XLIV. Fare le bolle di sapone

47 2 0
                                    


«Innanzitutto vorrei ringraziare Andrea Pirlo per la vittoria della Coppa Italia 2020/21, senza la quale, oggi, non saremmo qui. Per quanto riguarda il bollettino... meteo?» Vittoria si rivolge al giornalista, ridendo. «Eh, a Torino ha nevicato molto, fortunatamente giochiamo in un campo neutro come San Siro: contro l'Inter, è sempre un vantaggio.» polemizza in modo neanche troppo velato sulla decisione presa dalla FIGC.

«L'approccio alla partita sarà il solito, non guarderò più di tanto i numeri e le zone di campo più coperte dagli avversari, alla fine si tratta di neanche 10.000 metri quadri, non sono l'universo. Ritengo sia più importante declinare le qualità di ciascun giocatore in maniera corretta, applicandole alle varie situazioni di gioco per creare dei reparti che si reggano al di là degli schemi e della tattica.» risponde ad un'altra domanda, cercando con lo sguardo il giornalista, un uomo di mezz'età.

«Inzaghi? Inzaghi è sempre pericoloso quando di tratta di Supercoppa, è riuscito a vincere persino con gol di Murgia... con tutto il rispetto per Murgia, eh, al Perugia sta faticando ma prima, alla SPAL, non ha fatto per niente male. Sono dell'idea che chi vince sia superiore agli altri, piaccia o non piaccia, e, fino a prova contraria, io non ho ancora vinto niente.» analizza, molto lucidamente. «Per quanto riguarda le sue dichiarazioni...» si stringe nelle spalle.

«Non riesco a seguirle benissimo, diciamo così: una volta afferma che il calcio migliorerà quando si smetterà di parlare di arbitri, la volta successiva si lamenta degli arbitri... non sta facendo depistaggio, lo vedo molto focalizzato sull'obiettivo, dato che, dove allena lui, "aumentano i ricavi, si dimezzano le perdite e arrivano i trofei", però sta sicuramente mescolando le carte. È una strategia per distogliere l'attenzione dalla partita, vedremo se ci riuscirà.»

«Mister, cosa pensa, invece, delle parole di de Ligt? La sua presenza vi avrebbe facilitato nel match contro la Roma, oppure non è un rimpianto?»
«De Ligt è del Bayern e sono contenta di averlo allenato, con me ha giocato spesso e credo che si sia divertito. Le chiacchiere sul suo conto non servono a niente, ha preso una decisione ed è stato accontentato.» Vittoria evita saggiamente di replicare alle dichiarazioni dell'olandese.

«Rimanendo su de Ligt, mi aggancio al discorso del collega per chiederle se l'abbia in qualche modo infastidita venire a sapere che il centrale aveva scelto la Juventus per il gioco offensivo di Sarri più che per il prestigio del club.»
«Ha anche detto che in Italia si gioca un calcio più lento della media, se è per questo.» Vittoria sospira, detesta dover affrontare tali discorsi. «Vede, de Ligt è liberissimo di affermare ciò che vuole.»

«A mio modesto parere, parlare a posteriori serve a poco, ma questa è una mia opinione, così come trovo inutile la consuetudine tutta italiana di evidenziare sempre le cose meno buone di noi. È facile dire che il calcio italiano fa schifo, il resto d'Europa continua a dirlo, ma nessuno fa mai niente affinché migliori. Abbiamo raggiunto la finale di Champions 2 volte negli ultimi 7 anni, la Nazionale ha vinto gli Europei... smettiamo per un attimo di sputare nel piatto in cui mangiamo, conviene.»

«Cos'ha dettato la scelta di portare Soulé a Roma?»
«A proposito di questo, rispondo anche a chi prima mi aveva chiesto del bollettino: abbiamo Bonucci squalificato, Chiesa fuori per ovvie ragioni, Pellegrini ha accusato un lieve risentimento alla coscia destra dopo la partita con la Roma e de Paul è fuori per motivi personali di non so che genere, non mi occupo io di queste cose.» l'allenatrice divaga per un momento, tornando poi a Soulé.

«Ho lavorato con Matías in Under 23 e mi è piaciuto molto il suo modo di fare, per questo ho deciso di premiarlo. Le scelte spesso valgono più delle parole e ti rendono credibile agli occhi del gruppo. Non voglio che siano discusse perché il mio ruolo mi impone di scegliere ed io scelgo sempre ciò che credo sia meglio per la squadra. Con le cessioni invernali, abbiamo perso un po' di stabilità sulla fascia destra e ritengo che Matías inizi a poterci dire la sua, soprattutto ora che Federico è ko.»

𝟙𝟘 | 𝕁𝕦𝕧𝕖𝕟𝕥𝕦𝕤 𝔽ℂDove le storie prendono vita. Scoprilo ora