2.

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Provo sempre a scappare dalla realtà che mi ha invaso tutto ad un tratto, ma non ci riesco.
Non ce l'ho mai fatta, e non c'è la farò mai.
Ormai mi conosco talmente bene, che credere di riuscire in un intento impossibile, è difficile.

Ed è qui che mi chiedo come sia possibile ritrovarmi davanti l'unica persona che, in meno di un minuto, sia stato in grado di farmi girare le scatole.
Fuggire, qui, non servirebbe a nulla, o meglio, servirebbe soltanto a rendermi più ridicola.

Vorrei tornare ai tempi dove mi nascondevo assieme a James, in orfanotrofio, mentre giocavamo a nascondino.
Ma la vita è cambiata, noi siamo cresciuti, ed io non so lui che fine abbia fatto.
Forse non lo saprò mai.

«Ti rendi conto di quanto il destino ci voglia far innervosire, Ariel? Ci piazza sempre uomini davanti al nostro cammino, che pesantezza» Borbotta la mia migliore amica, subito dopo aver notato lo sconosciuto arrogante, e maleducato.
Certo che abbiamo fortuna con gli uomini.

«Beh, forse se tu non gli avresti dato tutti quei soldi, lui a quest'ora poteva essere nel suo letto, a casa sua, non credi? Invece ha bisogno di spendere quel denaro»
«Io dico invece che la colpa non è mia. Lui aveva già intenzione di venire qui, o altrimenti, perché l'avresti incontrato sulla strada, proprio mentre eri diretta qui?»
«Coincidenza?»
«Io non credo nelle coincidenze, Ariel»

Per un attimo che sembra infinito, i miei occhi puntano quel corpo muscoloso.
Successivamente, anche lui si volta per guardarmi, e i nostri occhi si scontrano, davanti allo sguardo sconcertato di Hayley.

Certo che, per com'è fatto, è proprio bello.
Incantevole, da far paura.
Raramente incontro uomini che attirano col soltanto gli occhi, ma lui sembra un eccezione.
Quello sguardo castano mi pervade dentro.
Sento una stranissima sensazione, che non ho mai provato, neanche con il mio ex ragazzo.

Osservo i suoi occhi grandi e penetranti.
Mi sembra di sentirlo in fondo al cuore.
«Ariel, ci sei? Torna sul pianeta terra» Sento la sua voce più vicina di quanto possa sembrare, questo perché mormorava al mio orecchio.
All'istante, smetto di osservare quel ragazzo, e punto lei.
«Eh?»

«Cristo santo, vi stavate mangiando con gli occhi» Abbozza un sorriso a trentadue denti, mentre ordina da bere per entrambe.
«Cosa dici? Semplicemente lo guardavo perché volevo capire se oltre alla bellezza che lo invade, ha qualcosa da nascondere»
«Beh, per scoprire se ha qualcosa da nascondere, devi portarlo a letto, Ariel. Un uomo bisogna studiarlo, e lui chiede soltanto questo» Sorride provocante.
«Certo che ne hai di fantasia, Hayley»
«Ma è la verità! Lui è stronzo, e si sa, che gli stronzi, sono i più belli. E poi, ho visto come ti guardava»
«Come mi guardava? Sentiamo»

«Ti stava spogliando con gli occhi» Quasi urla, ed io resto ipnotizzata da quell'affermazione.
Per quanto sia scioccante, nel momento in cui mi volto per riprendere a guardarlo, lo becco mentre si morde il labbro, facendo risalire il suo sguardo verso il mio.
Quindi, deduco che guardava verso il basso.

«Mi stava guardando il...» Lo dico ad Hayley, sentendo poi la sua risata nelle orecchie, confondersi con le grida della gente.
«Hai fatto colpo, Ariel. Cento punti per te» La mia migliore amica mi fa un'occhiolino, prima di poggiare le sue mani sui miei fianchi, e spostarmi nuovamente verso quell'uomo, che non smette di guardarmi, facendomi sentire talmente piccola, rispetto a lui.
Mi si blocca il respiro, mentre il battito cardiaco raggiunge la mia gola.

Lascio che i miei occhi si perdano in quel castano scuro, nonostante la poca distanza che c'è.
Mi godo il suo viso, la sua bocca carnosa.
Incontro il suo sguardo e sento quanto il mio desiderio sia ricambiato.

«Ariel, raggiungilo. È palese che ti sia incantata, e che lui si sia incantato su di te. Almeno una delle due potrà sfogarsi stasera» Mi parla, ma non sento neanche una parola.
Quando inizia a spingermi delicatamente, capisco le sue intenzioni, così la lascio fare.
Non so quello che succederà, ma a me basta godermi il momento per dire addio alla sofferenza, almeno per una sera.
Ho bisogno di sentirmi un tutt'uno con qualcuno, pur di cancellare il dolore che quella storia d'amore mi ha lasciato addosso.

Quando io e il ragazzo ci troviamo l'uno difronte all'altra, quasi mi sembra di scomparire.
È più bello di quel che sembrava da lontano, ma ciò non toglie che sia veramente arrogante.
Presuntuoso, come nessuno.

«Quindi, adesso ho capito, come hai deciso di spendere quei soldi che la mia migliore amica ti ha dato, senza neanche chiedermelo» Lo affronto.
Lui inizia a ridere, e per una frazione di secondo, ascolto la risata di quel bambino che mi ha cambiato la vita.

Resto incantata da quelle labbra che si muovo, e di quel petto che vibra, a causa del suono di quella maestosa risata.
È talmente bella, che mi sembra di averla già sentita e mai dimenticata.

«E tu? Che ci fai da sola con la tua migliore amica in un locale? Sai che può esserci qualche malintenzionato?» Mi sorride, portando poi la bocca sul bicchiere di vetro che ha in mano, per poter bere.
I suoi occhi sono caldi, profondi, ed io non riesco a distogliere lo sguardo.
Ci siamo presi talmente bene, che neanche abbiamo fatto caso al cambio di persona.
Abbiamo cominciato a darci del tu, dopo esserci affrontati in malo modo, nel bel mezzo della notte.

«Beh, se ci sono uomini come te, è impossibile che possa succedermi qualcosa»
«Chi ti garantisce che farei qualcosa per salvarti?»
«Lasceresti una donna, sola e indifesa, nelle mani di un coglione, che vuole soltanto approfittarsi di lei?»
«E chi ti dice che non sia proprio io, quell'uomo, che vuole approfittarsi di te?» La sua voce è seducente, roca ma al tempo stesso forte.

L'indice passa al di sopra della mia spalla sinistra, scendendo poi, verso il braccio.
Risale, e mentre con le dita raggiunge il mio fianco, i miei occhi si chiudono, per godere della bellezza di quel contatto.

«Mi faresti del male?»
«Devi risarcire il danno della mia auto, ragazzina» Si avvicina, facendomi sentire il sapore dell'alcolico che ha appena gustato, misto alla sua fragranza così potente, che lascia il segno.

«Non ti sono bastati i soldi?»
«Credevo di sì, ma è da quando ti ho vista entrare da quella porta, che penso al come puoi ripagare quel danno che hai lasciato alla mia macchina, muovendoti sotto di me» Non credo ci sia altro modo per descrivere quanto i nostri corpi vogliano toccarsi.
Fare sesso con uno sconosciuto mancava alla lista.
Ma è un'esperienza da provare, non soltanto per sfogare tutta la frustrazione che riporto, ma anche per provare qualcosa di nuovo, di eccitante.

«E se io non volessi?» Lui velocemente si protende in avanti, per riuscire a stringermi la mano destra.
Poi, come se non ci fosse un domani, la sua bocca calda, sfiora la mia.

«Dimmelo cosi... Che non vuoi» Un brivido scende lungo la mia spina dorsale, mentre le nostre labbra vogliono assaggiarsi sempre di più, e le nostre mani si uniscono.

«Voglio sentirti gridare il mio nome, ragazzina» Mi morde il labbro inferiore, restandomi così vicino.
«Non so neanche come ti chiami»
«Ma la serata è lunga, sconosciuta che mi ha provocato un danno alla macchina... Ne abbiamo di cose da dirci»

Nel mentre che ascolto le sue parole, accarezzo il suo labbro inferiore col pollice.
Lui mi lascia un bacio nell'incavo del collo, tirando leggermente la mia pelle con i denti.
Quando risale con la bocca, la mia si è socchiusa, e ha accolto la sua in un batter d'occhio.
Le nostre lingue si sono attorcigliate in un attimo.

E lui ha ragione, la serata è lunga.

𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora