Two Is Better than One

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Continuo a cercare altri segni all'interno del pozzo, anche se credo di aver già trovato ciò che dovevo. Guardo la scala a pioli, non è altissima, vorrei salire per ripercorrere i passi fatti da Jake e Richy, ma che faccio con Alan? Lo lascio lì?

Mi viene un po' da ridere pensando alla scena. Joan, non essere cattiva dai, si sta mostrando una persona gentile, non prenderlo in giro.

Aver scoperto questo indizio lasciato da Jake mi ha dato un po' di serenità. Jake è vivo, è fuggito dall'FBI, sta bene e sta anche comunicando con me, perché sa che lo sto cercando e lo voglio aiutare. Si fida di me. E mi conosce, visto che è riuscito ad anticipare le mie mosse. Le cose procedono bene. Speriamo che continuino così.

Guardo Alan, lo vedo in penombra, ha solo una torcia, seppur abbastanza potente. Gli faccio segno con la mano di venire con me.

"Che fai, resti lì?" Sorrido. Mi guarda un po' stralunato.

"Vorresti che scendessi anche io?"

"No. Vorrei che scendessi e poi salissi con me lungo questa scala!" Gli rispondo ridendo.

"Tu sei impazzita!" Il suo sguardo severo da poliziotto. Tanti anni di servizio gli hanno regalato delle espressioni e dei comportamenti rigidi e rigorosi che, probabilmente, prima non appartenevano alla sua indole.

"Dai, se ce l'ha fatta Richy ferito..."

Colpo basso. Adesso per il suo orgoglio maschile davanti ad una donna non potrà rifiutarsi.

"D'accordo. Poi quando finirò in ospedale dovrò spiegare ai miei superiori che ci facevo qui." Dice mentre prende il mio zaino in spalla ed inizia a calarsi.

"Dirai loro che questa indagine ti ha ispirato talmente tanto che hai deciso di fare gli straordinari per seguire delle piste e finire il lavoro il prima possibile. Ti loderanno." Gli rivolgo uno sguardo d'intesa ed un sorriso compiaciuto.

"Poi mi sembri anche una persona allenata." È un'impressione che ho avuto fin da subito. Credo che faccia nuoto, o palestra.

"In effetti sì, ma frequento una piscina, non mi arrampico di solito." Nonostante si stia quasi autocommiserando lo vedo abbastanza spedito nello scendere con la corda.

"Be' allora la forza nelle braccia ce l'hai. In effetti non mi sembri poi tanto in difficoltà. Forse ti sottovaluti. Ad ogni modo, se per queste ricerche sarà necessario anche andare in acqua, a quel punto avrai tu la precedenza, io più che tenermi a galla so fare ben poco." Ammetto con un po' di vergogna. Diciamo che al mare o in piscina io faccio la papera. Un nuovissimo stile inventato da me.

Alan arriva in fondo al pozzo e lo raggiungo, poiché ho più luce. Ma anche perché devo evitare che passi accanto al disegno di Jake. Gli faccio strada passando dalla parte opposta al graffito e arriviamo alla scala.

"Grazie per avermi portato lo zaino, adesso puoi liberarti del peso". Gli dico tendendo la mano per farmelo restituire.

"Se in giro si sapesse che in una situazione del genere ti ho lasciato portare un carico simile che figura ci farei?"

Wow, un gentleman.

"Come dovrebbero saperlo le altre persone che io e te eravamo qua sotto da soli?" Incalzo, inarcando le sopracciglia con lo sguardo interrogativo.

"Touche." Risponde.

E sono due. Cancelliamo questa parola dalla mente di Alan, vi prego.

Ad ogni modo, rimane con il mio zaino in spalla, come se fosse un ostaggio, quindi ringrazio e faccio per salire.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora