50.

377 63 8
                                    

•𝙰𝚗𝚘𝚗𝚒𝚖𝚘•

Ricevo una chiamata.
Me l'aspetto, perciò non aspetto a premere sulla cornetta verde.

Immagino già quello che vuole dirmi.
O forse no.

«Ho fatto quello che mi avete chiesto»
«Perfetto. Com'è andata?»
«Alla grande, signora. Josephine ha avuto paura per la bambina, e per se stessa soprattutto»
«Bene. Spero che serva da lezione a mia figlia Ariel, perchè una nonna ha il diritto di conoscere sua nipote»
«Sono d'accordo»

Chiudo la chiamata.
Tutto è andato per il verso giusto.

Ariel deve avere rispetto.
Una figlia non deve mai assumere un atteggiamento sbagliato nei confronti della sua stessa madre.
E non farmi conoscere Giselle, è stato un colpo per me.

Così, ho chiesto a Jacopo, uno dei vecchi amici di Ariel, che assomiglia molto a James, di aiutarmi.
Caso vuole, pura coincidenza, Jacopo e James hanno un amico in comune.

William.

Jacopo, essendo una vecchia conoscenza di Ariel, ha trovato una scusa per chiedere a William, dove abitasse James.

Così poteva trovare Ariel.

William, a quanto pare ingenuo e molto credulone, ha rivelato a Jacopo tutto.
Senza però sapere che in casa, si trovassero soltanto Josephine e Giselle.

Abbiamo agito lo stesso.

Ariel, questo messaggio è per te.
Giselle è stata ferita, ma la prossima volta, ti assicuro, che non sarà solo ferita.

Ma tu potrai non rivederla più.

•𝙰𝚛𝚒𝚎𝚕•

Cerco di provocare James.
Provo a parlargli, ma lui non da alcun cenno di vita.
O meglio, non risponde.

Quindi, decido di farmi sentire.

«Mi spieghi perchè, se la colpa dovesse essere di mia madre, te la prendi a morte con me?»

Lui mi guarda.
Ma soltanto perché ho alzato la voce.
Giselle ha aperto gli occhi, davanti al mio urlo improvviso.

«Potresti non urlare?»

È l'unica cosa che dice, quando Giselle socchiude nuovamente gli occhi.

«Sono stufa, Jam»
«Anch'io, anche se non sembra, Ariel»

Sta per scoppiare una bomba.
Me lo sento.

«Non hai risposto alla mia domanda»
«C'è bisogno di rispondere? Perchè hai negato a tua madre di vedere Giselle?»
«Stai scherzando?»

Forse non è completamente lui.
Ma mi sta ferendo.

Come potevo permettere a mia madre di avere a che fare con Giselle?
Ha fatto del male alla sua stessa figlia.

Pensa a sua nipote.

«No, non sto scherzando. Cavolo, eri presente in quel momento! Potevi benissimo fargliela vedere, e poi portartela via. E invece sei scappata»
«Come potevo sapere che avrebbe agito in questo modo? E poi, non abbiamo neanche la certezza che sia stata lei»
«Hai dubbi, Ariel?»

Annuisco.

«Conosco mia madre, e nonostante tutto il male che mi ha fatto, non credo sia capace di fare una cosa del genere»

O semplicemente non voglio accettarlo.
Che è diverso.

«Ti giuro, Ariel, e te lo sto giurando per l'ennesima volta oggi, se tua madre dovesse centrare qualcosa, io non me ne sto buono al mio posto. Non me ne frega nulla delle conseguenze, Giselle non dev'essere toccata da nessuno»
«Credi che io starei ferma? Stai veramente pensando che non farei del male a nessuno, dopo che hanno fatto del male a mia figlia?»

𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora