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•𝙰𝚛𝚒𝚎𝚕•

Provo a mettermi nei suoi panni.
Cerco di vederla come la vede lui e di non andare controsenso.
Io ho davvero ferito James e me ne sono resa conto sin da subito.
Sto facendo di tutto per scusarmi di averlo deluso, di aver spezzato il suo cuore tanto quanto il mio.

Ma lui sembra bloccato.
Se da una parte può sembrare che sia disposto a metterci una pietra sopra, dall'altra invece, è completamente fermo e freddo come il ghiaccio.

Colpa mia, ne sono cosciente.
Cerco si recuperare in ogni modo.
Non posso fare un miracolo.
Cerco di fare quello che riesco, in fin dei conti sono solo una ragazzina.

E dovrebbe essere un offesa nei miei confronti.
Ma non è una novità.

Ancora al volante, sto portando James in uno dei locali più importanti.
Li, dove ci siamo baciati per la prima volta senza sapere di esserci ritrovati.

Ma lui non lo sa.

Nonostante siamo inzuppati, non ho intenzione di mettere fine a questa serata.
Voglio davvero fare il più possibile.

Raggiungiamo l'ingresso.
Noto lui molto preso, evidentemente avrà riconosciuto il posto.
Infatti mi sorride semplicemente, dopo avermi guardata per bene.

Pensava di sognare, forse.

«Lo sapevi?»
«Che mi avresti portato qui? No»

Scendo dall'auto, indicando poi con lo sguardo, ogni meraviglioso dettaglio.
Il locale è solo per noi.

All'esterno, è completamente diverso da come lo ricordavo.
Questo perchè hanno aggiunto decorazioni di ogni colore.

Sotto richiesta.

«Hanno cambiato l'esterno, vedo»
«Si, perchè gliel'ho chiesto io. Solo ed esclusivamente per stasera»
«Saremo da soli?»
«Soli soletti» Rido, ma lui resta serio.

Almeno per un attimo.
Poi ride anche lui.

«Dai, entriamo. Su»

Provo a prendergli la mano, sperando che non la ritiri.
Non succede.

Sono felice di questo.

Non si allontana da me.
Sembra di nuovo preso ed io faccio i salti di gioia.
Appena entriamo nel locale, lui si osserva intorno.

Curioso, come me.
Io ancora non ho visto le decorazioni.

È la prima volta.

«Buonasera, signori»

"Signori"
"Eppure non siamo così grandi"

Credo stia evitando di crederci perché i nostri capelli siano bagnati.
Fortuna per i vestiti.

Avevo un cambio.
Sia per me, che per lui.

«Prego, accomodatevi»

Intanto gli viene da ridere.
Capisco che vederci così sia divertente.

Anzi, forse pensa che siamo pazzi.
Fuori di testa.

Ma almeno non mostrarti.
Cerca di nasconderti.

Ci accomodiamo al nostro tavolo, che ha precisamente una rosa al centro.
Sorrido.

Poi parte una base romantica.
Precisamente, Love Me Like You Do.

Non mi chiede di ballare.
Lo immaginavo.
Ma a me non ferma nessuno.
Mi sollevo, porgendo subito una mano davanti ai suoi occhi.

«Vieni»
«No, non mi va, Ariel. Siediti»
«Dai, rompiscatole» Sorrido, tirandolo dalla mano verso di me.

𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora