Un Guscio D'uovo E Una Vendetta

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Apro gli occhi sentendo un rumore ripetitivo. Dei piccoli colpi ravvicinati.

Uccelli.
Che beccano da qualche parte vicino alla finestra o sul balcone.

Alzo il braccio da sotto alla coperta per vedere l'ora.

Le 6:35. Ottimo.

C'è, però, qualcosa di strano.
Ieri sera stavo lavorando nel letto, al computer. Cercavo informazioni su quel sito. E mi sono addormentata così, infatti non ricordo nient'altro.
E allora dov'è il mio computer? E gli occhiali?
Mi alzo un po' reggendomi sul gomito e vedo entrambi messi in ordine sul comodino.
Mi giro verso la porta e la vedo aperta.

Jake.
Dev'essere stato lui.

A pensarci bene, mentre dormivo, ad un tratto, ho avuto la sensazione di essere stretta in un abbraccio. Ho sentito il calore, la sicurezza. Guardo accanto a me e, in effetti, il letto è disfatto.

Mi alzo, vado in bagno, faccio una doccia veloce, torno in camera mia e mi vesto. Metto un jeans largo... Guardo nel cassetto alla ricerca di una maglia... E vedo QUELLA felpa.

La afferro e la indosso.
Metto le scarpe ed esco dalla stanza, andando verso le scale.
Scendo piano, facendo attenzione a non far rumore. Porta aperta, come sempre.
Mi affaccio, guardo dentro la camera e mi appoggio allo stipite.

Jake è disteso sul letto, a pancia in giù, al di sopra delle coperte e ancora con i vestiti di ieri sera.

Dorme.
Inutile dire che è bellissimo e molto dolce. Anche se la nostra ultima conversazione è stata tutt'altro.

Mi avvicino alla poltrona, prendo la coperta che è messa lì sopra piegata, la distendo e gliel'appoggio addosso.
Gli dò un'altra occhiata, sorrido ed esco.
Chissà se quando si sveglierà sarà ancora intrattabile come ieri.
Salgo le scale ed ecco la belva nera arrivare da non so dove per strusciarsi tra le mie gambe miagolando.

Ovviamente.

"Sei una ruffiana, lo sai?"
"Maaao!"
E continua a strusciarsi.
Praticamente mi ha dato ragione.

Preparo le ciotole per Nymos e, dopo che è corsa a fare colazione, indosso il cappotto e decido di fare due passi.
L'aria è ancora fredda e umida ma qualche raggio di sole ancora pallido mi colpisce ed è piacevole.
Cammino lungo la strada principale fino ad arrivare al sentiero su cui si trova la parete rocciosa che ho scalato con Jake.
Di fronte alla parete ci sono dei ceppi di alberi tagliati. Ce ne sono diversi. Chissà perché sono stati tagliati, forse erano pericolanti o forse qualcuno era già caduto. Dallo stato dei ceppi, scuriti dalle intemperie e adornati da erbetta cresciuta all'arrangio, immagino che siano così da diversi anni.

Mi siedo ai piedi di un albero ancora intero e mi poggio con la schiena al tronco. Sono proprio davanti alla parete e ripenso alla sfida con Jake. Abbiamo riso e scherzato ma sono sicura che mi abbia lasciato vincere di proposito. Sorrido.
I raggi del sole mi raggiungono anche qui, visto che non ci sono tanti alberi ad ostacolarli. Poggio anche la testa al tronco e chiudo gli occhi.
Ripenso alla mia ricerca di ieri sera.

Oliver Stratton.
Il mio ex capo.
Il direttore del News Time, il giornale che ha pubblicato la mia foto.
Foto che Robert mi aveva rubato.

Che diavolo succede?
****
JAKE'S POV

Apro gli occhi di botto sentendo come uno schiaffo sulla schiena.

Nymos.
Maledetta, mi hai fatto prendere un colpo.

Mi sollevo sulle braccia mentre ricordo perché sono ancora vestito e il letto non è disfatto.
Sono crollato.
E ho addosso una coperta che non avevo preso.
Deve essere stata Joan.
Nymos mi amerà anche alla follia, ma dubito che sia in grado di fare una cosa del genere.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora