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Jimin stava dormendo pacificamente, stretto tra le braccia del moro che nemmeno per un secondo lo aveva lasciato andare.
Quando aprì lentamente gli occhi sentendo la porta della stanza aprirsi incontró lo sguardo della madre di Jungkook, che con sguardo stanco sorrise.
- Jimin.. Mi dispiace sè vi disturbo, volevo solo avvisarvi che sè volete la colazione è pronta. -
Jimin a quel punto si tiró a sedere, coprendosi meglio con la coperta e ringraziando la donna con un cenno del capo.
- La ringrazio.. Scendiamo subito.. -
La donna annuì, uscendo dalla stanza.
A quel punto Jimin voltó la testa per guardare Jungkook che dormiva tranquillo al suo fianco.
Stava per scivolare giù dal letto e per lo meno rendersi presentabile visto la nottata precedente, ma la mano del moro lo afferró per il braccio spingendolo a stendersi di nuovo sul letto.
- Hey.. -
- Dove pensi di andare, è? -
- A farmi una doccia veloce e a.. Scoprire sè devo coprire qualche segno, visto come ti sei divertito a mordere ieri sera.. -
Jungkook rise, portandosi sù di lui e portando lo sguardo nel suo.
- Ah si? Sbaglio o quello che mordeva e graffiava eri tu? -
Jimin arrossì leggermente guardando diversi segni sul collo di Jungkook e non osava immaginare sulla schiena.
Aveva un vago ricordo delle sue unghie che affondavano nella sua schiena.
Lo spinse via scendendo dal letto e sentendo di nuovo la sua risata.
Uscì dalla stanza per raggiungere il bagno lungo il corridoio.
In quel momento aveva bisogno di un bel bagno caldo, era il suo momento di totale relax.
Entrato in bagno la prima cosa che fece fù di controllare com era messo.
A parte i capelli totalmente spettinati e le labbra più rosse e gonfie del solito, aveva qualche segno sul collo, ma nulla paragonabile a cosa aveva visto sul collo del moro.
Si era decisamente lasciato andare con lui.
Arrossì di nuovo, avvicinandosi al box doccia e accendendo l'acqua, regolandola alla temperatura che più preferiva.
Tolse l'unico indumento che indossava ed entró nel box doccia, lasciando che l'acqua scorresse lungo il proprio corpo.
Quando sentì la porta del bagno aprirsi guardó fuori, notando l'ingresso di Jungkook.
- Jungkook.. -
- Ti ho solo portato degli asciugamani puliti e un cambio.
Ordine di mamma.. -
Jimin annuì piano, vedendo il moro che sorrideva attraverso lo specchio.
- Ma sè vuoi posso sempre entrare nella doccia con te.. -
- Grazie ma, penso che tua madre abbia bisogno di aiuto con la colazione.
E io, ho bisogno di questo bagno caldo.. Fà parte della mia routine della mattinata.. -
Jungkook rise piano annuendo e prendendo l'uscita.
Richiuse la porta e Jimin potè godersi quel bagno.
Finito, prese l'asciugamano li accanto e lo avvolse attorno ai fianchi.
Nè prese uno più piccolo tamponando i capelli.
Si vestì velocemente uscendo dal bagno una volta sistemato tutto, aveva passato la doccia e asciugato il pavimento.
Prese le scale scendendo al piano di sotto, sentendo le voci di Jungkook e la madre.
Entrato portó l'asciugamano attorno alle spalle sorridendo alla donna, che ricambió subito il sorriso.
- Jimin-ah.. Hai fame?
Ho preparato un sacco di cose.. spero ti piacciano.. O preferisci qualcosa di più semplice? -
- Mamma, a Jimin andrà bene.. Vero Jimin? -
Jimin annuì al moro guardando la tavola piena di cibo.
Il suo stomaco apprezzava quello che vedeva, perchè inizió proprio in quel momento a brontolare.
I due risero, facendolo arrossire.
Quando si misero a sedere Jimin per la prima volta dopo molto tempo, si sentiva finalmente parte di una vera famiglia.
Non aveva mai avuto la possibilità di fare colazione con i suoi genitori.
Quindi poter far colazione con Jungkook che era entrato a far parte della sua vita e di sua madre, che pur avendo molte difficoltà da affrontare, cucinava e sosteneva il figlio.
Jungkook passó alla madre del riso caldo, poteva vedere quanto il moro le fosse affezzionato.
- Tutto bene Jimin? -
Chiese la donna, a quel punto annuì piano, cercando si sorridere subito per allentare la tensione che si stava creando in quel momento.
- Si.. È solo che.. -
- Mamma, non iniziare. Hai smesso di essere uno strizzacervelli e a Jimin non serve adesso.
Possiamo fare colazione con calma senza dover analizzare ogni cosa? -
La donna sorrise al figlio portando la mano sulla sua.
- A volte parlarne aiuta, lo sai vero? -
- Lo só, ma Jimin nè ha passate tante in questi mesi.
Non voglio che riviva tutto, proprio adesso.
Quando vorrà e sè vorrà, nè parlerá con te.. -
Jimin lo guardó attentamente, addentanto poi un pó di riso.
- è solo che non sono abituato a far colazione in compagnia.
Spesso mamma e papà uscivano.. Mentre io mi alzavo per la scuola e quando tornavo loro avevano già pranzato.. Sono anni che non mi godo una colazione in famiglia.. -
Jungkook guardó la madre e poi posó lo sguardo nel suo.
- Qui voglio che tu ti senta a casa, ti senta in famiglia.
Con me e con la mia mamma.
Mia madre mi ha sempre supportato, quando papà non ha accettato il fatto che potesse piacermi sia le ragazze che i ragazzi, mamma mi ha sempre difeso.
Mi ha sempre aiutato a inseguire i miei sogni e i miei desideri, qui puoi trovare lo stesso per te Jimin-ah.
Per questo, spero che tutto quello che stai passando, passi e tu possa finalmente avere una vita senza ansia e stress. -
- Jimin-ah.. Io non sono cosa ti stà succedendo, ma qui troverai sempre una porta aperta.
Sè mai avessi bisogno di parlare con qualcuno, non esitare a venire qui.
Io saró lieta di ascoltare e sè possibile cercheró di aiutarti.
Qualsiasi cosa mi dirai da me non sarai mai giudicato.. -
Jimin, cercó di trattenere le lacrime.
Non voleva crollare proprio adesso, non voleva sentirsi debole.
Voleva credere che tutto si sarebbe sistemato.
Sapeva che sarebbe stata dura, con la testimonianza mancata di Han, era quasi impossibile vincere quella causa.
Il problema era sè avesse perso, cosa sarebbe successo?
Ji-hoon avrebbe preteso di riaverlo a casa con sè?
Avrebbe continuato a perseguitarlo?
Avrebbe potuto fare qualsiasi cosa.. Era un tipo vendicativo.
Non gliel'avrebbe lasciata passare questo affronto.
Sospiró piano, guardando prima Jungkook e poi la donna.
- Ho solo molta paura.. E la ringrazio per tutto quello che ha detto poco fá.. -
Jimin finì di fare colazione, voleva aiutare a sistemare ma la madre di Jungkook li cacció fuori dalla cucina.
Jimin prese il proprio giubbotto, aveva bisogno di prendere una boccata d'aria.
Jungkook lo seguì a ruota.
Li nel portico di casa c'era un dondolo, Jimin si sedette.
Mentre Jungkook si appoggió allo steccato di legno.
- A cosa stai pensando? -
Jimin scrolló piano le spalle, puntando lo sguardo nel suo.
- A molte cose... All'udienza di lunedi, non è molto lontana.. e soprattutto a.. a quello che succederà sè perderó.. -
- Ieri sera sei stato il prima a dirmi di non abbattermi, no? Non era questo quello che intendevi? -
- Eri arrabbiato e molto agitato.. In un certo senso volevo che almeno tu non crollassi.
Non mi aiuta emotivamente sapere che la persona che amo, pensa che perderó.
Per me, per quanto riguarda me. La paura non mi ha mai abbandonato.. E sapere che anche tu la pensavi a quel modo, mi ha terrorizzato..
Non posso permettermi di crollare proprio adesso, ma non ti posso negare che ho paura.
Sè perdo.. Cosa pensi farà Ji-hoon? -
Jungkook si mosse nervosamente per il portico, andando poi a sedersi accanto a lui.
- cosa pensi fará? -
- Non me la farà passare liscia, Jungkook. Non un affronto come questo.
Chiederà al giudice che torni sotto il suo tetto..
Non mi darà il divorzio.. e io saró prigioniero in un matrimonio che non desidero avere più.
Cosa pensi fará?
Sà che sono stato a letto con te, probabilmente lo immagina.
Temo proprio quello che subiró, appena avró perso.
Probabilmente sua madre gli dirà di lasciar perdere, dopo tutto a quella donna importa solo che non escano pettegolezzi sulla propria famiglia.
Un figlio Gay? E pure sposato! Uno scandalo per quella famiglia.
Ma Ji-hoon? Ji-hoon per punirmi andrá contro sua madre e sà essere cattivo.
Molto cattivo. -
Jungkook portó la mano nella sua, intrecciando le dita alle sue e puntando lo sguardo sù di lui.
- Non ti toccherà.. Non glielo permetteró Jimin.. -
- E come? Come Jungkook? Come farai sè perderó a quell'udienza? Cosa puoi fare sè quel giudice gli permetterà di riavermi a casa con lui?
Andrai contro la legge?
Verrai punito anche tu e non voglio.
Pensi che si fermerà solo a me?
Jungkook-ssi.. Tua madre ha bisogno di te, che succede sè per venire in mio soccorso finisci dietro le sbarre?
Non puoi dirmi che non vedi com è stanca... Ha bisogno di te. -
Jungkook lo guardó, rabbuiandosi.
- Perchè sembra un addio il tuo? -
- Perchè sè perdo.. Lo sará Jungkook. -
Il minore lasció andare la sua mano alzandosi, non spostó lo sguardo dal suo.
- Ora sei tu ad essere pessimista.. non mi piace.. Vincerai a quell'udienza.
Troveremo un altro modo.. parleró con Han.. di nuovo.. -
- E non cambierà niente, ha giá deciso.. È troppo ferito per accettare di aiutarmi.
Quello che ha passato, il dolore che ti porti dentro dopo una cosa come quella che io e lui abbiamo passato, non passerà mai.
Non verrà.. Andare di nuovo da lui per parlare non porterà a niente di buono.
Non voglio che ricada nel dolore.
Probabilmente stà solo cercando di sopravvivere.
Non possiamo fargliene una colpa.
Non è colpa sua, sè è successo anche a me.. la colpa è di chi non gli ha creduto a quel tempo, a chi ha permesso a Ji-hoon di farla franca e si ricommetere lo stesso orrore.
Non stó dicendo che perderó, non stó dicendo che stó mollando.
Stó solo cercando di.. Capire cosa succederà appena perderó. -
- No, io non ho alcuna intenzione di perderti..
Troveró un modo per farti vincere.
Non ti riavrà Jimin.. Fosse l'ultima cosa che faccio! -
Urló, Jimin tenne lo sguardo nel suo.
Ma poco dopo il minore rientró in casa sbattendo la porta, mentre Jimin si strinse nel cappotto.
Cercando di rimanere calmo.
Anche per lui, sarebbe stato doloroso perdere Jungkook.
Perdere l'unica persona che in quel momento stava dando importanza alla sua vita.
L'unica persona che gli aveva fatto capire cosa si provava ad essere davvero innamorato.
Sperava soltanto di non perdere quella causa.
Jimin si passó le mani sul volto per asciugare le lacrime che in quel preciso momento, non era riuscito a trattenere.
- Hey Jimin.. -
La madre di Jungkook, si sedette al suo fianco. Passandogli un fazzoletto.
- Che cosa ti succede figliolo? Mi devo preoccupare? -
- Ho paura.. ho paura di perdere Jungkook.
Di perdere la possibilità di poterlo amare liberamente.
Dio, non só davvero cosa fare.
Non avrebbe dovuto entrare in questo casino. Non avrei dovuto portarlo dentro in questo casino.
Ma.. -
Tiró sù con il naso, chiudendo gli occhi e cercando si calmarsi.
- Ma è stata la mia ancora di salvezza.. sè.. Sè non sono ancora crollato e per merito suo.
Me nè sono innamorato.. -
- Allora perchè dovresti perdere mio figlio? -
Jimin spostó lo sguardo verso la donna, che con uno sguardo triste e preoccupato lo fissava.
- Perchè quando di mezzo ci stá una famiglia come quella di Ji-hoon.. Tutto sembra impossibile da realizzare.
Sono incatenato a lui.
Sono.. Dio, sono sempre stato succube di lui.
Io.. Io voglio essere libero.. voglio essere libero di amare Jungkook.
Io non posso crollare proprio adesso.. -
Jimin scoppió a piangere e la madre di Jungkook lo abbracció, tenendolo forte contro il
Proprio petto.
- Di una cosa sono certa al 100%, che Jungkook non ti perderà Jimin.
Mio figlio ti ama cosi tanto.
Non permetterà a niente e a nessuno di interferire tra te e lui.
Non lo perderai.. e lui non perderà te.
Siete fatti l'uno per l'altro.
Te lo dice una donna non più giovane che vi guarda da fuori.
Non permettere che ti faccia crollare cosi.
Non mollare Jimin.
Non pensare di aver perso senza prima aver lottato con tutte le tue forze.
Qualcosa di bello succederá, nè sono certa.
Non vuoi crollare vero?
Allora lotta, lotta insieme a lui e.. qualsiasi cosa desiderate, si avvererà.
Perchè adesso non ti calmi, prendi un bel respiro e vai da Jungkook?
È al piano di sopra, nella stanza da letto.
Per questa sera, pensate solo a stare insieme, buttate i problemi fuori dalla porta e godetevi i momenti insieme.
In questo momento só, quanto Jungkook stà soffrendo.
Non sprecate questa serata.
Mmh? Andrai da lui? -
Jimin annuì piano, stringendo appena la donna per ringraziarla.
Si alzó in piedi entrando in casa e salendo le scale.
Quando aprì la porta della camera da letto di Jungkook.
Il minore era steso sul letto, raggomitolato sul fianco e lo sguardo rivolto verso la finestra.
- Hey Jungkook.. -
Gli si avvicinó, sedendosi sul letto.
- Possiamo parlare? Mi.. Dispiace per prima.. -

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