La bolla

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Entriamo in casa.
Nymos, al sentire il rumore della porta, arriva sgambettando, siamo ancora nel piccolo ingresso quando ci raggiunge.
Si ferma di botto, si siede e ci fissa.

Guarda Richy, il volto nuovo, guarda Jake, il suo (suo????) amore perduto e ritrovato e poi guarda me, quella che l'ha sfamata nell'ultima settimana. Il suo sguardo rimbalza dall'uno all'altro così.
Non sa come comportarsi.

Abbiamo mandato in tilt anche il gatto.

Ma poi, da brava felina, fa la sua scelta: nell'indecisione vince lo stomaco e quindi viene da me ed inizia a strofinarsi tra i miei piedi. Ha fame.

"Quindi è davvero un gatto."

Richy si avvicina e Nymos lo guarda un po' sospetto. Memore del suo comportamento con Phil, la osservo un po' preoccupata. In realtà non fa nulla di strano, distoglie lo sguardo dallo sconosciuto e torna a fare le fusa vicino alle mie gambe. Lo stomaco vince ancora.

"Perché, cosa pensavi che fosse?"

"Un messaggio segreto tra hacker."
Risponde Jake scoppiando a ridere.

"Come?"
Non riesco a seguire il discorso.

"Quando Jake ha detto che tu avevi preso "il gatto" - mima, con gli indici e i medi alzati in aria, le virgolette - non ho pensato che fosse un gatto vero. Uno che vive perennemente in fuga e vive minuto per minuto ce lo vedi con un gatto?"

Inizio a ridere di gusto anche io.

"Be' in effetti non ha tutti i torti... All'inizio anche io non ci volevo credere. Pensavo che si fosse infilato nel tuo alloggio quando avevo aperto la porta senza che me ne accorgessi."

"Come ho spiegato anche a Richy... Nessuno sospetta di una persona con un trasportino e un gatto." Dall'espressione che Jake fa sorridendo sembra che stia dicendo la cosa più ovvia del mondo.

In effetti il discorso fila.
Oddio di nuovo la fossetta. Meglio guardare altrove.

Mi dirigo verso la cucina e prendo le ciotole di Nymos per riempirle.

"E vedessi, Richy, quanto lei lo adora! la maggior parte del tempo lo trascorre accoccolata sul suo borsone, credo che sia perché sente il suo odore." Guardo Jake. "Te l'ho già spazzolato tre volte perché lo aveva riempito di peli."

Jake mi guarda un po' imbarazzato.
"Davvero? Non era necessario..."

"Ma figurati, non è che sia chissà quanto faticoso."

Gli rivolgo un sorriso mentre verso i croccantini.

Lui ricambia il sorriso, ma lo vedo arrossire.
Jake, però così non mi aiuti. Abbiamo altro da fare, ora, non posso perdere la testa dietro alle tue espressioni.

"Da quanto non mangiate?"

Preferisco cambiare discorso.

"Io da ieri sera, Jake è a digiuno da due giorni."

Jake guarda Richy e sembra che voglia fulminarlo con lo sguardo.

Io guardo Jake in maniera sospetta.
"Come mai?" Domando con curiosità mista ad un po' di preoccupazione.

"Era in ansia."
"Richy, smettila!"
Jake dà una pacca a Richy a simulare uno schiaffo.
"E perché?" A questo punto voglio sapere. Forse si sente male e non vuole che io lo sappia?
"Per te." Continua Richy, con un sorriso e uno sguardo sottecchi.
"Lo sapevo che dovevo lasciarti bruciare nella miniera!"

Resto un attimo paralizzata. Ha digiunato per due giorni perché pensava a me?

Non so se esserne lusingata o sentirmi in colpa.
Guardo Jake.
"Non starlo a sentire. Non avevo fame."
Sento i miei lineamenti distendersi, i miei occhi addolcirsi e la mia bocca sorridergli. Lui mi guarda e lo vedo arrossire. Di nuovo.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora