Che diavolo combini, Alan?

221 20 75
                                    

Dieci minuti dopo sono davanti alla stazione di polizia di Duskwood. Alan è fuori, sta parlando con un uomo, forse un collega. Mi tengo a distanza per non disturbarli. Mi vede e mi fa un cenno per dirmi di avvicinarmi, cosa che faccio.
"Buongiorno, Joan, bentornata!"

Di nuovo l'umorismo da poliziotto.

"Buongiorno Alan, è sempre un piacere, stavolta almeno non sono stata accompagnata da due spilungoni come se fossi stata arrestata." Rispondo sarcastica.

Alan fa un sorriso forzato, ha capito che non ho gradito la battuta.

"David, ti presento Joan, Joan questo è David, un mio caro amico che lavora all'FBI."

Coooosaaaa??? Ho capito bene???

Alan deve essere fuori di testa. Perché mi presenta ad un tizio DELL'FBI? E questo perché mi potevo fidare di lui!!! Ma a che gioco sta giocando?

"Ciao Joan, è un piacere conoscerti" allunga il braccio per potermi stringere la mano. La afferro più come un gesto automatico che per reale voglia di presentarmi a questa persona.
"Ma è tutto ok?" - continua - "D'improvviso sei sbiancata. Mi dispiace fare questo effetto su una ragazza."

Lui parla ma non ho idea di cosa stia dicendo. Nella mia mente ci sono solo maledizioni contro Alan.

"Joan? Tutto bene?"
Alan mi parla come se fosse tutto normale, possibile che non si sia reso conto del pasticcio che ha combinato? L'FBI non deve sapere neanche che esisto, figuriamoci presentarci e stringerci la mano!

"Si si, certo, scusatemi, piacere mio. David hai detto, giusto? Qual buon vento porta l'FBI qui a Duskwood stamattina?"
Lancio un'occhiata ad Alan che sembra voglia incenerirlo con lo sguardo.

"Alan è un mio vecchio amico, abbiamo fatto l'accademia insieme, poi io ho preso la strada dei federali e lui si è sposato ed è rimasto alla polizia di stato, qui a Duskwood. Ci sentiamo spesso per telefono ma raramente riusciamo ad incontrarci. Sono anni che provo a portarlo con me all'FBI. Adesso sono venuto qui per un caso e ne ho approfittato."

Ecco, lo sapevo. Questo è venuto per arrestare Jake. E Alan me l'ha anche presentato.
Ma che ha in mente?

Mi sento agitatissima, non so se solo per la vicinanza dell'FBI o per il tradimento di Alan.
L'altra sera all'Aurora sembrava così sincero, mi ha aiutato in un momento davvero brutto...fingeva?

Le mie mani sono fredde e sudate, il mio cuore è accelerato ed io non vedo l'ora di rimanere sola con Alan per spaccargli la faccia.

Immagino che Alan si sia accorto del mio nervosismo, perché mi mette una mano sulla spalla e la fa scendere lungo il braccio.
Questo tocco mi genera un brivido lungo la schiena perché è in contrasto con tutto il resto. Mi butti (e quindi butti Jake) tra le braccia dell'FBI e poi fai la parte di quello dolce e preoccupato che mi vuole calmare?

Fai andare via sto tizio e te lo stacco questo braccio.

"Ok Alan, io ora devo andare, ci aggiorniamo più tardi. Ciao Joan, è stato un piacere, spero di rivederti."

Si, certo, magari con due braccialetti di metallo ai polsi.

"Ciao David, buona giornata."

Alan si gira verso di me, sorride e mi fa segno di seguirlo.

"Vieni, camminiamo un po'."
Lo osservo con uno sguardo tra lo stupito e l'interrogativo, davvero non so cosa abbia in mente. Come un automa lo seguo, senza fare domande. Sono ancora agitata, se apro la bocca per parlare non so cosa ne potrebbe uscire.

"Oggi il gatto ti ha mangiato la lingua?" Mi domanda.

"Alan...sei serio?"
Alan si ferma, mi guarda corrucciato, non comprende la mia reazione.
"Che intendi?"
Spalanco lo sguardo verso di lui. Non posso credere che non si sia reso conto di quello che ha fatto.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora