Un amico all'improvviso

338 27 124
                                    

Il bello di vivere qui, tra le altre cose, è che non serve una sveglia. La mattina presto è un tripudio di uccelli che cinguettano e le grandi vetrate della casa fanno passare i caldi raggi di un sole di inizio primavera.
Adoro le vetrate, enormi, quelle finestre che occupano intere pareti. Adoro gli ambienti luminosi e i colori chiari che riflettono la luce. Preferisco mille volte questo alle pareti con i quadri... Vuoi mettere quando hai a disposizione delle opere d'arte naturali? I capolavori della natura...

Mi giro e Jessy dorme ancora. Certo, dormire con lei è quasi un incontro di wrestling, si agita molto nel sonno, nonostante il letto a tre piazze mi ha dato due o tre colpi che mi hanno svegliato di botto. È girata di spalle e vedo solo la chioma rosso fuoco che esce dalla coperta. Forse l'agitazione notturna è dovuta alla tensione di questo periodo.

Nuovo (ulteriore) obiettivo: far dormire tranquilla Jessy, almeno non rischio la vita se condividiamo lo stesso letto.
Mi alzo, spero di arrivare in cucina prima di Cleo per preparare la colazione a tutti. È il minimo, per ringraziarli dell'ospitalità. Ma i miei buoni propositi si interrompono subito: Cleo è già all'opera. Allegra e pimpante nonostante manchi ancora un quarto d'ora alle 7, guarnita del suo grembiule da cucina sporco di farina, il che significa che ha già impastato.

"Buongiorno Cleo, ma da quanto sei sveglia?"

"Buongiorno Joan, mi piace svegliarmi presto, sto preparando un ciambellone per la colazione". Dà un'occhiata al forno ed imposta il timer, deve aver appena messo dentro la torta.

"Volevo sdebitarmi per l'ospitalità preparando la colazione ma mi hai anticipato". Mi avvicino alla cucina, cerco una moka, almeno preparo il caffè.

"Il primo caffè della giornata è quello che dà la carica." Spiego a Cleo. Per me il caffè è un elemento sociale, non un alimento.

"Joan... Tu non devi sdebitarti di nulla. Siamo noi in debito con te per tutto quello che hai fatto." Si toglie il grembiule, lo piega e lo ripone sul tavolo.

Nel frattempo attendo che il caffè sia pronto, poi ne verso due tazzine e ne offro una a Cleo.

"A questa giornata" dico a mo' di brindisi.
"Cin cin". Cleo sorride e inizia a sorseggiare.

"Vado a preparare i bagagli, è giunto il momento di tornare a Duskwood. Mia mamma è ancora alle prese con l'organizzazione del Pine Glade Festival, le servirà di certo una mano." Raccoglie tanti oggetti da cucina, teglie, utensili, ingredienti vari. L'aiuto a prendere tutto e l'accompagno nella sua stanza, la valigia è già quasi pronta, basta aggiungere queste ultime cose.

"Tu cosa farai oggi?" Domanda mentre cerca di chiudere la valigia che sembra esplodere.

"Devo scendere a Duskwood anche io, per delle commissioni."

Preferisco non dire cosa ho intenzione di fare, come ho spiegato a Jessy non dovrei andare lì perché l'area è chiusa dalla polizia, meno persone sanno meglio è per tutti.

"Vado a cambiarmi, mentre aspetto che si sveglino tutti per fare colazione."
Mi congedo mentre Cleo tira giù dal letto la valigia e la trascina vicino alla porta d'ingresso.

Torno in camera, prendo una felpa e un pantalone largo e vado in bagno a prepararmi. Non sarà facile camminare nella miniera, meglio scegliere vestiti comodi. Jessy dorme ancora, anche se adesso ha completamente preso possesso del mio lato del letto.

Esco dal bagno e vedo Jessy in piedi, ancora assonnata. Si stiracchia, sbadiglia, poi mi guarda.

"Ma sei highlander? A quest'ora già pronta per spaccare il mondo?" Si stropiccia gli occhi e lentamente si avvia in bagno.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora