi avvolgerlo attorno al collo, andando a sedersi sulla sedia, di fronte a Yoon che si accomodó in quel momento.
Il maggiore lo guardó attentamente, sapeva esattamente cosa stava per dire.
- Lo só, ho sbagliato.. Só che lo stà facendo per aiutarmi.
Ho reagito male.. -
- Per fortuna che hai un pó di sale in zucca.
Hai la minima idea di come ho trovato Jungkook stamattina?
Per prima cosa immagino abbia dormito sul divano, aveva l'aria distrutta Jimin... Só che quando le emozioni sono tante, che siano negative o positive tu reagisci d'istinto e allontani chiunque voglia aiutarti.
Ma Jungkook, lui ti è stato vicino.
Fin dal primo momento che ti ha conosciuto ha cercato di aiutarti.
Di sostenerti.
Puoi per una volta contare fino a 10 prima di parlare? -
Jimin sbuffó piano prendendo la propria tazza, soffiandoci sopra per raffreddarlo leggermente.
- Ho provato a chiamarlo, prima.. -
- E non ti ha risposto.. Giusto? -
- No, ma non posso fargliene una colpa.
Immagino che sè fossi al posto suo anche io reagirei cosi.
Non risponderei alle chiamate.
Era davvero cosi distrutto? -
Yoon annuì piano, bevendo poi un sorso del proprio caffè, tenendo comunque lo sguardo nel suo.
Adesso si, che si sentiva ancora più da schifo.
In questo momento il moro stava attraversando un periodo difficile, con la madre che entrava ed usciva dagli ospedali.
Il problema che lui aveva causato con il suo stupido carattere e la questione Ji-hoon.
Era evidente che prima o poi sarebbe crollato.
E lui? Lui che aveva fatto per aiutarlo?
Aveva iniziato una serie di discussioni.
Proprio bravi Jimin, decisamente bravo.
Yoon stava per parlare quando il telefono di casa inizió a squillare.
Jimin scattó in piedi, sperando che fosse Jungkook.
Quando raggiunse il telefono sollevó la cornetta.
- Pronto? -
"Hey.. Jimin-ah.. Sono Han.. -
- Oh.. Ciao Han.. Che succede? -
Han prese qualche minuto prima di rispondere, Jimin sentiva solo il respiro dell'altro risuonargli all'orecchio.
- Han.. che è successo? -
"Prometti di non andare in escandescenza?"
Jimin strinse la cornetta, puntando lo sguardo sulla porta di fronte a lui.
- Immagino che sè non mi dici adesso che stà succedendo non ti assicuro che non andró in escandescenza, quindi parla.. Per favore! -
"Sono appena passato all'ospedale... Volevo andare a trovare la madre di Jungkook.
Lo sai che per alcuni mesi sua madre è stata.. Molto gentile con me.
Le voglio molto bene.. Ho visto Jungkook.."
Jimin strinse più forte la cornetta, Yoon gli si piazzo di fianco.
Era impallidito? Probabile.
Era successo qualcosa a Jungkook? Sperava proprio di no.
- Han.. Parla, dannazione! -
"Li con lui c'era Chan... non mi sono avvicinato ma.. Dal modo in cui Jungkook tremava e piangeva immagino stia succedendo qualcosa di grave.
Molto.. Grave.."
Disse quest'ultimo mandando in panico Jimin.
- Dov è adesso Jungkook? Han.. Dov è? -
"Non lo só, quando sono tornato alla stanza erano spariti entrambi, sia Jungkook che Chan.
Non volevo restarmene li impalato ad osservare quella scena straziante.
Immagino c'entri sua madre.
Ti ha detto niente Jungkook? Di come stà?"
- A dire il vero io... -
Han sospiró piano e Jimin chiuse gli occhi.
"Ti prego, dimmi che non avete discusso di nuovo.."
- Ho discusso con lui ieri sera.. Potrebbe essere per questo che l'hai visto cosi? -
"No, Jimin... Per quanto Jungkook ti amo e sono certo che avrebbe trovato il modo per far pace con te, quella reazione è dovuto a qualcos altro.
Qualcosa che riguarda la salute della madre e il fatto che Chan fosse li con lui nè è la prova.. Senti, provo a cercarlo qui in ospedale, sè lo trovo ti chiama subito.."
- Grazie.. Grazie Han.. -
Jimin mise giù e si affrettó a digitare il numero di Jungkook.
Avvió la chiamata mentre Yoon cercava di capirci qualcosa.
Uno squillo.. Due... Tre.. Andiamo Jungkook. Rispondi.
"La persona da lei chiamata non è al momento raggiungibile.."
