XXVIII. Il bisogno di essere qualcuno

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«Firenze, Roma... un fine settimana all'insegna delle città d'arte.» constata Dušan, accomodandosi al posto indicato sul biglietto del Frecciarossa.
«Ci piace la cultura.» Valentino soffoca uno sbadiglio, facendo passare una serie di commenti a tema calcistico che la troupe di Amazon Prime ha selezionato appositamente per loro: seppur ogni puntata di All or nothing duri soltanto mezz'ora, talvolta è difficile evitare che questa si riveli noiosa. Alternare una sorta di copione a ciò che scrive il web è un buon modo per mantenere alto l'interesse.

«Maria scrive: "Non capisco tutto questo hype intorno a Vittoria: non è né carne né pesce".»
«Vorrà dire che agli juventini piace il tofu.» l'allenatrice scrolla le spalle, indifferente.
«E se fossi sia carne che pesce e a noi piacesse la paella?» Valentino la guarda, curioso.
«Giusta osservazione.» gli riconosce lei. «Paella che a me, tra l'altro, piace più del tofu.»

«Sara, invece, scrive: "Ma questa Juventus sa che ci sono anche gli avversari e che anche loro hanno una dignità?"» legge Dušan, ridendo quando l'occhio gli cade sul commento sotto al Tweet. «E Luigi le risponde: "In realtà hanno anche perso. La felpa del fidanzato del Mister".»
«Ragazzi, posso smontarvi la cosa della felpa?» Vittoria apre il trolley ed estrae l'indumento in questione. «La indosso anche, così siete felici.»

«Intanto ti leggo cosa scrive Davide, secondo cui Mauro Icardi dà il meglio di sé in squadre zozze e costruite da schifo, nelle quali o segna lui alla prima occasione, o non si segna manco con le mani.»
«È una velata critica alla mia Juve o una non-tanto-velata critica all'Inter che fu? Perché, nel secondo caso, sono d'accordo con lui.» l'italiana sorride e lo cerca su Twitter. «Non si capisce. Davide, sii più chiaro la prossima volta, anche facendo un giro sul tuo profilo non si riesce a sbrogliare la matassa.»

«Anche Bruce si esprime su Icardi in relazione all'Inter che fu e alla Juventus che è. Scrive che l'argentino è nel suo habitat naturale, circondato da gente impresentabile che, per puro caso, è capace di recapitargli in area palloni su palloni. Icardi segnava con Candreva, Eder, Medel, Kuzmanović... oh, rispetto per Zdravko!»
«Ex Viola come te, no?» gli chiede Vittoria.
«Io non sono ex.» puntualizza il serbo.

«Dai, hai capito cosa intendevo. Leggevi?»
«E chi più ne ha, più ne metta. Gli interisti che esultavano per il suo ritorno in Italia, "tanto non sarà mai come Lukaku", mi fanno davvero molta pena. Lukaku senza un Conte che lo metta al centro del progetto, un Lautaro che gli faccia da spalla ed un buon centrocampo che lo supporti difficilmente rende, men che meno in una "big".»
«Perché virgoletta big? Bruce, ero quasi d'accordo!»

«Perché evidentemente non siete una big.»
«Bruce è interista, il che ridimensiona ogni cosa.»
«Scrive anche che Icardi è già tornato ai livelli di un tempo e, contro di loro, non avrà pietà, a differenza di Lukaku, sempre pronto a scomparire, senza lasciare traccia. Perché il calcio non è una scienza esatta, vi sono tante variabili in campo. L'unica cosa certa è che si gioca in 11 ma, alla fine...»
«Segna sempre Mauro Icardi.» conclude Vittoria.

«Esatto. Chiude con un post scriptum: "I gobbi non ci hanno sostituito Lewa, ma Morata, un giocatore orrendo, che segna poco e si divora l'inverosimile: tutto ciò di cui non avevano bisogno".»
«Però lo spagnolo ha vinto una Champions in più del polacco. Con questo non lo dico più forte, è oggettiva la superiorità dell'altro, però, per certi versi, credo che il primo sia sottovalutato. A me personalmente non fa impazzire ma riconosco che, in certe situazioni, abbia il suo perché.»

«Ciò detto, Icardi è più forte del belga, lo testimoniano i numeri e la sua storia. Uno fa panchina di fronte a mostri sacri come i 3 del Paris, l'altro al tedesco ex Lipsia.» Vittoria storce il naso al solo pensiero di Timo Werner: quel giocatore non le piace per niente. Da quando l'hanno accostato all'Inter, poi, ennesima trattativa morta per strada...
«Ultimi 2 sul campionato, poi ne ho un paio sulla nazionale ed uno che dovrebbe rievocarti grandissimi ricordi.» la avvisa Dušan, dando un occhio a ciò che gli resta da leggere.

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