Incontri inaspettati

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Resto un paio di minuti ancora sdraiata sul letto, a guardare il soffitto. Nymos sul mio petto, il cellulare abbandonato sulla coperta, le braccia al di sopra della testa.

Mi perdo nei miei pensieri. Che situazione assurda. Mi trovo in un limbo per quanto riguarda il mio rapporto con Jake, un trasferimento da fare ed una festa che detesto a cui partecipare.

Nutro un odio profondo per le situazioni indefinite, sospese, quelle che non posso prevedere né controllare, soprattutto quando aleggiano su di esse anche dei sentimenti negativi. Vorrei avere qui, ora, la soluzione e vorrei che fosse una soluzione positiva.
Sì, a volte sono una maniaca del controllo. O una semplice schiava dell'ansia.

Voglio andare a Duskwood prima che faccia buio, quindi mi alzo, apro l'armadio e cerco un vestito da indossare per stasera. Resto un attimo a guardare tutto quello che ho lì dentro. Ne scelgo uno a fantasia, cerchiamo di trasmettere ottimismo almeno visivamente, visto che non so che genere di compagnia riuscirò ad essere stasera.

Passo in bagno, dò un ritocco al make up e una spazzolata ai capelli.

Torno nella mia stanza, prendo la borsa che avevo stamattina, prendo dall'interno il portafogli e le chiavi dell'auto e li trasferisco in un'altra borsa.
Passo in corridoio, afferro le chiavi di casa, il cellulare, saluto Nymos ed esco.

Mi viene in mente che, trasferendomi a Duskwood, non avrò più bisogno dell'auto. Potrò muovermi a piedi o con l'autobus.

Bene, un pensiero in meno, considerato quello che mi hanno raccontato Paul e Jessy e che, in parte, ho già verificato, sulla qualità delle auto di quel noleggio.
Al limite potrei noleggiare un'auto solo se avrò bisogno di andare fuori città. E magari non da Mike for Rent.

Mentre guido il mio pensiero va a Jake.

Avrà letto la mia lettera? Si sarà arrabbiato? Sarà deluso? Sarà felice per la proposta dell'FBI? Avrà risposto?

Diciamo la verità: sono uscita in fretta di casa proprio per non stare lì a cercare compulsivamente una sua risposta.

Ho paura che possa sparire per sempre. Decidere di andare via definitivamente. Mi manca il fiato. Accosto al lato della strada, al di là della striscia laterale che delimita la corsia di marcia, e mi fermo un attimo, perché davvero questo pensiero mi fa sentire male.

No.
Fosse anche solo per recuperare il suo computer non può sparire e basta.
Spero.

Riprendo la marcia, alzo il volume dello stereo, con la speranza che sia abbastanza alto da coprire il rumore dei miei pensieri.

Quando arrivo a Duskwood scopro con un certo stupore che i parcheggi sono pieni. Caspita, ci tengono proprio a questa festa. Devo fare diversi giri con l'auto prima di riuscire a trovare posto, ma alla fine riesco a scovare un po' di spazio non lontano dal Rogers' Garage.

Scendo dall'auto, chiudo e metto le chiavi in borsa. Inizio a camminare, la gente per strada è davvero tanta. Ci sono bancarelle, banchi di artigiani, artisti di strada. Tutto sommato non è male, è anche abbastanza coinvolgente. La mia mente è prevenuta perché collega la festa a ciò che è accaduto nella miniera e anche a ciò che è accaduto 10 anni fa.

"Ehi, Joan!" Mi sento chiamare.
Dopo un momento di sussulto mi rendo conto di conoscere bene quella voce femminile, mi giro e vedo Cleo e Thomas dirigersi in mia direzione.

"Ragazzi! Che piacere! Sono appena arrivata e siete i primi che incontro!"

"Ah perfetto! Allora se vuoi ti accompagniamo per un giro perlustrativo."
Cleo è sempre propositiva.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora