LXXIV. Quella che

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«Ciao ragazzi, siccome ho visto che sotto il video di Fasma ed in generale sotto i vari post che ci riguardano sono uscite molte curiosità in merito alle nostre vite private, oggi vi porto con me in quel di Manchester.» Vittoria si passa una mano tra i capelli e guarda l'obbiettivo della videocamera che ha appoggiato in un angolo della stanza, non sa se e come porterà avanti quel progetto, deciderà sicuramente in base al riscontro che avrà da chi eventualmente lo troverà interessante e, soprattutto, in base all'impegno, al tempo e alla dedizione che tutto ciò richiederà.

Di certo essere passata da una squadra di club ad una nazionale le lascia molti più spazi e libertà che, però, sono al momento perlopiù assorbiti da Aela. «Quanto gasano questo venticello e le annesse temperature piuttosto rigide per essere fine agosto? I fan dell'estate devono andare in manicomio.» considera, avvolgendo meglio la figlia nella copertina mentre raggiunge Rebecca, la ragazza di Phil Foden, con la quale esce a pranzo e poi si dirigono verso il centro di allenamento del Manchester City.

La sessione pomeridiana è aperta al pubblico ed è la scusa perfetta per realizzare un video che in una certa misura possa, a parere di Vittoria, interessare la fetta di pubblico cui nella sua testa sono rivolti i contenuti che proverà a portare. L'attrazione principale, per l'italiana e Ronnie, il primo figlio della giovane coppia inglese, sono le nuvole che scorrazzano in cielo, giocano ad individuarne le forme ed a sceglierne una oppure un'altra, a seconda di quella che potrebbe vincere la gara dalla posizione in cui sono seduti agli alberi che si vedono in lontananza.

«Come procede l'organizzazione del matrimonio?» le chiede Rebecca, quando finalmente i signorini entrano in campo ed il piccolo Ronnie si acquieta, concentratissimo sul padre, che chiacchiera con i compagni di nazionale Grealish e Walker.
«Abbastanza bene, l'unica cosa un po' complicata è la gestione degli spazi, più che per la cerimonia in sé per gli alloggi di chi verrà dal Brasile.»

«Fisicamente potremmo ospitarli già sull'isola dove si terrà il matrimonio, però sarebbero "costretti" in un'ala della casa in modo da non intralciare i preparativi, cosa che, dopo di fatto una giornata di viaggio, non è simpaticissima.» spiega la più grande, l'organizzazione della cerimonia è un argomento gettonatissimo: Vittoria immaginava che l'attenzione mediatica sarebbe stata tanta ma non credeva così tanta, anche se Rebecca è perdonabile, in quanto rientra tra gli invitati.

Chiacchierano dei fiori e dell'abito bianco, che l'allenatrice deve ancora andare a vedere in maniera appropriata, perché preferisce farsi un'idea delle cose quando il suo corpo si sarà del tutto ripreso dal parto - non che manchi poi molto, si è impegnata tantissimo per tornare in forma il prima possibile. «Mamma, posso andare in braccio a Vittoria?» Ronnie richiama l'inglese, stiracchiandole il bordo della felpa.

«Puoi chiederlo direttamente a lei, non credo ti mangi.» la bionda accarezza la testa del figlio che annuisce e, molto più timidamente, si rivolge all'italiana, la quale ridacchia per il cambio di registro e lo prende in braccio.
«Tu, però, devi tenermi Aëla, ché in due non ci state.» l'allenatrice lo aiuta a sistemarsi sulle cosce la bambina, sostenendola precauzionalmente insieme a lui, che sorride, entusiasta, quando la più piccola gli si accoccola addosso.

«In Italia staremmo morendo di caldo, in questo momento. E Neymar voleva sposarsi d'estate, folle.»
«Oggi giornata perfetta: zero sudore, venticello, nuvole.» le dà ragione l'inglese, alzando gli occhi al cielo quando Phil segna fortunosamente da centrocampo, la cerca sugli spalti e le fa un occhiolino.

«L'estate è solo una moda, chi ne capisce davvero ama l'inverno e le basse temperature.» concorda l'altra, ridendo quando Guardiola sminuisce Foden.
«Ma Mister, c'è l'ex allenatrice della Juventus in tribuna, nel caso in cui lei se ne dovesse andare...»
«Mi spiace deluderti ma, per ora, ho un contratto con la tua squadra, sei pertanto tenuto a riformulare: nel caso in cui tu te ne dovessi andare...»

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