- Cazzo! -
- Che succede? -
Chiese il maggiore guardandolo attentamente.
- Jungkook.. Han pensa che stia succedendo qualcosa di grave alla madre. Devo.. Devo trovarlo o parlare con lui.. Devo! -
- Jimin calmati.. Respira.. Han lo troverà.. -
- Non riesco a starmene fermo a casa mentre.. Mentre lui soffre.
Cazzo.. Sono un coglione.. Ha bisogno di me e io.. Io discuto con lui.
Yoon per Jungkook sua madre è tutto.
Sè la perde.. Sè.. -
- Calmati.. Prima assicuriamoci che stia per lo meno bene e poi potrai parlare con lui e risolvere questa cosa.. Prova a richiamarlo.. -
Jimin digitó nuovamente il numero, avviando la chiamata.
Un squillo.. Due..
"L'apparecchio potrebbe essere spento o non raggiungibile, riprovi più tardi.."
- Dannazione! -
- Niente? -
Jimin scosse la testa, cercando di rimanere calmo non aveva bisogno di un altro attacco di panico.
Non avrebbe aiutato nè lui e nè Jungkook sè fosse crollato di nuovo.
Yoon gli prese il telefono dalle mani e cercó di richiamarlo, mentre lui si addossava alla parete e prendeva lunghi respiri per calmarsi.
Quando il suo cellulare inizió a squillare lo prese e vide che era Han.
Guardó il maggiore che scuoteva la testa, segno che era scattata di nuovo la segreteria telefonica.
A quel punto rispose ad Han.
- Hey, l'hai trovato? -
"Qui all'ospedale no, ho trovato Chan ma mi ha detto che gli aveva detto di rimanere accanto alla porta della madre e che sarebbe tornato subito. Ma quando è tornato Jungkook non c'era già più.... Jimin, Jungkook aveva altri impegni, oggi? Magari posso controllare li.."
- Si, li aveva.. Doveva andare al distretto da Ji-hoon ma.. Pensi che sia veramente andato li? -
"Non lo só, ma.. Andró li a vedere.."
- Mi fai sapere sè è li? Per favore? -
"Ovviamente.."
Jimin rimise il proprio cellulare nella tasca dei Jeans mentre Yoon imprecava sottovoce.
Dove diavolo sei, Jungkook?
Pensó a quel punto sospirando piano.
Sperava per lo meno che Han lo trovasse al distretto e sè non era li dove poteva essere andato?
In quel momento inizió a piovere a dirotto, sperava che il minore fosse al sicuro e al caldo.
E che non facesse qualche sciochezza.
Non poteva perderlo, non voleva perderlo.
- Yoon non posso restare qui a casa ad aspettare.. Puoi accompagnarmi? -
- Dove? -
- Non lo só, ma.. Non posso starmene qui fermo.. -
Il maggiore annuì prendendo le chiavi della ho macchina e facendogli cenno di seguirlo.
Uscirono entrambi di casa e corsero alla macchina.
Jimin salito si allacció la cintura, mentre Yoon mise in moto e partì.
Dove poteva essere andato?
Riprese il proprio cellulare provando a chiamarlo di nuovo.
Ma quella stupida voce continuava a ripetergli che "l'apparecchio poteva essere spento o non raggiungibile."
Yoon svoltó a destra al semaforo, ma sarebbe stato inutile, pioveva a dirotto e non aveva idea di dove cercarlo.
Quando suonó di nuovo il suo cellulare, Jimin scrutando le strade e le vie del paese rispose senza pensarci.
- Pronto? -
"È stato al distretto... Ha incontrato Ji-hoon ma non è più li.
Hanno detto di averlo visto turbato e.. Che salito in auto ha svoltato a destra, verso est.. Sai dove possa essere andato?"
Jimin chiuse gli occhi, cercando di pensare a qualche posto che dal distretto, percorrendo verso est lo avrebbe portato a.. Alla baita di Taehyung.
- Yoon.. Devi tornare indietro! -
- Come? -
"Come?" Dissero entrambi uno all'altro lato del telefono e l'altro guardandolo per un attimo, tornando a concentrarsi poi sulla strada.
"Sai dov è?"
- Forse, non sono sicuro ma... sè ha svoltato verso est... Potrebbe essere andato alla baita di Taehyung.. -
"Vuoi che ci vada adesso?"
- No, ho bisogno che tu resti in città. Sè non è nemmeno li dovremmo tornare in città e insieme dobbiamo cercarlo.. -
Han acconsentì, mentre Yoon stava già facendo inversione, entrando nel vialetto di una casa per poi fare retromarcia e girarsi.
Ci avrebbero messo quaranta minuti per raggiungere la baita.
Sperava solo che Jungkook stesse bene.
Che non fosse ferito.
"Hanno detto di averlo visto turbato"
Dannazione.. Yoon accelleró, cercando di mantenere la calma, il suo autocontrollo aiutó anche Jimin a rimanere calmo e non agitarsi più del dovuto.
Jungkook probabilmente aveva scelto quella baita per stare da solo.
Era uno dei posti più tranquilli di quella zona e Jimin sapeva quanto fosse bello il panorama sotto la pioggia, ma tutto sè il minore invece non fosse ferito o avesse deciso di fare qualche sciocchezza.
Non rispondeva alle chiamate, non lo avvisava con un messaggio.
Non sapeva sè fosse davvero li.
Gli bastava un messaggio, una chiamata.
Gli basta sentire anche solo la sua voce per un minuto.
Era terrorizzato di perdere Jungkook ed era stato un tale idiota in quei giorni.
Lo aveva allontanato, aveva discusso con lui.
Lo aveva stressato, per un qualcosa che anche sè si sentiva turbato e arrabbiato, non lo avrebbe mai scordato, lo avrebbe portato sempre con sè, ma era il passato.
Doveva rimanere nel passato, mentre Jungkook.. Jungkook era il suo Futuro.
Era la persona che fin dal
Primo momento aveva cercato di aiutarlo, lo aveva sostenuto e protetto.
Non voleva perderlo..
Quando Yoon svoltó verso sinistra prendendo l'autostrada Jimin sperava con tutto il cuore di trovare li Jungkook.
Arrivarono alla baita, e Jimin non aspettó che l'auto si fermasse, aprì lo sportello fiondandosi giù.
- Cazzo Jimin-ah! Attento! -
Ma non rimase ad ascoltare il maggiore, si precipitó verso la baita, quando provó ad aprire la porta e la trovó aperta tiró un lungo sospiro.
Era evidente che qualcuno fosse entrato li e anche sè sapeva che Han e Taehyung avevano usufruito di quella baita per il fine settimana era sicuro che il maggiore tornato in città non avrebbe mai lasciato aperta la porta.
Spalancó la porta, guardandosi attorno.
C'era troppo silenzio.
Dove sei.. Dove diavolo sei?
Raggiunse il salotto, sentendo qualcuno che si lamentava, era Jungkook.
Quando sorpassó il divano, trovó il minore addossato alla parete, fradicio.
Era bagnato dalla testa ai piedi.
Gli occhi chiusi e una ferita sulla fronte.
- JUNGKOOK! -
Jimin si precipitó da lui, il moro non sollevó la testa a guardarlo, tremava e farneticava, tra quelle parole sconnesse sentì più volte il suo nome.
- Jungkook.. Sono qui.. Mi senti? -
Yoon entró proprio in quel momento in salotto, il fiato corto.
Jimin a quel punto vide le guance arrossate di Jungkook, ma non vide bottiglie di birra o altri alcolici, portó la mano sulla fronte del minore.
- È ubriaco? - chiese il maggiore avvicinandosi.
- No, scotta.. Ha la febbre.. Dannazione.
Yoon.. Dobbiamo, dobbiamo portarlo via di qua.
Dobbiamo coprirlo e.. -
Jimin si stava agitando, prese un pezzo di carta da sopra il tavolino, tamponando la ferita che aveva il moro sulla fronte.
Era caduto?
Per la febbre alta?
- Jimin.. Jimin, lo aiuto io.. Tu vai alla porta... Dobbiamo portarlo in ospedale.. -
Jimin annuì, tirandosi sù e lasciando che Yoon sollevasse da terra Jungkook e lo portasse fuori dalla baita.
Jimin chiuse la porta e corse all'auto, aprendo la portiera e aiutando Yoon a mettere steso Jungkook sul sedile posteriore, il moro emise un lamento, ma tenne gli occhi chiusi.
- Jungkook-ah.. Sono qui.. -
Salì dietro con lui, sollevandogli la testa e portandola sulle proprie gambe.
- Dio.. Ero cosi preoccupato.. Non.. Farmi più certi scherzi.. Mi hai sentito? -
Mormoró, accarezzando i capelli del moro, il tremore che scuoteva il suo corpo si attenuó leggermente.
Yoon salito in auto alzó in riscaldamento, controllando entrambi per poi partire.
- Potrebbe essere sotto shock.. Dobbiamo portarlo in ospedale.. -
Jimin annuì, continuando ad accarezzare i capelli del minore.
Che tremando si stringeva completamente a lui.
- Mi.. Dispiace cosi tanto.. -
Mormoró Jimin, cercando di trattenere le lacrime.

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