Esco dalla mia camera e mi dirigo nuovamente verso le scale. Procedo lentamente, le gambe ancora tremano, il respiro è affannato, la mente in totale subbuglio. Sono rimasta non so quanto tempo, immobile, davanti al PC.
Ma davanti agli occhi non avevo più quella lista di nomi. Improvvisamente mi sono ritrovata catapultata in un passato remoto, un passato che avevo cercato in tutti i modi di cancellare, ma che è tornato improvvisamente e prepotentemente a ricordarmi che no, niente è cancellato, tutto è dannatamente vero, reale...e presente.Scendo queste scale con calma. Non so nemmeno io cosa sto per fare. Sono in preda all'improvvisazione pura.
Ho urlato contro Jake dicendogli che è uno stalker che vuole uccidermi, un matto, uno psicopatico.
Lo pensavo davvero?
No, certo che no. Stavo straparlando. Ero rimasta così shockata da quello che mi aveva detto che non sapevo cosa pensare.
Ma l'idea che volesse farmi del male...no, quella non mi è mai passata davvero per la testa. Altrimenti non sarei semplicemente andata a rinchiudermi nella mia camera.I suoi occhi erano davvero dispiaciuti...e ci credo! Gli ho dato addosso e non gli ho consentito di continuare a spiegarmi. Magari mi avrebbe detto anche il resto. E mi sarei sentita una gigantesca idiota.
Più o meno come mi sento ora, in effetti.
Prima di arrivare all'ultimo scalino mi fermo e mi siedo. Poggio i piedi sul gradino immediatamente al di sotto di quello su cui sono seduta e mi porto le ginocchia al petto, circondandole con le braccia.
Vado da lui...e?
Dico "ehi scusa se ti ho dato dello psicopatico, alla fine la demente sono io, sai?"E se fosse andato via?
Non ho sentito il rumore dell'auto.
È andato via a piedi?
Oh mio Dio spero proprio di no, i lupi gradirebbero anche lui, mica solo me.
Be' credo che non mi resti altro che entrare nella sua stanza, per vedere se c'è e cosa sta facendo.
Mi alzo velocemente sentendo un piccolo capogiro.
Calma Joan, ci manca solo che tu faccia un ruzzolone per le scale e da lui ci arrivi rotolando, fermandoti direttamente davanti ai suoi piedi."Jake?"
Lo chiamo prima di entrare, come ho imparato a fare dopo averlo trovato quasi nudo entrando senza preavviso.
Nessuna risposta.
Forse si è addormentato?
In effetti è quasi mezzanotte, non è proprio un orario in cui si pretende di parlare con le persone.
Lo chiamo ancora una volta e, non ricevendo risposta, mi affaccio dalla porta della sua camera.
Non c'è.
Tutto è identico a come era prima, anche la sedia ancora messa davanti al letto. La luce è ancora accesa.
Oh mio Dio, che sia davvero andato via?
Escluso, il computer è qui.
Forse è solo uscito a fare due passi. La portafinestra che affaccia sulla discesa del garage è aperta, può darsi che sia uscito da lì.
Vado anche io in quella direzione ed esco. È un balconcino con un piccolo parapetto, a destra ci sono tre scalini che danno direttamente sulla discesa del garage.
Jake è lì. Seduto sugli scalini. Le braccia poggiate sulle ginocchia e la testa poggiata sulle braccia.
Non si muove, ma sa che sono qui. Di certo mi avrà sentito che lo chiamavo.
Non so se sedermi accanto a lui o accarezzarlo o fare finta di nulla. Magari potrebbe essersela presa per come l'ho trattato prima.
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Duskwood: On The Trails Of Nymos
Mystery / ThrillerHannah è libera, ma la miniera è in fiamme. Cosa è successo a Richy? E Jake? Sarà riuscito a fuggire dall'incendio e dai federali? Perché Hannah ha inviato quel numero a Thomas? Troppi interrogativi sono ancora senza risposta. Il lavoro di Joan e...