Fidarsi o non fidarsi?

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Sono a lavoro da diverse ore, quando sento una chiave aprire la porta d'ingresso. Jessy entra, si toglie il cappotto, gettandolo sull'attaccapanni e si butta a peso morto sul divano.

"Oggi pomeriggio ho dovuto sistemare tutti i documenti dell'anno scorso per la contabilità. Sono stanchissima."

Nymos si alza dalle mie gambe e fa un balzo sul pavimento. Percorre il soggiorno e va a posizionarsi sul divano accanto a Jessy, iniziando a strofinarsi su di lei e a fare le fusa.

"Ehi, sei contenta di vedermi?"

"Credo che si sia ambientata pienamente a questa casa e a noi due. Ormai siamo di sua proprietà."
Mi alzo dalla mia postazione stiracchiandomi, guardo Jessy e sorrido.

"Vado a preparare la cena. Ti va una frittata?" Domando a Jessy mentre affonda sempre più sul divano.

"Mi va bene qualunque cosa purché sia tu a prepararla." Prende il telecomando ed accende la TV, sintonizzandola su un quiz televisivo.

"Perfetto! E frittata sia!"

Mi metto ai fornelli e preparo la cena. Mentre le uova cuociono in padella, prendo anche le ciotole di Nymos, le lavo e le riempio con acqua fresca e crocchette.

La micia accorre, come se stesse aspettando solo questo, ed inizia a mangiare e bere.

Durante la cena riprendiamo il discorso interrotto a pranzo, su Jake e quello che mi ha proposto Alan.

"Hai parlato con Jake?" Domanda Jessy addentando un pezzo di frittata.

"No cioè si... cioè...mi aveva scritto, gli ho risposto, ma gli ho solo detto che domani devo parlare con Alan di una certa cosa, senza scendere nei particolari."

"Glielo dirai?"

"Si, certo. Però non so come. Ho paura che faccia qualche cosa avventata. Perché si potrebbe arrabbiare con me o perché potrebbe pensare che sono in pericolo."

"Sei in pericolo?"

"Sinceramente al momento non so neanche di cosa si tratta. Non so cosa riguardava quel caso dell'FBI che gli interessava e che cosa abbia in mente questo David."

"Io credo che Jake non se la prenderà. Dai. La tua ragazza smuove mari e monti per aiutarti, risolve enigmi, si incarica di recuperare la tua roba, cresce il tuo gatto... Il tutto senza chiederti nulla... Poi ti aiuta a farti avere una vita normale che non hai più da anni...e hai pure il coraggio di arrabbiarti? Non è da Jake."

Gesticola molto mentre parla, facendo volteggiare in aria la forchetta quasi come se fosse una bacchetta magica. Quando termina di parlare poggia il mento sulla mano mantenendosi su un gomito e guarda il vuoto, come se stesse immaginando qualcosa.

"Naaaaa. Confermo. Non può essere. Indubbiamente Jake non è una persona normale, senza offesa, eh... Ma neanche uno scemo."

"Jessy, io ti adoro. Riesci sempre a farmi tornare il sorriso." E sorrido davvero... spontaneamente.

"Ma daiiiiii. Fai una cosa, visto che tu hai cucinato io sistemo qui, così tu puoi rilassarti un po', ché hai i nervi tesi. Tanto ho visto che le pentole le hai già lavate.

Mentre Jessy sistema la cucina io metto a posto il mio computer che avevo lasciato in soggiorno e vado a fare la lavatrice. Ci ritroviamo sul divano a guardare un po' di TV. Non sono molto presente, perché la mia testa è già a domani mattina, pensa ad Alan, David e a quello che mi diranno.

Mi alzo dal divano e mi dirigo nella stanza di Jake. Prima non sono stata del tutto sincera con lui. Ho solo preso tempo, non gli ho detto nulla di quello che ho scoperto e di quello che voglio fare. Non voglio certamente tenerglielo nascosto, ma devo capire in che modo presentargli la cosa senza che faccia cose avventate.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora