L'amicizia tra Ananda e Vittoria è una di quelle amicizie nate tardi, quando ormai raggiungi una maturità tale da capire che non è necessario forzare le cose, legarsi a qualcuno perché, per un motivo o per l'altro, devi averci a che fare, perché hai paura di rimanere da solo, perché senti addosso la pressione sociale di chi fa stabilmente parte di una compagnia, ha sempre qualcuno con cui uscire, ha sempre un motivo per cui uscire, ha sempre qualcuno che lo invita, lo coinvolge, lo cerca.È arrivata in Italia dal Brasile Ananda, quando aveva all'incirca dodici anni, perché San Paolo non è il posto più tranquillo del mondo e lei, un giorno, si era vista puntare alla gola una scheggia di vetro da parte di un ragazzino mentre era imbottigliata nel traffico insieme alla madre, anch'ella brasiliana, che era rimasta così sconvolta dall'accaduto da acconsentire a tornare in Italia, Paese d'origine del marito, nonché padre di Ananda. Si sono incontrate per la prima volta su un aereo di linea diretto in Brasile Vittoria e Ananda, di un paio d'anni più giovane dell'allenatrice, l'una raggiungeva Neymar, l'altra, insieme al fidanzato, Pietro, la propria famiglia.
Sono sempre state agli antipodi le loro storie: la più piccola costretta ad affrontare un viaggio transoceanico che per certi versi avrebbe preferito non fare, il tempo di iniziare le superiori e poi di trovarsi il fidanzato, conosciuto all'età di 15 anni, la ricostruzione di una vita in termini di amicizie ed affetti, la costruzione di una vita in termini di famiglia, con tutta quella parte italiana di sé che ancora non conosceva, la più grande intenta a sgomitare nel mondo del calcio tanto da scegliere di cambiare liceo per conoscerlo in maniera ancor più viscerale, impiegando un decennio ulteriore, rispetto alla nuova amica, a trovare qualcuno che potesse finalmente comprenderla appieno.
Due storie così diverse che le hanno portate ad empatizzare l'una con l'altra come forse non avrebbero mai pensato di poter fare un giorno perché, in quel momento, in un luogo a caso nel bel mezzo del cielo, senz'altro lontano da quelli nei quali era plausibile aspettarsi di incontrare la propria testimone di nozze, l'allenatrice ha visto i suoi due vicini di sedile iniziare un gioco sulla conoscenza del portoghese e non è riuscita a far altro che pronunciare e tradurre al posto di Pietro una frase per lui troppo complicata.
La solitudine di Vittoria finisce in quel momento, nel modo che conosce benissimo chi spesso si trova a dover partecipare ad eventi in cui, se non di vista, non conosce nessuno. Saluti un po' di persone, fai due chiacchiere con chi incontri al buffet, finisci per costruire un gruppetto di persone che si aggrappa allo stesso salvagente per non naufragare nelle acque placide dell'ennesima serata noiosissima.
Ananda non si infastidisce di fronte a quell'intrusione, anzi, era da qualche minuto che le scappava da sorridere, perché è sempre bello tornare a casa, dalla propria famiglia, ti senti bene dentro, un sacco bene, ed è ancor più bello farlo con accanto colui che a breve diventerà tuo marito. Attaccano bottone, un po' in italiano, un po' in portoghese, cancellando la solitudine e disegnando la compagnia, volando di buona lena verso la loro destinazione, sena girarsi, senza guardarsi attorno, godendosi, chilometro dopo chilometro, quello che per Ananda è un ritorno a casa, quello che per Vittoria e Pietro è lo splendore del sorriso di chi finalmente può abbracciare i propri cari.
Adesso Ananda e Pietro sono sposati e abbracciano il loro primo figlio, Theo, da qualche giorno, mentre Aëla ha ormai già quasi due mesi e Vittoria e Neymar sono ad un passo dal matrimonio. II 31 luglio il PSG ha battuto per 4-0 il Nantes, assicurandosi la Supercoppa di Francia anche grazie alla doppietta di Neymar, che ha trovato il gol anche nella prima partita di Ligue 1, al Gabriel Montpied contro il Clermont, nella vittoria per 5-0 sui padroni di casa, il modo migliore per iniziare il campionato.
II brasiliano s'è ripetuto, mettendo a segno due centri, nel 5-2 contro il Montpellier, quindi nel 7-1 contro il Lille, firmando nuovamente per due volte il tabellino. Il ruolino di marcia dei parigini s'interrompe il 28 agosto, nell'1-1 in casa contro il Monaco. Chi è colui che riporta in parità il risultato al Parco dei Principi? Si, sempre il numero 10 della squadra più forte di Francia, al 70°, su calcio di rigore. Neymar segna di nuovo nel 3-0 contro il Tolosa tre giorni dopo, poi si concede due turni di stop, non dal campo ma dall'apportare la sua firma tra quelle apposte sul tabellino.
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𝟙𝟘 | 𝕁𝕦𝕧𝕖𝕟𝕥𝕦𝕤 𝔽ℂ
FanfictionNon arrivi a condurre una squadra all'apparenza senza speranza verso la gloria eterna per caso. Entrata dalla porta sul retro come un generico Signor Nessuno. Una delle tante, diventata presto l'idolo di tutti.