XXXVIII. Tu, a Genova, non giochi

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«Vittoria, una partita dominata dall'inizio alla fine, il risultato mai in discussione, i 3 punti portati meritatamente a casa e un grande, grandissimo Paulo Dybala.» il giornalista la interpella non appena si apre il collegamento con lo studio. La Juventus ha battuto per 2-0 all'Olimpico la Lazio, riprendendo da dov'era rimasta prima della pausa nazionali. La formazione bianconera, priva, tra gli altri, di Chiellini e Icardi, si è ritrovata ad affrontare una squadra decimata dagli infortuni, che caratterizzano un po' il momento di entrambi gli 11.

In casa biancoceleste, Immobile non ha trovato posto nemmeno in panchina e, quindi, Sarri ha optato per Pedro falso 9 e Zaccagni a sinistra, mentre Marušić, fuori per Covid, è stato sostituito dal rientrante Lazzari. Vittoria ha recuperato ma solo per la panchina Alex Sandro, eppure la Vecchia Signora è decisamente in fiducia: ha perso soltanto 2 delle ultime 33 contro la Lazio in A, Lazio che ha subito almeno un gol in tutte le ultime 16 sfide interne contro i bianconeri, la striscia più lunga senza clean sheet davanti ad un singolo avversario nel massimo campionato.

Il match parte indirizzato, Paulo Dybala impiega un battito di ciglia a sfondare la difesa ospitante, poi la Juventus è costretta a cambiare assetto – Danilo si infortuna e viene portato via in barella, Vittoria lo sostituisce con Kulusevski – ma gli ospiti non ne escono affatto indeboliti. Le occasioni fioccano al ritmo dei forcing bianconeri e la formazione piemontese trova il raddoppio sempre con Dybala: Kulusevski lancia Chiesa, che salta Lazzari ed apre per l'argentino, il quale viene fermato irregolarmente da Reina, il cui intervento gli impedisce di calciare in porta.

L'arbitro Di Bello, richiamato al VAR, giudica l'uscita del portiere laziale sanzionabile con il cartellino giallo ed assegna alla Fidanzata d'Italia un calcio di rigore trasformato dal numero 10.
«Sì, nel complesso abbiamo disputato un'ottima partita, siamo scesi in campo con la determinazione giusta e il resto è venuto da sé. Paulo è un grandissimo giocatore, non servo di certo io a dirlo. Se non sbaglio, ha segnato il gol più rapido della Juventus in campionato nell'era dei 3 punti a vittoria, nonché il suo gol più veloce con la maglia della Juventus, battendo quello arrivato dopo 42" contro il Cagliari nel 2018.»

«E, poi, quando un giocatore segna 18 degli ultimi 20 rigori calciati in Serie A, inclusi gli ultimi 5... cosa gli vuoi dire?» si appunta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sapendo di non sbagliare.
«Senti, per quanto riguarda la questione rinnovo?»
«Quello è un affare di cui si occupano Cherubini, Arrivabene e il resto della dirigenza. Il futuro del giocatore dipende dalla volontà e del giocatore e di chi sta sopra di me, io posso soltanto metterlo nelle condizioni di dare il massimo per il bene della squadra e per il suo bene, sia che rimanga, sia che se ne vada. Io e Paulo condividiamo gli stessi obiettivi e gli stessi interessi, poi si vedrà.»

«Parlando di Sarri, invece, l'abbiamo intervistato appena prima di te e ci ha detto che ritrovare i tifosi della Juventus non gli ha fatto alcun effetto, lui si limita ad aver allenato grandi giocatori e il suo rapporto con la Torino bianconera finisce lì.»
«Sarri è liberissimo di affermare ciò che vuole.» Vittoria scrolla le spalle, a meno che non sia citato da qualcun altro, non menzionerà il video inviatole da Dušan: non intende polemizzare.
«Anche che Agnelli è un folle a mettere una ragazzina alla guida della Juventus?» come prevedibile, ci pensa il giornalista a gettare benzina su un fuoco sempre più ardente.

«Penso che la Juventus guidata da una ragazzina abbia umiliato la Lazio guidata da Sarri più di quanto Sarri abbia umiliato me con quelle parole.» l'allenatrice sorride. «Roma locuta, causa finita.»
«E con Zaniolo? Era allo stadio.»
«Era allo stadio.» conferma lei. Ovvio anche questo.
«E ieri sera eravate fuori insieme.»
«E ieri sera abbiamo cenato e fatto due passi insieme, proprio così.»
«E stamattina hai conosciuto suo figlio.»
«Tommaso.» Vittoria continua a non aggiungere nulla di nuovo. «È un bel bambino.»

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