Pasta in brodo di giuggiole

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JAKE'S POV

Appena Joan inizia a salire le scale mi lancio sul letto ed affondo il viso nel cuscino, soffocando un urlo. Non riesco a crederci. L'ho fatto. L'ho baciata. Ci sono riuscito, nonostante l'emozione, anzi, le emozioni, l'imbarazzo, la paura di rovinare tutto, l'ansia di essere rifiutato e il batticuore che era così forte da essere quasi l'unico suono che sentivo.

Mi sembra di essere un liceale. Ed è come se lo fossi. La mia prima e unica storia d'amore risale agli ultimi due anni di liceo, e mi ha pure spezzato il cuore andandosene da un giorno all'altro con il mio compagno di banco. Poi all'università ho pensato solo a studiare e a laurearmi presto per poter finalmente aiutare mia madre, lei che mi ha cresciuto da sola facendo mille sacrifici per non farmi mancare nulla. E ci è riuscita. Ho avuto un'infanzia felice, non mi sono mai sentito diverso dagli altri e ha saputo ben compensare l'assenza di mio padre, ma è stato davvero tanto faticoso per lei. Io non vedevo l'ora di poter alleggerire il suo carico, iniziando a lavorare. Quindi no, per me lo studio veniva prima di tutto, non potevo permettermi alcuna distrazione, nonostante avessi diverse corteggiatrici.

Tra l'altro i corridoi sembravano passerelle per sfilate di moda. Una buona percentuale di studenti, maschi e femmine, erano alla continua ricerca di popolarità, svago, feste, tutte cose che per me non avevano importanza e non avevo molto interesse a intrattenermi a chiacchierare con loro. Avevo qualche amico, due o tre, compagni di studi, altri "nerd" come me, con cui condividevo molto, ma nessuna fidanzata.

Quando ho iniziato a lavorare mi sono concesso qualche scambio di sguardi o un caffè, una cena al massimo, con qualche collega donna, ma ero praticamente il più giovane, non è che mi si filassero più di tanto, ero considerato il bel ragazzo da conquistare per una soddisfazione personale piuttosto che per reale interesse.

E quando sono diventato un ricercato... la mia già scarsa vita sociale ha avuto il suo colpo di grazia.

Inoltre, di base, sono sempre stato un tipo molto timido, anche per questo mi sono rifugiato nel mondo digitale, mi ha sempre dato quella sicurezza di non essere vulnerabile. Dietro al mio schermo potevo essere chi volevo e, soprattutto, potevo decidere io quale aspetto di me mostrare agli altri. E' così che sono diventato un hacker, le capacità informatiche erano il mio punto di forza, quindi ho ricercato gli ambienti (digitali) dove trovare "quelli come me".

Ecco perchè, quando ho iniziato a parlare con Joan, ero diretto, spigliato, rigido, deciso...

...e forse pure un po' stronzo, lo ammetto.

Era il mio personaggio. Ma lei è andata oltre. A lei non bastava parlare con l'hacker, lei è partita quasi subito alla ricerca dell'uomo che si celava DIETRO all'hacker. E mi ha spiazzato. Tante volte mi ha lasciato senza parole, mi ha fatto rimanere imbambolato con le mani sulla tastiera che non riuscivano a scrivere nulla.

Quando ha detto che io la tenevo al guinzaglio e decidevo come e quando allungare o accorciare la corda, mi sono sentito morire. Non avrei mai immaginato di dare quell'impressione. Si, è vero, a volte mi lasciavo andare a conversazioni più personali e flirtavo con lei, altre volte alzavo un muro e non le consentivo di dire nulla che potesse avere un coinvolgimento personale, poi le dicevo io qualcosa di dolce, perchè ero preoccupato per lei e volevo difenderla e poi tornavo ad alzare il muro perché temevo di metterla in pericolo, soprattutto dopo che i miei inseguitori avevano provato ad entrare nel suo cellulare.

Lei ha ritrattato, ha detto che non pensava davvero ciò che ha detto e le credo. Ma di certo il mio modo di fare, in alcuni momenti, deve averle fatto male e l'avrà destabilizzata. Non era assolutamente mia intenzione farle questo.

Sono sempre il ragazzino del liceo, inesperto, timido e imbranato, nei rapporti con l'altro sesso.

E ancora non riesco a credere di averla baciata. Dopo il primo tentativo andato malissimo - sempre per colpa mia - quando eravamo di sopra, ero completamente nel pallone. Ma quando l'ho vista qui, io e lei da soli, non ho potuto più resistere. Era un "ora o mai più". Dopo averla tenuta tra le mie braccia fuori al vialetto, quando era in crisi, non riuscivo più a stare lontano da lei.
E quando ha detto di aver indossato la mia felpa per sentire il mio profumo e non sentirsi sola... Mio Dio, il mio cuore si è sciolto completamente.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora