XLI. Merenda reale

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«La Merenda Reale torinese è una tradizione nata nel Settecento alla corte sabauda, con lo scopo di calmare l'appetito dei nobili tra il pranzo, rigorosamente servito alle 11:00, e la cena, che si teneva alle 16:00, oppure dopo quest'ultima.» Vittoria infila le mani nelle tasche del piumino Timmy di Loro Piana, ammirando Torino dal Monte dei Cappuccini. «Veniva servita dalle 14:00 alle 22:00 ed, è superfluo dirlo, il cioccolato ne era protagonista assoluto.» si rivolge alle telecamere.

L'assessore allo sport e l'assessore alle politiche culturali del capoluogo piemontese hanno proposto all'allenatrice, in collaborazione con Juventus, di realizzare una serie di chiacchierate a tema sportivo e culturale che avvicinino i giovani sia alla prima capitale d'Italia che al mondo del calcio visto dall'interno. La ragazza si è subito detta interessata e, nel giro di poche settimane, ha messo in piedi una sorta di concorso a premi che abbia in palio, oltre alla chiacchierata, un numero variabile di biglietti per le partite della formazione bianconera.

Giocando la Juventus ogni 3 o 4 giorni, rimangono una trentina di partite da disputare da qui al termine della stagione. Vittoria, con l'aiuto dell'assessore alle politiche giovanili, ha scandagliato i programmi ministeriali dei 5 anni di scuole superiori, scegliendo una serie di argomenti sui quali i ragazzi possano scrivere un elaborato che colleghi la traccia data al gioco del calcio e, onde possibile, alla Juventus. Gli autori degli elaborati migliori riceveranno in regalo 2 biglietti a testa per una partita della Vecchia Signora ed avranno la possibilità di condividere con l'allenatrice una tradizionale merenda sabauda.

È da novembre che l'admin dei profili social della squadra pubblica tracce su tracce e le partecipazioni crescono di volta in volta. Hanno scelto di concedere ai ragazzi 2 mesi di tempo per approntare lo scritto, in modo che organizzarsi non diventi un problema. Partecipare è semplice, basta allegare una fotocopia dell'iscrizione all'anno scolastico corrente ed una della propria carta d'identità all'elaborato, in modo che ragazzi frequentanti la prima non si trovino a dover fronteggiare chi magari è già in quinta e dovrebbe avere una padronanza della lingua e delle materie da trattare molto più solida.

«Nel Settecento veniva servita una cioccolata calda preparata secondo la ricetta originale – acqua e cioccolato fondente –, accompagnata da biscotti tradizionali detti "bagnati" perché in essa venivano intinti, dai torroncini e dai diablottini, i primi cioccolatini della storia: cioccolato fondente, zucchero e vaniglia.» racconta Vittoria. «Nell'Ottocento, invece, la bevanda è diventata il bicerin, a base di caffè, cioccolato e crema di latte, accompagnato dai tradizionali bagnati.»

«Insieme a queste prelibatezze, i nocciolini di Chivasso – nocciola, uova e zucchero –, i gianduiotti ed i cri-cri, nocciole ricoperte di cioccolato rivestito di mompariglia, le bianchissime sferette di zucchero che ti accarezzano la lingua quando li metti in bocca. Ogni fine settimana, in alcuni caffè storici della città di Torino e in alcune delle Residenze Reali del Piemonte, la Merenda Reale è servita ancor oggi e noi l'andremo a provare. Venite con me.»

Quando rientra a casa, si butta sul letto con un sospiro. Trascorrere un po' di tempo a chiacchierare della sezione aurea non le è dispiaciuto ma, ora, ha soltanto voglia di seppellirsi sotto al piumone se pensa a ciò che l'aspetta: il 6 gennaio sfideranno il Napoli allo Stadium e non sa chi portarsi alla conferenza stampa pre-partita delle 12:00. «Gavi, se chiamassi Mauro?» domanda al più piccolo, che si sta asciugando i capelli e deve spegnere il phon per sentirla.
«Quello? Starà di nuovo evitando Wanda.» lo spagnolo scuote la testa: Mauro non c'è.

«Rabiot. Lui non scappa da Wanda.»
«Ha chiesto un permesso per uscire a pranzo con mamma Veronique, l'ha scritto sul gruppo.» Pablo le recupera la chat. «Sul gruppo in cui tu non ci sei, ha anche detto qualcosa in merito al non farti arrabbiare per una stupidata del genere... Bonucci.» le propone, soltanto per indispettirla.
«Vuoi partire dalla panchina?» Vittoria lo fulmina.
«Lui sarebbe disponibile, però.» Gavi ride.
«Ricordami perché tu non vuoi venire.»
«Perché sono pequeñito

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