Persone Normali

224 19 26
                                    

"Sono più di tre ore che stiamo seduti qui a spulciare ininterrottamente il mio computer, facciamo una pausa?"

Mi stiracchio le braccia e poi il resto del corpo dalla mia posizione seduta. Mi porto le mani al viso e tiro la testa indietro cercando di risvegliare anche i muscoli del collo.
Jake si alza ed inizia a camminare per il soggiorno, guardandosi intorno.

"Cosa c'è? Cerchi qualcosa in particolare?"

Continua a camminare senza voltarsi.

"No, niente nello specifico. Avevi ragione, fa impressione rivedere questo luogo dal vivo dopo averlo visto nelle brusche videochiamate con i tuoi amici."

"I miei amici?"

"Jessica, Lilly, Dan..."

"Non sono anche tuoi amici?"

"Uhm... Io non ci ho stretto amicizia. Gli ho imposto la mia presenza e ho fatto lo stronzo con loro come l'ho fatto con te."

"E infatti io mi sono innamorata di te. Non sei poi così bravo a fare lo stronzo."

Sorrido e metto un gomito sul tavolo, poggiando la testa su una mano. Continuo a guardarlo, ma Jake gira ancora per la stanza guardando i vari particolari della casa.

"E meno male..."

Di colpo si gira e mi fissa, con le mani nelle tasche dei jeans. Sorride e si passa una mano tra i capelli.

"Be', intanto con Jessy e Richy però hai stretto amicizia. Anche se non durerà a lungo se continui a chiamarla Jessica."

"Si, anche Richy me lo ha detto. Non so perché, ma mi viene da chiamarla così."

Nel frattempo mi sono alzata e mi sono avvicinata a lui. Jake poggia le mani tra le mie spalle e il collo e fa un piccolo massaggio, come aveva già fatto poco dopo che era arrivato, quando mi ero arrabbiata con lui.
Chiudo gli occhi e mi godo le sue mani che districano i muscoli.
È estremamente rilassante.

"Potrei abituarmici."
"Fa' pure, ho intenzione di farlo ogni volta che ne sentirai il bisogno."

Apro gli occhi e lo trovo a fissarmi. Mi sento avvampare. Meglio distrarmi.

"...e comunque non si tratta solo di amici."

Jake distoglie lo sguardo, portandolo sui suoi piedi, come se fosse imbarazzato. Toglie le mani dal mio collo e d'improvviso sento un vuoto. Mi piaceva da morire il suo tocco, mannaggia a me che parlo sempre nei momenti sbagliati!

"Be'... Si, hai ragione."
"Jake, ne hai passate tante per essere qui. Sei così vicino... Non mi dire che non vuoi incontrarle..."

Inizia a camminare per il soggiorno in lungo e in largo, pensieroso.

"Ho...paura."
"Di cosa?"
"Non lo so neanche io...di quello che potrebbero pensare di me, magari non piacerò a loro, non lo so."

È spaventato ed è tenerissimo. Sorrido e mi avvicino a lui, bloccandolo per evitare che camminando scavi un fossato nella stanza.
Gli prendo le mani e lo guardo negli occhi. Ha uno sguardo spaventato.

"Jake... Sono la tua famiglia. Cosa devono pensare? Hai salvato Hannah, hai rischiato la vita per lei e poi avevate un buon rapporto, non potrà pensare nulla di male! Anzi, non mi ci far pensare al vostro rapporto che è meglio..."
Abbasso lo sguardo, un po' imbarazzata.
"Sei...sei gelosa?"
"Io? No, certo che no! Ma che dici!"

Sento il mio viso andare a fuoco.

"Sei gelosa di Hannah."
"Ti ho detto di no!"

Mi giro per non doverlo guardare in viso e cerco qualcosa a cui dedicare la mia attenzione. Oh, le scodelle di Nymos hanno bisogno di una rinfrescata. Vado in cucina, le prendo, le svuoto ed inizio a lavarle, senza considerare Jake.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora