XVII. Risolvere i dubbi abbonandosi a Prime

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La nuova stagione della Juventus parte da Udine, dove la voglia di iniziare subito con una grande vittoria è tanta e l'entusiasmo dei tifosi, che possono finalmente tornare a vestire bianconero allo stadio, è tangibile. Le cose stanno lentamente tornando alla normalità, sugli spalti c'è di nuovo il pubblico e questa è una notizia meravigliosa. Durante il riscaldamento, i giocatori hanno sentito tutto l'affetto di una Dacia Arena completamente esaurita per quanto concesso dalle direttive ministeriali.

«Ragazzi, abbiamo vinto 9 delle ultime 10 partite d'esordio stagionale in Serie A, l'unica sconfitta risale all'agosto 2015, quando abbiamo perso in casa 1-0 proprio contro l'Udinese. Evitiamo di ripeterci.» Vittoria parla lentamente, guardando negli occhi i suoi giocatori. «Inoltre, abbiamo vinto 7 delle ultime 8 contro l'Udinese in A, realizzando 24 gol. La media è di 3 reti a partita, sapete cosa fare.»

«Fino alla fine!» esclama, portando una mano al centro della circonferenza intorno alla quale tutti si sono stretti. È un rituale scaramantico, non saprebbe dire se effettivamente serva a qualcosa. Il cameraman, nel dubbio, li riprende sempre e Vittoria si chiede quante volte gli serva quella scena: la gente non si stancherà di vederla e rivederla?
«Fino alla fine!» urlano i giocatori, in coro, abbassando e poi alzando le mani tutti insieme. Il cerchio si scioglie ed il tunnel si popola.

Vittoria abbraccia Luca Gotti, il tecnico avversario, e Pierpaolo Marino, il direttore generale della formazione friulana, quindi raggiunge la panchina giocando con la bottiglietta di acqua Evian che ha in mano. Ha deciso di schierare un undici titolare giovane ma piuttosto standard: tra i pali Szczęsny, in difesa Pellegrini, Østigård, de Ligt e Danilo, a centrocampo Bernardeschi, de Paul, McKennie e Cuadrado, in attacco Icardi e Dybala.

La scelta di lasciare Ronaldo in panchina è dettata da una sorta di ripicca nei confronti del portoghese, che si ostina a non voler decidere cosa fare del suo futuro. Chiesa, invece, non è al top della condizione, ecco spiegato Cuadrado. McKennie – è già previsto – lascerà il posto a Locatelli al termine del primo tempo, Bonucci e Chiellini potrebbero disputare i minuti finali giusto per riacquisire certi meccanismi che si maturano solo sul campo.

La Juventus gioca il primo pallone del match e, sugli sviluppi del palleggio iniziale, Østigård serve de Paul, il quale, tramite un lancio lungo, va a cercare Cuadrado, che la mette giù molto bene, affronta Udogie in un uno contro uno che lo vede vincitore, la infila in area a trovare nuovamente de Paul, che si accentra e serve Dybala, a cui non resta che calibrare il tiro in modo da superare Silvestri ed appoggiarla dolcemente in rete.

La Joya allarga le braccia e si concede un sorriso, coperto prontamente dalla Dybala Mask e dall'abbraccio di tutti i compagni. Vittoria sorride alle telecamere quando si accorge di essere inquadrata, poi torna con gli occhi sul campo e sul possesso palla, ancora della Juventus. Sul pressing di Arslan, McKennie spedisce la palla in fallo laterale. Il centrocampista della formazione friulana indica ai suoi come disporsi e fa ripartire il gioco.

Il pallone arriva tra i piedi di Molina, che va verso Becão, il quale scambia di nuovo con Molina e poi con Arslan, il tedesco la allunga a Pereyra che, rapido e incisivo, vuole il dai e vai con Pussetto, Pussetto prova conclusione ma c'è la pronta parata di Szczęsny. La Juventus riprende in mano le redini del gioco subito dopo il calcio d'angolo accordato all'Udinese, con la palla che termina fuori e Pellegrini che mette in movimento Bernardeschi.

Il numero 20 trova Dybala libero sulla trequarti, la Joya vede Cuadrado dall'altra parte e gli prolunga un pallone precisissimo, il colombiano punta alla porta senza che Nuytinck vada su di lui, che ci va a nozze e lo lascia sul posto con un dribbling al bacio. È bravo Icardi a far salire in mezzo all'area i centrali dell'Udinese, mentre il Panita, lanciato da Dybala, segna il suo ventesimo gol in 223 partite di campionato con la maglia della Vecchia Signora.

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