In Quel Di Duskwood

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Apro gli occhi infastidita da un raggio di sole che, intrufolandosi tra le pieghe della tenda, riesce a trovare una piccola fessura attraverso cui passare per puntare direttamente nei miei occhi.

Mi sveglio, quindi, un po' controvoglia perché, dopo tanto tempo, finalmente ho ripreso a dormire in maniera tranquilla e, soprattutto, profonda.

Tra l'altro questo posto sperduto è talmente isolato che di notte non si sentono rumori di alcun tipo.

Be' escludendo gufi, grilli e animali vari che sto imparando a ignorare.

Ma sono troppo comoda. Potrei mettermi, come si suol dire dalle mie parti, in modalità "a quattro di bastoni" in mezzo al letto.

Certo, perché ci sono solo io nel letto. 

Che fine ha fatto Jake? 

Oh ma c'è un'altra grande assente, soprattutto di primo mattino: quella traditrice pelosa nera. Probabilmente sarà andata a svegliare il suo grande amore per essere sfamata. Nemmeno più il suo posteriore mi riserva. Nada. 

Scosto la coperta e mi alzo. Prendo le scale e arrivo al piano di sopra. Lentamente mi affaccio in cucina e vedo Jake di spalle che traffica con qualcosa su uno dei ripiani. Non si è accorto di me perché cammino sempre scalza, quindi, a meno di tavole di legno che scricchiolano sul pavimento, non mi si sente.

Vicino a lui, Nymos sta gustando la sua colazione, come immaginavo. 

Mi avvicino di soppiatto con l'idea di fargli uno scherzo, prenderlo alla sprovvista e spaventarlo.

Trattengo anche il respiro, qui con questo silenzio ogni fruscio diventa un baccano. 

Ci sono quasi, sono a meno di un metro da lui. 

"Buongiorno amore, dormito bene?"

Caccio un urlo che avrà fatto fuggire tutti i gufi dagli alberi per un raggio di almeno un chilometro. 

Jake nel frattempo si è girato, ha le braccia tese, forse aveva intenzione di abbracciarmi, non so. Io sono piegata in avanti tra le risate e il cuore che batte a mille per lo spavento. 

Mi guarda stralunato e con un malefico sorrisetto sotto i baffi. 

Lui sa. 

Sa che volevo fargli uno scherzo. 

E appositamente lo ha fatto lui a me. 

"Tesoro." 

Mi prende le braccia e mi tira su, portando le mani sui miei fianchi. 

Ancora sorride, con un'aria soddisfatta. 

"Quando uno è in fuga e costantemente in pericolo, deve per forza sviluppare alcuni sensi, come l'udito, perché è necessario captare ogni piccolo rumore."

Continua a sorridere il bastardo.

"Io ti odio."
"Non è vero."
"Hai ragione, non è vero. Ma mi vendicherò." 

Mi sorride con gli occhi in stile gatto con gli stivali di Shrek e scoppio a ridere anche io. 

"Stavi preparando la colazione?" 

Sciolgo l'abbraccio e mi avvicino al ripiano della cucina su cui l'avevo visto trafficare. 

"Sì, volevo portartela a letto, ma non ho fatto in tempo." 
"Pane e marmellata...non va bene, in due giorni hai già capito i miei punti deboli e come farmi contenta." 
"Esatto, sono un osservatore molto acuto e imparo in fretta." 

Mi abbraccia da dietro e mi schiocca un bacio sulla guancia. Prendo il vassoio che ha preparato e faccio per portarlo a tavola. 

"Ah ah ferma! Stavo preparando io e quindi porto io il vassoio, tu siediti." 
"Oh riecco il Jake despota e prepotente! Agli ordini!" 

Duskwood: On The Trails Of NymosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora