Guardo Alan.
"A questa domanda rispondo io, lei non ha il coraggio. Non si fidavano di noi e, con il senno di poi, forse tutti i torti non avevano. Avevamo sottovalutato il caso. Pensavamo che fosse solo una ragazza scappata di casa. Però, in verità, un po' è stata anche colpa sua. L'ho inseguita per giorni e giorni, cercavo di parlare con lei e sfuggiva sempre. Non rispondeva al telefono e non si faceva trovare."
"Tu volevi arrestarmi senza neanche sapere se avessi fatto qualcosa." Lo punzecchio.
"Io volevo capirci qualcosa."
"Io ero dall'altra parte del mondo, come facevo a venire da te?"
"Be' adesso sei qui, no? Quindi non era così complicato."
"Oh ok ok ok. State calmi, non vi azzuffate." Interviene David ad interrompere il nostro battibecco.
Guardo Alan. Ora che siamo amici tornare a discutere di queste cose mi dispiace. Abbiamo sbagliato entrambi, ma non ci fidavamo l'uno dell'altra. Era una situazione troppo delicata.
Stavolta sono io che gli metto una mano sulla spalla, in segno di pace e lui mi sorride.
"Mi sai dire dove si trova adesso?" Ricomincia David.
"No, David, purtroppo dalla sera dell'incendio alla miniera, qui a Duskwood, dove era tenuta prigioniera Hannah, che Alan ha salvato, non ho più sue notizie. Era andato lì per liberarla.
E...a dirla tutta... Visto che tanto scommetto che non mi credi, se anche lo sapessi non te lo direi. Ma davvero adesso non lo so.""Joan, ti puoi fidare di me."
"David, perdonami, so cosa volete fare a Jake. In ogni caso posso giurarti che non ho idea di dove sia in questo momento."
"Siete in contatto?"
Mi viene da ridere. So che sono domande di circostanza, ma visto che lui conosce già la risposta mi sembra di essere presa in giro.
Cerco di limitarmi. Non voglio dare l'impressione di essere arrogante o poco collaborativa, in fondo ha detto Alan che vogliono salvare Jake, non arrestarlo.
"Credo che lo sappiate che non siamo in contatto. L'unico modo per l'FBI per sapere dove fosse Jake era controllare le sue conversazioni, o le mie, o entrambi. Quindi abbiamo smesso di scriverci quella sera stessa dell'incendio."
"Be' che dire, complimenti! In effetti sì, te lo confesso, siamo riusciti ad entrare in alcune sue conversazioni, non tutte. In verità c'era un potente software di protezione, fatto davvero molto bene."
Nymos, penso dentro di me.
"Credo che l'unico motivo per cui ci siamo riusciti sia stato che nella miniera i segnali erano disturbati e l'acqua presente li rimbalzava molto, per qualche momento c'è stato un malfunzionamento del software e siamo riusciti ad accedere ad alcuni suoi messaggi."
Ok, memorizzo questa cosa, appena possibile lo riferirò a Jake, in modo che possa migliorare Nymos.
Alan prende la parola.
"Va tutto bene?"
Lo guardo. Ho il busto protratto in avanti, i gomiti poggiati sulle ginocchia e le mani incrociate davanti. Dopo la sua domanda mi butto con la schiena indietro e mi porto le mani al viso, quasi a stropicciarlo, come se volessi spazzare via qualcosa dalla mia mente. Mi porto in una posizione eretta, con le gambe accavallate e le braccia incrociate.
"Alan, apprezzo davvero molto che tu ti preoccupi di come mi sento, David sei un tipo molto simpatico e a modo...ma non chiedetemi di pensare a questa come una chiacchierata da bar. Il fatto che stiamo, effettivamente, in un bar purtroppo non la rende tale, e voi lo sapete. Non sono per niente convinta di quello che sto facendo. Jake da cinque anni ha una vita difficilissima, lontano da tutto e da tutti. Da quello che mi ha detto Alan non ha neanche fatto cose moralmente discutibili, ma è perseguitato da buoni e cattivi. Provateci voi a vivere come sta facendo lui da anni. E io adesso lo sto dando in pasto a quelli che lo braccano. Come credete che mi possa sentire?"
STAI LEGGENDO
Duskwood: On The Trails Of Nymos
Mystery / ThrillerHannah è libera, ma la miniera è in fiamme. Cosa è successo a Richy? E Jake? Sarà riuscito a fuggire dall'incendio e dai federali? Perché Hannah ha inviato quel numero a Thomas? Troppi interrogativi sono ancora senza risposta. Il lavoro di Joan e...