14.

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•𝙰𝚛𝚒𝚎𝚕•

I miei occhi restano incollati a quelli di James, non volendo separarsi più.
È qualcosa d'inaspettato, qualcosa che ci ha sconvolto, in maniera positiva.

«Puoi restare ancora un po'?» Parla, ignorando la presenza di sua madre alle nostre spalle.
Inutile confermare che quella donna mi ha umiliata senza neanche conoscermi.
Senza sapere quello che ho passato.

«Non posso, devo andare»
«Non devi, dovresti»
«Dovrei»

Sentiamo infine dei passi, segno che quella donna si è allontanata, lasciandoci la nostra privacy.
Direi finalmente.

«Ariel, ti chiedo scusa a nome di mamma»
«Non c'è bisogno»
«Ti garantisco che non è cosi. Eppure, ti dirò, ha deluso anche me»

Un attimo di silenzio.
Poi, rompo il ghiaccio.

«Ti capita mai di pensare a loro?»
«A come sarebbe stata la mia vita se loro non mi avessero abbandonato?» Annuisco, giocando con le sue dita nel frattempo.
Siamo ancora davanti alla porta.

«Ci penso spesso. Sarei stato più maturo in alcune occasioni, non avrei paura di nulla e non farei il fifone. Ma non mi capita mai di pensare al se sono vivi o meno, lo sai? Mi domando solo perchè abbiano scelto di abbandonarmi»
A volte, ci poniamo domande alla quale non sappiamo rispondere.

E soffriamo, ma lo facciamo per davvero.

«E a te? Ti capita mai di pensare a loro?»
«Nella mente. Non ho idea di come siano, non ho mai visto una loro immagine» Ammetto, sentendo il cuore scoppiare nel petto.
«Ti sei mai chiesta perchè i tuoi nonni non ti abbiano preso in custodia? O anche i tuoi zii, se ne avevi» Continuo ad annuire, ma non riesco a dare una risposta ben precisa.
Non so cosa dire con esattezza.

«Non lo so, non so nulla, James»
«È brutto vivere nell'incertezza, accidenti. Io so che nessuno della mia famiglia mi ha voluto, e mi fa male. Immagino cosa si provi nel vivere senza avere alcuna risposta» I nostri modi di pensarla non sono uguali.
Eppure proviamo le stesse identiche cose.

«È peggio avere la convinzione che nessuno ti ha mai accettato, secondo me, e a proposito... Come fai a sapere che non ti hanno accettato, Jam?»
«Guardami» Si indica, parlando con occhi lucidi e gonfi.
«E?»
«Sono qui, con la donna che mi ha salvato la vita, Ariel. Con mia madre»
«Ma perchè nessuno della tua famiglia ti ha voluto, James? Hai una risposta?» Ritorno nuovamente nella posizione di prima.

Sento le sue braccia avvolgermi.
Avverto un calore che raramente ho sentito.

«Ricordo le parole di un ragazzo in orfanotrofio, sai? Non so come mai, ma quelle frasi non hanno mai lasciato la mia testa»
«Cosa disse?»
«Il ragazzo non ha nessuno» Un sorriso amaro varca le sue labbra.

Ed io ritorno con la mente indietro nel tempo.

"Stai per conoscere i tuoi nuovi genitori, piccolina. La tua nuova mamma, il tuo nuovo papà" In molti avrebbero odiato quelle parole.
Avrebbero detestato l'idea di avere a che fare con una nuova famiglia.
Ma io, adoravo il solo pensiero di poter conoscere coloro che mi avrebbero cresciuta.

Anche se, dentro di me, avvertivo quella sofferenza di dover lasciare James in orfanotrofio.
Tant'è che, inizialmente, negai ogni singola possibilità.
Piansi sulla spalla di James, per non permettere a nessuno di separarmi da lui.

𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora