Il gatto da guardia

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"Oh mio Dio Phil, mi hai fatto prendere un colpo!"
È in piedi, accanto a me, a torso nudo. Mi soffermo qualche secondo a guardarlo. In effetti è ben messo, devo essere sincera. Gli addominali sono ben evidenti e anche i pettorali. Ha delle spalle larghe, ben proporzionate rispetto a tutto il resto. Il grande tatuaggio che raffigura un pipistrello sul collo, visto così, sul mezzo busto nudo, aggiunge un tocco di fascino. Benché non sia mai stata una grande amante dei tattoo, specie quelli grandi e molto evidenti. Ma è vero che dipende anche dallo stile della persona che li porta. Come se ad ognuno stesse bene un certo tipo di tatuaggi e non altri. Come per i capelli, ecco. E a Phil questo disegno sulla pelle sta veramente bene, devo ammetterlo. Purtroppo i tre bicchieri di vino non mi aiutano molto a mantenere il controllo della situazione.

"Scusa, non volevo spaventarti. Ti serve aiuto?"
"Non ti preoccupare, dovevo solo prendere lo smacchiatore spray, non fa miracoli, ma magari cerchiamo di non far fissare la macchia, in modo che con un lavaggio si tolga completamente."
Inizio a spruzzare il prodotto sulla camicia.
Phil si mette alle mie spalle e mi cinge con le braccia fino a prendere le mie mani, ancora sulla camicia.
"Joan, volevo ringraziarti per l'invito a cena e ora anche per la camicia."

Resto immobile, ho la mente offuscata dall'alcol e, devo ammetterlo, la situazione non mi è indifferente. Sento il petto di Phil premuto sulla mia schiena, le sue braccia che mi avvolgono.

"Dov'è Jessy?" Riesco a dire con un filo di voce. Non so se mi interessa davvero.

"È di sopra, è andata al bagno e poi aveva detto che avrebbe sparecchiato. Le ho detto che venivo a vedere se ti serviva aiuto."
Pronuncia queste parole sottovoce, sussurrandole direttamente all'orecchio.

Sento brividi in tutto il corpo, una parte di me vorrebbe allontanarsi, ma un'altra vorrebbe cedere.

Dannato vino.
Ecco perché non bevo mai.
Ho già detto che sono una che deve mantenere il controllo di ogni situazione? Ecco.

Phil avvicina le labbra alla mia guancia destra, inizia a schioccare piccoli baci. Io mi sento come in trance, come se la mia mente fosse fuori dal mio corpo. E lo lascio fare.

Sento le sue mani afferrarmi le spalle e girarmi, per ritrovarmi con i nostri visi uno di fronte all'altra, a pochi centimetri di distanza. Sento il suo braccio cingermi la vita e tirarmi a sé. Con l'altra mano mi accarezza il viso, poi la porta dietro la mia nuca e intanto continua a baciarmi sulla guancia, avvicinandosi a mano a mano alle mie labbra.

Sento una scossa.
Come se mi risvegliassi all'improvviso.

Che cavolo stai combinando Joan? Ma sei cretina? Lo vedi questo che sta facendo? Vuoi reagire, stupida?

Potrei giurare di aver sentito la mia stessa voce dirmi queste cose nel cervello. Dò una spinta a Phil.

"No!!!!"

Urlo contro di lui. Per un attimo rimane immobile. Sorpreso. Non si aspettava una reazione del genere.

"Cosa c'è? Che è successo? Sembrava... piacerti..."

Sembra un po' dispiaciuto più che arrabbiato per aver "rovinato" il suo momento di gloria.

"S-scusami Phil, era l'alcol ad influenzare il mio comportamento. Sei un bel ragazzo e, per carità, ci sai fare con le donne, ma, perdonami, non sono interessata ad alcuna storia, breve, lunga o occasionale. Te l'ho già detto: Sono...molto innamorata."

Mi rendo conto di essere diventata paonazza mentre parlo, sento il mio viso andare in fiamme, e la testa scoppiare per via della sbornia. La mia voce trema, fisso il pavimento, non riesco a guardarlo negli occhi, l'imbarazzo è alle stelle.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora