«Nicolò, posso chiederti una cosa?»
«Posso decidere se risponderti o meno?» il calciatore le tende una mano, come a siglare un accordo non scritto. È l'alba e loro si trovano a Trieste, Vittoria è con Richarlison a fare incetta di pizzette e panini da un fornaio, lui è con Ginevra ad acquistare companatici e bevande in un supermercato poco distante. La ragazza inclina la testa, poi gli stringe la mano. Sta cercando di capire cosa la più grande abbia visto in lui.«Dite sempre tutti che il bello di Vittoria è la sua capacità di esserci quando serve, senza che la dobbiate necessariamente chiamare o...»
«Ho capito cosa intendi.» Nicolò annuisce.
«Quand'è che ti sei accorto di averne così bisogno?»
«Non saprei dirti un momento preciso, è stata più una cosa graduale. Posso, però, raccontarti un episodio capitatomi di recente. Giocavamo contro il Genoa che, quest'anno, di bello ha soltanto Bresh...»«Quello di Guasto d'Amore.»
«Lui, sì. Era una partita teoricamente squilibratissima, eppure arriviamo al 90º sullo 0-0, poi ricevo palla a metà dell'area avversaria ma sono strettamente marcato da uno del Genoa, che mi costringe a tornare indietro. Riesco a passare tra due senza perdere palla ma ormai sono fuori area, mi accentro e, non sapendo chi servire perché non ci sono compagni, calcio rasoterra a incrociare.»«È un tiro forte e molto angolato, segno e sblocco la partita, probabilmente decidendola.» le disegna l'azione sulla plastica di un pacco di bottigliette d'acqua mentre sono in coda alla cassa, non conosce Ginevra ma, a pelle, non gli sembra particolarmente interessata al calcio. «Ci sono gli highlights, se non ti fidi.» spinge avanti il carrello, vedendola scettica.
«Parto spesso prevenuta, quando si tratta di te.» lo informa la più piccola, senza peli sulla lingua.«Legittimo da parte tua, i miei stessi tifosi lo fanno. Comunque sia, ero stato ammonito per essermi tolto la maglia esultando, l'arbitro è stato richiamato al VAR per valutare, scoprirò alla fine del match, un fallo ad inizio azione, che mi invalida il gol. Io ho protestato chiedendogli con insistenza il motivo della cosa, senza però insultarlo o approcciarmi in maniera tanto esagerata da meritare un secondo giallo, che puntualmente è arrivato.»
«Morale? Sono passato da aver portato alla mia squadra 3 punti preziosissimi ad averla lasciata in 10 ad accontentarsi di un misero pareggio. In questo periodo... da metà dicembre a stanotte, in verità, io e Vittoria non siamo andati molto d'accordo.»
«Devo ancora conoscere qualcuno che vada molto d'accordo con Vittoria.» Ginevra scuote la testa.
«Vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda.»
«Forse.» la più piccola gli concede un lieve sorriso.«Era una perifrasi per dirti che non ci siamo parlati proprio, se devo essere sincero. Ne avrei avuto un estremo bisogno, dopo quella partita: consapevole di non aver fatto "nulla" di male, sono andato a letto gasato e sfinito, avevo veramente dato tutto e, nella mia testa, "deciso" la partita.» il numero 22 mima le virgolette con le dita, aiutandola a sistemare la spesa sul nastro trasportatore. «Ho dormito sì e no 3 ore, poi mi sono svegliato, occhi spalancati e stanchezza completamente dimenticata.»
«Ho pianto da morire, una cosa che forse nemmeno dopo l'eliminazione dalla Champions contro il Porto... internet esplodeva di commenti negativi, insulti e stupidaggini nei miei confronti, bella maciullata che ho preso.» le racconta, uscendo dal supermercato, lo sguardo basso sulle piastrelle che diventano asfalto. «In quel frangente avrei avuto un sacco bisogno di lei, lei cui mi ero ripromesso di fare un regalo, nella partita contro il Vitesse: ha una strana passione per le squadre giallonere.»
«Avevo scambiato la maglia con un giocatore avversario, non ricordo nemmeno chi fosse, ricordo soltanto che l'avevo appoggiata da qualche parte e me l'ero dimenticata, l'avevo persa, non lo so neanche io, so solo che una vita fa le avevo promesso di regalarle ogni maglia giallonera che avrei incontrato sul mio cammino e che, dopo la partita, lei aveva scritto a mia sorella qualcosa del tipo "come faccio a tenergli il muso ora?" ma io non avevo più quella cosa sudaticcia.»
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𝟙𝟘 | 𝕁𝕦𝕧𝕖𝕟𝕥𝕦𝕤 𝔽ℂ
FanfictionNon arrivi a condurre una squadra all'apparenza senza speranza verso la gloria eterna per caso. Entrata dalla porta sul retro come un generico Signor Nessuno. Una delle tante, diventata presto l'idolo di tutti.