Time out

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Come ogni mattina, ormai, mi sveglio con il morbido tocco di Nymos, che con tutta la sua sofficità viene a darmi come dei baci sul viso, accompagnati dal suo immancabile "ron ron" delle fusa.

Un dolce risveglio, sicuramente, ma anche precoce:

sono le 6:13.

Nymos, mi dici che cosa dobbiamo fare in giro per casa a quest'ora?

Mi alzo (con molta fatica) e vado in cucina a preparare il primo caffè della giornata. Mentre la moka è sul fuoco, sistemo le ciotole con cibo e acqua, vado in bagno e lavo il viso, sperando di svegliarmi.

Gioco un po' con Nymos, tra le cose di Jake c'era una pallina che adora, credo che sia il suo gioco preferito. Mentre gliela lancio e lei va a riprenderla sento la moka borbottare. Il caffè è pronto.

Indosso il cappotto ed una sciarpa, mi verso una tazzina, la prendo tra le mani, afferro anche il gatto ed esco sul terrazzino.
Mi siedo poggiando Nymos sulle mie gambe, inizio a sorseggiare il caffè e guardo verso l'orizzonte, al di là degli alberi che si stagliano davanti alla mia vista.

"Visto che ti diverti a svegliarmi all'alba, allora guardiamola davvero, aspettiamo che il sole sorga. Almeno facciamo qualcosa di carino."
Come se mi ascoltasse, inizia a girare in tondo alla ricerca della posizione migliore. Si ferma con lo sguardo diretto proprio verso l'aurora.

In effetti in una settimana non ho mai visto l'alba. Oggi è il mio ultimo giorno qui e sono felice di poter godere, almeno adesso, di questo stupendo spettacolo. Certo, con la giusta compagnia sarebbe ancora più bello, ma la giusta compagnia è in latitanza, in tutte le declinazioni possibili del termine. E, a dirla tutta, anche "giusta" è un termine da verificare.

Finisco il caffè e rimango ancora un po' in questa posizione, seduta a guardare il sole che pian piano si affaccia dal bosco, e con la cucciola che nel frattempo ha ripreso a sonnecchiare.

Grazie, Nymos, prima mi svegli e poi tu ti riaddormenti.

I gatti.

Chiudo gli occhi e concentro la mia attenzione sui suoni e i rumori del bosco.

C'è un concerto di uccelli di diverse specie in atto. Se mentalmente si isola il suono, cercando di ascoltare solo quello, diventa quasi assordante.
Per me che vengo da una grande città, vivere per un periodo in un posto del genere è davvero ristoratore. Ci starebbe da farci un mese di vacanza all'anno qui.

Oggi ho un po' di cose da fare. Devo fare i bagagli e inscatolare tutto ciò che devo portare con me. Ma prima di occuparmi di questo vorrei dare un'occhiata al materiale del caso Battle & Bayron. Ora che David mi ha confermato che vogliono la mia collaborazione devo farmi trovare preparata.
Poi provvederò al trasloco.

Urgh...dovrò di nuovo districare i cavi del computer di Jake. Se mai lo incontrerò, glieli legherò al collo.
Mi viene da ridere a questo pensiero.

Non è vero.

Non mi crea alcun problema avere il suo computer, i suoi cavi da disnodare, i suoi abiti, il suo gatto...anzi...al momento è tutto quello che mi lega a lui. Se non avessi queste cose penserei già che se ne sia andato via e non lo vedrò mai. Ma se mi ha affidato tutto questo, posso sperare che un giorno vorrà riprendere le sue cose. Almeno il computer.

Se lo porterebbe su un'isola deserta come unico oggetto, non lo abbandonerebbe certamente così.

Guardo l'orologio, sono le 7:20 e ho i brividi di freddo. Oltre alla temperatura bassa c'è un'umidità incredibile a quest'ora e stare ferma qui, nonostante il cappotto, la fa penetrare fin dentro la pelle.
Mi alzo, avendo cura di prendere Nymos per evitare che cada.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora