L'amara verità

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Decido di tagliare la testa al toro.

"Ragazzi..." Guardo Jessy, che immediatamente capisce che sto per raccontare tutto. Si alza dal suo posto e viene a sedersi accanto a me. Gli altri ci guardano incuriositi...e preoccupati.

"Joan, sei diventata improvvisamente seria. È successo qualcosa?" Lilly va subito in allarme. Tra Hannah e Jake è una delle persone più coinvolte in questa faccenda.

"Ragazzi... Questo pomeriggio e questa serata con voi sono stati fantastici. Ma ho bisogno di parlarvi. Via chat non potevo dirvi tutto, certe cose devono essere dette di persona."
Mi agito sulla sedia, ansiosa; mi sfrego le mani l'una con l'altra, a sfogare l'inquietudine. Ok Joan, fai un respiro profondo e resta calma.

"Oh mio Dio Joan, cosa è successo? Thomas sgrana gli occhi e stringe i pugni, anche lui è molto preoccupato.

"Non vi ho detto tutto quello che è accaduto ieri sera." Guardo Jessy. Ha gli occhi lucidi. Non resisterà molto prima di iniziare a piangere. Devo essere forte anche per lei, cercando di reprimere il turbinio di emozioni che si sta impossessando di me. Sento la gola secca, ma devo continuare a parlare.

"Ieri sera, dopo che Alan ha portato in salvo Hannah, l'uomo senza volto mi ha scritto. Ha detto che eravamo quasi arrivati alla verità, ma non sapevamo che nell'incidente di Jennifer le persone coinvolte non erano due, ma tre. A quel punto mi ha videochiamata e, davanti ai miei occhi, si è tolto la maschera."

Mi fermo un attimo perché sento le lacrime scendere sulle mie guance e un groppo in gola che non mi fa parlare. Non è facile raccontare. E' successo tutto appena 24 ore fa, è stato un colpo al cuore, mentre parlo rivivo con la mente ciò che è accaduto e mi rendo conto che da allora non mi sono fermata un momento. Non ho avuto il tempo di metabolizzare quanto ho visto, forse l'ho fatto apposta. Ho fatto in modo che ogni momento della giornata fosse impegnato in qualcosa proprio per evitare di pensare a quanto avevo scoperto. E adesso che lo sto condividendo con gli altri non riesco più a sfuggire. Volevo essere forte, ma non ce la faccio, sento che sto per crollare. Mi porto le mani davanti al volto, quasi a voler nascondere le mie lacrime. Ma è impossibile, il mio è un improvviso pianto di sfogo, di chi non riesce più a trattenere le proprie emozioni. Racconto, ma in realtà mi ritrovo di nuovo lì, a casa mia, con il mio cellulare in mano e l'uomo senza volto, che ormai un volto ce l'ha, davanti a me, attraverso il telefono.

"Joan...chi era? Michael?" Domanda Dan.

Pendono tutti dalle mie labbra. Abbasso lo sguardo, non riesco a guardare i loro volti; non voglio vedere la delusione e la loro rabbia comparire sui loro visi, a reazione di quello che sto per dirgli.

"No...a questo punto direi PURTROPPO no. Era... Era... Richy."

Continuo a piangere e Jessy mi segue a ruota. Cala il silenzio.

Per un minuto abbondante nessuno parla, forse stanno pensando di aver sentito male o forse che io sia impazzita. Abbiamo pianto per la scomparsa di Richy, abbiamo creduto anche che fosse morto, abbiamo gioito quando lo avevamo trovato ancora vivo in quel video imprigionato con Hannah. Nessuno si sarebbe mai aspettato che ci fosse lui dietro al nostro peggiore incubo.

"Joan... Stai scherzando? Non è divertente." Lilly ha gli occhi pieni di lacrime. Sa benissimo che non sto affatto scherzando. Il suo è un estremo tentativo di illudersi che non sia vero quello che ha appena sentito.

"Lilly...lo sai che su questo non scherzerei mai... Richy mi ha raccontato che quella sera, dopo la festa del Pine Glade, Hannah ed Amy bussarono alla sua porta chiedendogli di accompagnarle in un posto perché Amy aveva perso lì un oggetto. Richy era molto stanco e aveva anche un po' bevuto, quindi si rifiutò. Però avevano la AMC Gremlin in officina, avrebbero dovuto demolirla qualche giorno dopo e, poiché aveva fatto già guidare Hannah diverse volte nell'area dello sfasciacazzorre, le diede le chiavi, pensando che non avrebbe potuto combinare guai. Poco dopo Hannah ed Amy tornarono da lui, sconvolte, la macchina distrutta e sporca di sangue. Lui pensò che avessero messo sotto un animale, andò con loro e vide il corpo di Jennifer. Le aiutò a sotterrarla nel bosco e da lì non ne hanno mai più parlato."
Butto fuori tutto, come se le mie parole fossero un fiume in piena. E ora mi sento leggera, come svuotata, dopo aver fatto uscire gran parte del mio enorme fardello.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora