Il figliuol prodigo

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Entro in casa seguita da Jessy; le afferro prontamente la mano, tenendola stretta nella mia, ad indicarle che io sono con lei. Per ultimo entra Paul.

Appena siamo dentro Richy si alza subito dal divano e ci viene incontro. Ha uno sguardo sollevato, ma allo stesso tempo terrorizzato. Gli occhi sono lucidi e le mani tremolanti.

"Richy!"

La voce di Paul riecheggia in tutto l'ambiente, la voce di un padre che ritrova un figlio creduto morto, la voce della speranza che torna a dare luce alla vita di un genitore. Guardo Paul e vedo il suo viso rigato di lacrime, poi guardo Richy e mi rendo conto di quanto si somiglino, anche lui con lo stesso sguardo, gli stessi lineamenti...e le stesse lacrime.

Paul in un attimo corre incontro a suo figlio e gli getta le braccia al collo, stringendolo a sé. Richy in un primo momento rimane immobile, ma poi si lascia andare e stringe il corpo del padre. Restano in questa posizione, senza dire una parola, per qualche minuto.

Nel frattempo io continuo a tenere stretta la mano di Jessy, la guardo, è pallida, il volto bagnato di lacrime, la sento tremare. Guarda la scena immobile, ogni tanto si sente un piccolo singhiozzo.
Quando padre e figlio si sciolgono dall'abbraccio Richy rimane fermo a guardare Jessy. Non sa cosa fare, come comportarsi. Credo che abbia più paura di affrontare lei che Alan.
Dopo qualche decina di secondi passati così, sento Jessy sfuggire alla presa della mia mano. Immagino che stia per correre da Richy.

E invece no.

Inizia a camminare a passo svelto, tira diritto senza neanche alzare lo sguardo quando passa accanto a lui e va a rintanarsi nella sua camera.

Richy rimane immobile, non sa come comportarsi e Paul non comprende il comportamento della sua dipendente, sapendo la forte amicizia che c'è tra i due ragazzi.
Io e Jake ci guardiamo, sorpresi anche noi, inizio a camminare passandogli davanti, gli sussurro appena un "vado da lei" e seguo la mia amica nella sua stanza.

***
RICHY 'S POV

Ho la sensazione di stare per esplodere. Mille emozioni, positive e negative, tutte insieme, in questa maniera, non le avevo mai provate.

Mio padre, colui che è sempre stato il mio punto di riferimento, la mia coscienza, il mio insegnante e il mio alter ego, con cui mi scontro spesso perché sì, siamo uguali, ci somigliamo molto fisicamente, ma non solo. A volte mi sembra proprio di guardarmi allo specchio e vedere me stesso più vecchio. Mio padre è qui. Ed io sono felice e terrorizzato insieme.
È giunto il momento, non posso più nascondermi. D'altra parte nulla potrà essere peggio dell'inferno che sto passando da 10 anni a questa parte. Nulla a parte essere ripudiato da mio padre.

Jessy è fuggita. Non la biasimo. Non deve essere facile per lei avermi davanti. Le darò tutto il tempo che vorrà, con la speranza che un giorno, fosse anche tra 50 anni, riuscirà a perdonarmi. Anche se vederla fuggire via da me, in questo modo, senza neanche rivolgermi uno sguardo, mi ha spezzato il cuore. E sono perfettamente consapevole che la colpa è solo mia.

Accanto a me è rimasto Jake, colui che mi ha salvato, non solo dall'incendio che io stesso avevo appiccato. Gli devo davvero tanto, è veramente una bella persona.

"Richy"
Mio padre poggia le sue mani sulle mie spalle.
Io non riesco a dire neanche una parola, ho solo gli occhi pieni di lacrime.
"Non puoi neanche immaginare la gioia che sto provando in questo momento, anche se non sembra perché siamo tutti in lacrime. Richy, ho pensato che fossi morto. Sarei voluto morire anche io."

Lo vedo alzare lo sguardo verso Jake.

"Tu devi essere il ragazzo che lo ha salvato dalla miniera, l'amico di Joan."

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora