Una notte da leoni

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"Alan. Buongiorno. Il tuo messaggio mi ha preoccupato. Cosa volevi dirmi?"

"Joan, mi dispiace dirtelo, ma Jake è stato preso in custodia dall'FBI, subirà un processo e rischia dai 10 ai 15 anni di carcere."

"Che cosa????"

"E non è finita. Devi seguirmi. Ti dichiaro in arresto per favoreggiamento."

"Alan, ma cosa stai facendo? Alan!"

Mi sveglio di soprassalto, completamente sudata. Eppure ho freddo. Nell'agitazione mi sono anche tolta le coperte di dosso.

Guardo l'orologio, è l'1:24, ed è la terza volta che mi sveglio in preda agli incubi. Ansia e sbornia non vanno affatto d'accordo.

Mi alzo e vado in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Dov'è Nymos? Di solito dorme in camera con me, sulla poltrona. Vado al piano di sotto, forse si è messa al suo solito posto, sul borsone di Jake. Eppure non c'è. Davvero strano. Spero che non sia uscita. Oggi abbiamo provato ad andiare fuori, ha fatto un giretto intorno alla casa, ma non si è mai allontanata da sola.
Vado al piano di sopra e la trovo lì: appollaiata davanti alla porta della stanza di Phil.
Non ci credo. Sta facendo la guardia? Ha paura che possa fare qualche incursione nella mia camera?

Una persona non convenzionale come Jake doveva necessariamente avere un gatto non convenzionale.

Torno a letto, sperando di riuscire a dormire decentemente per almeno un'ora.
Non è semplice. Mi giro e mi rigiro. Non solo non ho sonno, ma non riesco neanche a trovare una posizione comoda stanotte. E sento un bombardamento di pensieri nella mia testa, anche da sveglia.

Pian piano riesco a rilassarmi, distendo i muscoli e gli occhi stanno per chiudersi.
Mentre, finalmente, sto per cedere alle braccia di Morfeo, sento un trambusto e delle imprecazioni.

Mi alzo dal letto di colpo, ma non riesco a fare altro ché vedo una sagoma infilarsi di corsa nella mia stanza e chiudere la porta.

Ma cos...?

"Phil! Che stai facendo?"

La sagoma fa un balzo, non si aspettava di essere chiamato.

"Joan! Ma che bestia di Satana è quella?"

"Cosa? Di che parli?"

"Il gatto! Senti, capisco che non possiamo piacergli tutti e ha deciso che io non gli piaccio. Ma mi perseguita!"

Accendo la luce. Vedo Phil poggiato con la schiena alla porta. Indossa una maglietta a mezze maniche e non ha i pantaloni. L'espressione terrorizzata, come se fosse inseguito da un assassino con una motosega in mano. O, che so, dall'uomo senza volto. Giuro, stavolta proprio non riesco a trattenermi. Scoppio a ridere fragorosamente piegata in due. Phil mi fissa, credo un tantino offeso.
Almeno mi ha disteso un po' i nervi.

"Perdonami Phil." Dico ancora ridacchiando sotto i baffi. Non riesco a smettere, anche se, davvero, mi sto sforzando.

"Posso sapere cosa è successo?"

Phil sembra tranquillizzarsi, si stacca dalla porta, riprende un attimo fiato. Mi osserva, è rosso in viso, credo che si vergogni per tutta la scena. Che dire, quando è venuto in questa casa, magari il suo obiettivo era davvero finire nella mia camera da letto. Ma ora che ci è riuscito immagino che non intendesse proprio questo. Continuo a ridacchiare per questo pensiero.

"Sono davvero mortificato, scusami. Mi ero svegliato ché volevo andare in bagno. Quel diavolo venuto dritto dall'inferno era appostato fuori alla porta. Appena mi ha visto uscire in corridoio prima ha iniziato a seguirmi e poi mi è saltato addosso. L'ho lanciato via e sono scappato, ha continuato ad inseguirmi anche sulle scale."

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora