Dove diamine sei?

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"Signori, per me è giunto il momento di andare."

David si alza dal suo posto e si sistema il giaccone che indossa.

"Oggi parlerò con il mio capo e gli proporrò la tua collaborazione. Non credo che avrà da obiettare. Hai praticamente già fatto metà del lavoro che spetterebbe a noi e sicuramente meglio di come lo faremmo noi.
È stata una mattinata piacevole e per ringraziarvi concedetemi di offrire."

Allunga la mano verso la sua tasca per prendere il portafogli.

"Aspetta David, non puoi." Incalzo, guardandolo negli occhi.

"Cosa?"

"Vedi, avevo promesso ad Alan che avrei pagato io per farmi perdonare di averlo svegliato stamattina, evidentemente presto per i suoi gusti, considerato come mi ha risposto."

David guarda incredulo me e poi Alan, prima di scoppiare a ridere.

"Alan ma sei serio?"

"Ma ovviamente no! La stavo solo provocando!"

Ribatte Alan, alzandosi dal posto e portandosi le mani al viso.

"Quindi non ti ho svegliato?"

"No, quello è vero, stavo dormendo benissimo prima del tuo messaggio. Ma quando hai proposto il caffè ho detto di sì solo per prenderti in giro, non te l'avrei mai permesso!"

"No vabbè, a voi poliziotti non vi capirò mai. Poi vi lamentate se la gente non si fida."
Faccio un'espressione corrucciata, giusto per colpire nel vivo.

"Si si, prendi in giro. Aspetta che parli con il mio capo e vieni a lavorare con noi. Vediamo se ti rimarrà questo umorismo!"

Risponde David passandosi una mano tra i capelli.

"Ovvio che sì. Anche se il tuo capo dicesse di sì non sarei comunque un poliziotto."

Aggiungo una linguaccia. Questa mattinata sta prendendo una piega molto strana.

"In ogni caso lasciate che paghi io." David torna alla carica.

"D'accordo. Tanto, se la cosa andrà in porto, avremo occasione di rifarci."

Alan sottolinea la nostra collaborazione con un occhiolino.

"Grazie mille David, sei molto gentile." Ringrazio alzandomi dalla mia sedia.

"Joan avverti tu Jake e ci aggiorniamo?" Domanda David.

Per un attimo mi blocco. Che cosa ha detto?

Poi lo vedo ridere. E capisco.

"Vuoi fare il furbo con me?" Vado all'attacco. "Ti ho detto che non possiamo comunicare. Grazie a voi."

"Mmm...ci ho provato. Tu sei proprio sicura sicura di non poter comunicare con lui?"

Mi viene da ridere. Non ci crede che non parlo con Jake. E in effetti ha ragione. Ma non voglio rivelare a loro il nostro sistema. Jake lo ha studiato proprio perché non lo sapessero.

"David... Questi mezzucoli riservali ai tuoi criminali." Gli rivolgo un sorriso un po' forzato a 32 denti.

"D'accordo, d'accordo... vedremo..."

Su questo mi sa che non li ho convinti. Ma no, non rivelerò nulla. Devo prima riferire a Jake la loro idea.

E, a dirla tutta, in questo momento parlare con lui mi agita più di ogni altra cosa.

Non posso credere che mi abbia nascosto tutto questo. Abbiamo un passato che ci accomuna, ma ha finto che il nostro incontro fosse puramente casuale. Per tutto questo tempo mi ha tenuto segreto un tassello importante, facendomi, di fatto, credere ad uno sviluppo del nostro rapporto che non è mai esistito.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora