Sicurezza

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Arriviamo alla baita che il sole è già tramontato. Davanti alla porta afferro la mia borsa, rigorosamente aperta, perché la mia fiducia nel genere umano è ancora e sempre patologica.

Cerco le chiavi nella moltitudine di oggetti e finalmente riesco a tirarle fuori, apro la porta ed entro, seguita da Jake.

Ho giusto il tempo di poggiare la suddetta borsa sul tavolino all'ingresso accanto alla porta che, senza rendermi neanche conto di COME, mi ritrovo schiacciata contro il muro, il corpo di Jake premuto su di me e le sue labbra sulle mie.
Le sue mani sono sui miei fianchi e il suo bacio è... è...oddio, non so come spiegarlo...passionale, irruento, sicuramente non casto, pieno di desiderio.

Che gli è preso, così d'improvviso?

Ma l'effetto che ha su di me è devastante, sempre che possa esistere un'accezione positiva del termine, perché non saprei come altro definirlo.

Mi sento mancare il fiato, sento brividi percorrere tutto il mio corpo, dalla punta dei capelli fino alle dita dei piedi. Il cuore sta per venir fuori dal petto, i miei fianchi bruciano sotto le sue mani, che nel frattempo ha iniziato a muovere accarezzandomi al di sotto della camicia, passando sulla pancia, poi sulla schiena, scendono sul fondoschiena e tornano sui fianchi. La testa è leggera e non penso a nulla, esistiamo solo noi due e l'impeto di Jake, che inizio a ricambiare, stringendolo a mia volta. Le nostre lingue si intrecciano e creano una danza tutta loro.
Jake riporta le mani sul mio sedere e mi solleva, in automatico aggancio le mie gambe ai suoi fianchi. Inizia a camminare avvicinandosi al divano dove delicatamente mi appoggia e si mette sopra di me. Il tutto senza mai staccare le labbra.
Ad un certo punto siamo costretti a separarci per prendere fiato, guardo Jake incredula, ancora non mi sono resa conto di cosa sia successo. Incrocio il suo sguardo... Intenso... Mi sento nuda davanti a quello sguardo benché abbia ancora addosso addirittura il cappotto.

"Ti sei divertita con il tuo amico?"
Accenna un sorriso ma ha ancora quello sguardo penetrante.
Rimango per diversi istanti frastornata, non afferro immediatamente quello che ha detto.

"C-Cosa?"

"Be', ti ho visto molto in confidenza con il tuo comandante."

Quando realizzo a cosa si riferisce scoppio a ridere.

Lo adoro quando è geloso.

"Sig. Hacker, è per caso geloso?"

"Uhm...io...no, certo che no. Lo sai... è per..."

"...la mia sicurezza. Sì, sì, certo."

"Esatto. Per la tua sicurezza."

"Ok... Adesso sono abbastanza al sicuro?"

"Mmm...non ancora. La prudenza non è mai troppa."

E torna sul mio viso, lasciandomi tanti baci umidi sulle labbra, sulle guance, poi scende sul collo e sul décolleté. La sua barba mi graffia, ma allo stesso tempo mi provoca dei brividi di piacere. Sento che scende ancora e chiudo gli occhi. Sposta il colletto della camicia per continuare a baciarmi, poi lentamente lo sento aprire il primo bottone. Scende ancora. Immagino di essere diventata di tutti i colori, il respiro è affannoso.

D'un tratto smette.

Si solleva sulle braccia e mi guarda.

"Wow!"

E prende fiato.

"Sì...Wow! Sono d'accordo con te!"

Sorrido e ho il respiro pesante anche io.

Chiude gli occhi, tira un sospiro e li riapre. Si regge sulle ginocchia, rimanendo su di me, con le mani prende i lembi della mia camicia e lentamente aggancia il bottone che aveva sbottonato qualche secondo fa, come se volesse concentrarsi su ogni singolo movimento.

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora