L'inizio della stagione 2021/22 viene gestito dalla Juventus, per ferma nonché ferrea decisione di Vittoria, in maniera piuttosto inusuale: l'allenatrice chiede ed ottiene di far passare in sordina le questioni di mercato, proteggendo dalle abbaglianti luci dei riflettori la squadra più chiacchierata d'Italia. Tra acquisti e cessioni, mancano i comunicati ufficiali dei club interessati, il che tiene sulle spine i tifosi e, soprattutto, genera una curiosità tangibile negli appassionati.È un metodo poco ortodosso quello che l'intraprendente Mister sceglie di adottare per comunicare a chi ha superato indenne la sforbiciata subita dalla rosa ed ai nuovi arrivati come sarà la squadra: la ragazza convoca tutti alla Continassa ma senza presentarsi e, soprattutto, senza che ci siano custodi, inservienti o addetti di qualunque genere. Semplicemente, lascia che i 20-30 giocatori si presentino nella stessa stanza.
In questi anni, occupandosi anche di calciomercato, infatti, ha capito una cosa: chi insegue la storia, muore di boria. Se l'è appuntato sull'agenda, nonostante la rima sia totalmente casuale. Eppure rafforza il concetto. Se da casa le sembrava che molti dirigenti cercassero la gloria dimenticando la logica, ora ne ha l'assoluta certezza. Se ne stanno lì, dopo un affare concluso (Ronaldo, Sarri, Rabiot, Ramsey, Arthur, il Kean bis, solo per citarne alcuni), a leggere sui giornali l'effetto che fa, provocando – pensano loro – l'invidia degli avversari per via del fatto che tizio, adesso, gioca in un'altra squadra per una loro mossa, la solita offerta più bonus.
Insomma, Vittoria ha la netta sensazione che chi fa mercato si preoccupi della reazione del popolo, dell'appoggio del quotidiano sportivo, del commento del famoso opinionista o di qualcuno di simile e spesso tenda a sottovalutare aspetti ben più importanti. Il punto è che nel calciomercato, come a beer pong, trionfa chi beve meno. Gli sconfitti, i dirigenti ebbri delle lodi giornalistiche, dopo un'iniziale euforia, si mettono da parte e dormono.
Se fosse un dirigente vero e proprio, Vittoria vorrebbe sempre vincere quello stupido gioco, invece, nel calciomercato, c'è chi vuol far centro ad ogni costo lanciando la pallina verso l'ignoto. Qual è la logica finanziaria di fronte a certe valutazioni? Chi garantisce il risultato di fronte a tante spese? È questo il bello del calciomercato, i fumi che produce, i miraggi con cui ti irretisce, la dimensione parallela in cui si consumano i sogni di tutti.
La pallina si tuffa nella birra, un fiume di alcool scorre nelle vene e, prima di addormentarci, scoppiamo tutti di felicità e, nonostante la bionda sia scappata con un altro, ci rifacciamo con la mora che sembra pure più carina. Poi arrivano il cuore della notte ed il giorno dopo, un risveglio con la bocca amara ed un senso di pesantezza nelle gambe. Sono la partita, il campionato, il risultato. L'euforia cola a picco, l'estate si allontana all'improvviso.
Sembra una foto un po' ingiallita, i protagonisti come sposi. Cala il sipario sui sogni, sulle partite di beer pong. La gloria, che fu boria, si tramuta in storia. Fa sempre rima ma è di sicuro molto meno divertente. È anche e soprattutto per questo che Vittoria ha deciso di tenere tutti all'oscuro di tutto. Il mercato non l'ha pienamente soddisfatta – ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere, a partire da Cristiano Ronaldo – ma, ora, mentre raggiunge la sala in cui manca solo lei, non se ne può lamentare.
Sono riusciti a spedire Arthur al Valencia, Morata ha fatto ritorno all'Atlético Madrid, Ramsey è al Nizza, il Lione ha rinnovato il prestito a De Sciglio, quegli sciagurati del Rennes si sono miracolosamente ripresi Rugani, Rabiot è in prestito con obbligo di riscatto allo United, nonostante la Juventus debba pagargli parte dell'ingaggio monstre che mamma Veronique ha prontamente esatto, Bentancur è al Tottenham, il prestito di Kean dall'Everton non viene rinnovato e l'italiano torna da dov'era venuto, Vittoria cerca di capire dove parcheggiare Bernardeschi, Alex Sandro e Ronaldo.
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𝟙𝟘 | 𝕁𝕦𝕧𝕖𝕟𝕥𝕦𝕤 𝔽ℂ
FanfictionNon arrivi a condurre una squadra all'apparenza senza speranza verso la gloria eterna per caso. Entrata dalla porta sul retro come un generico Signor Nessuno. Una delle tante, diventata presto l'idolo di tutti.