Quella voglia matta

378 26 202
                                    

Scendo le scale seguita da Jake ed entro nella sua stanza.

"Ecco qui le tue cose, linde e pinte, ho custodito tutto gelosamente."

La butto sul ridere, se non faccio così davanti a Jake ad ogni suo sguardo cambio colore e non capisco più nulla.

"...be', a parte questa felpa... Cioè, ho custodito gelosamente anche questa solo che..."

"...solo che?"

Sorride e si passa una mano tra i capelli.

Sento che sto per prendere fuoco dall'imbarazzo...posso mai dirgli che ho indossato la sua felpa perché volevo sentire il suo profumo? Come minimo chiama una clinica psichiatrica!

Lui continua a sorridere, si guarda intorno e poi guarda me. Si avvicina ed io sento il suo profumo inebriante. Finalmente direttamente da lui e non solo dalla sua maglia.
Mi penetra nelle narici e si diffonde all'interno di tutto il corpo, dandomi una sensazione di tranquillità. Se sento il suo profumo significa che lui è vicino a me, quindi mi sento al sicuro, anche se emotivamente destabilizzata. In effetti, se da un lato la sua vicinanza mi dà sicurezza, dall'altro mi manda in tilt, caricandomi di sentimenti ed emozioni come se fossi una liceale davanti alla sua cotta adolescenziale.
Arriva a poche decine di centimetri da me e mi poggia le mani sulle spalle, guardandomi. I suoi occhi verdi con la luce che entra dalla vetrata assumono delle sfumature di giallo, il suo sguardo è profondo e penetrante, ho l'impressione che non stia guardando il mio viso, ma la mia anima.

"Joan, non so davvero come ringraziarti. Come puoi ben immaginare in questa stanza c'è tutta la mia vita, e poi c'è anche Nymos che è al piano di sopra. Se non ci fossi stata tu davvero non avrei saputo a chi rivolgermi. Sei...preziosa...tanto."

Ecco che inizio a cambiare colore. Sento un improvviso calore per tutto il corpo. Finora nessuno mi aveva definito "preziosa" e ammetto che la cosa mi fa molto piacere. Non riesco a reggere le forti emozioni che mi regalano i suoi occhi e distolgo lo sguardo sorridendo, per distrarmi.

"Sono felice che tu abbia trovato qualcuno di cui fidarti e sono onorata di essere io quel qualcuno. Jake, ero davvero in pensiero. Quando ho trovato gli indizi che mi hai lasciato e ho scoperto che avevi calcolato tutto mi hai restituito speranza...e ne avevo bisogno. E poi..."

Mi mordo le labbra imbarazzata, non riesco a guardarlo altrimenti perdo il filo. Mi sento davvero una quattordicenne alla prima cotta.

"E poi?"
Domanda incuriosito, passandomi le mani tra i capelli ed accarezzandomi fino a poggiarle sulle mie spalle. Questo gesto mi provoca un brivido dal punto del suo tocco lungo tutta la schiena.

"E poi...mi ha stupito scoprire che avevi anticipato le mie mosse...sapevi quello che avrei fatto...forse anche prima che lo pensassi io stessa!"

"Be'... Forse un po' ho imparato a conoscerti." Sì mordicchia il labbro, anche lui è imbarazzato e un po' emozionato.

Mi fa uno dei suoi irresistibili sorrisi con la fossetta.

Il cuore mi batte a mille, è una sensazione bellissima, ma per come sono imbarazzata ho il terrore di combinarne una delle mie e fare una pessima figura.

Porto il pugno chiuso davanti alla bocca e mi schiarisco la voce.

"Ad ogni modo, questa è la tua camera e qui c'è il bagno. Se hai bisogno di qualunque cosa chiedi pure. Come ti dicevo prima, avevo pensato a questa stanza perché la portafinestra che è laggiù dà direttamente sull'esterno, una salita e sei fuori... Casomai (e spero di no) dovesse essercene bisogno."

"Hai pensato davvero a tutto...grazie ancora, è stata un'ottima scelta. Sai... Dopo tanti anni mi dà sensazioni strane essere in una casa "normale" con altre persone...sembra davvero... una "bolla", come l'hai definita tu. Una bellissima bolla...."

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora