XLIX. Forfora e fosforo

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«Ma sul serio siete interessati a Bellanova? Raoul Bellanova?» Vittoria ride, arricciando il naso. Sta perdendo un po' di tempo con Alberto e Neymar, è primo pomeriggio, tra qualche ora andranno a San Siro a vedere l'Inter, che arriva dall'1-1 in casa del Napoli ed ora si trova ad affrontare il PSG nell'andata degli ottavi di Champions.

«Lascia stare, va'.» il ragazzo scuote la testa, a lui la risata si mozza in gola. Tipico di Zhang portare avanti un mercato di questo spessore.
«Bellanova è quello che, in Italia U15-Belgio U15 di 7 anni fa, s'è fatto rubare palla al limite dell'area da Evenepoel, uno che adesso corre in bicicletta!»
«Eravamo a Catanzaro, me lo ricordo benone, per questo spero che vada tutto a monte.»

«L'hai chiamato Raoul Bova per il resto della partita, dopo quell'incredibile trick.» aggiunge lei.
«Bellanova Bova.» sghignazza Alberto.
«No, Bellanova è il cognome, Bova Bellanova.»
«Mi piace, ruolo?»
«Quinto.»
«Mi dispiace, andrà meglio la prossima volta. Comunque quinto è quasi terzo, mai disperare.»

«Io non oso immaginare che piega prenderebbero le vostre conversazioni se vi drogaste.» Neymar si massaggia le tempie, esasperato.
«Sono la serie cult del momento, continuate a seguirci da casa.» l'italiano si rivolge ad un pubblico immaginario fendendo l'aria con un indice.
«Il prossimo episodio andrà in onda il 7.» Vittoria lo spalleggia, imitandolo.

«Marzo?»
«7,5 agosto: sarà a cavallo tra le 23:59 e le 00:01, Adrien Rabiot interpreterà l'equide.» l'allenatrice si stiracchia, coricandosi sul letto sfatto.
«Il Sergente Milinković-Savić nella complicata parte del fieno, a ricordarci che non rientra nell'élite dei centrocampisti della A nemmeno quest'anno. Il ruolo di fantino disarcionato, invece, sarà tutto di uno straordinario Marcelo Brozović.»

«Il grande e intramontabile Brozović, non sapevo che facesse anche l'attore.»
«Nel tempo libero ruba i personaggi a Massimiliano Allegri dal Gabbione, Livorno.»
«Marcelo Brozović, un altro MB dopo Marlon Brando, Marcella Bella, Mario Balotelli e Monza Brianza. Il cervello del centrocampo.»
«Per questo mangia tanto pesce: tutta forfora.»
«Non so chiama fosforo?» Neymar aggrotta la fronte, confuso dall'affermazione di Alberto.

«Sì, la forfora è quella di Berrettini, che non c'entra nulla con i cappelli ma gioca a tennis.»
«Mi confondete le idee.»
«È voluto, mi servi deconcentrato: tifo pur sempre a Inter, io.» lo addita l'altro.
«Puoi anche evitare ma apprezzo l'impegno.»
«No che non posso: Vittoria ha detto che ti sei svegliato con il sorrisetto di chi sa che disputerà la partita, non una partita.»
«L'ha detto lei, io non c'entro niente.»

«Tu hai rilasciato troppe interviste in cui dici che sai quando ti svegli così.»
«Dovrei rilasciare un po' meno interviste.»
«Quindi è vero.»
«In assoluto sì.»
«E nello specifico?»
«Nello specifico non dovrei chiacchierare con un tifoso avversario prima di un match, men che meno di un match di Champions.»

«Comunque San Siro non è il luogo adatto a fare prestazioni sublimi. Stai sbagliando strada. E nessuno te l'ha chiesto, né te lo chiederà.»
«Oh, invece, mi è stato proprio chiesto.» Neymar batte una mano sul ginocchio di Vittoria, che ride.
«Be', non da me.»
«Stai certo che, se me l'avessi chiesto tu, non sarei qui. Vedrò di non perdermi, sbagliando strada.»

Se Inzaghi opta per un 3-5-2 volto a proteggersi dal dilagare del reparto offensivo francese, Pochettino sceglie un 4-3-3 più intraprendente: Handanovič, Škriniar, de Vrij, Bastoni, Dumfries, Vidal, Brozović, Çalhanoğlu, Perišić, Lautaro e Džeko di fronte a Donnarumma, Hakimi, Marquinhos, Kimpembe, Nuno Mendes, Danilo Pereira, Paredes, Verratti, Neymar, Messi e Mbappé.

Nonostante sfidi una squadra con la quale non c'è una rivalità così marcata, il PSG sente in modo particolare la partita: se da un lato San Siro pullula di milanisti che, pur di fare un dispetto a Donnarumma, hanno deciso di farsi un giro allo stadio, dall'altro Hakimi torna dove tutto è iniziato. Gli obbiettivi delle telecamere indugiano sul tridente stellare del Paris, soffermandosi soprattutto su Messi, ma il tempo che restano su Neymar è sufficiente a Vittoria per avere la conferma di quanto affermato poc'anzi: il 10 è in quel mood.

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