68.

339 47 13
                                    

•𝙰𝚛𝚒𝚎𝚕•

Non potevo cominciare in modo peggiore di questo.
Pensavo che sarei riuscita, e invece ho perso la condizione del tempo.

Mi hanno chiesto di bere qualcosa.
Un aperitivo.

Blake e Amanda.
Giusto per conoscerci meglio.

Ma tra una chiacchiera e l'altra, non soltanto ho scordato il cellulare alla casa di moda, ma ho persino dimenticato di massaggiare James, in tutte queste ore.

Sarà furioso.
E ha tutte le ragioni del mondo.

Sono le ventitrè e trentatrè minuti.

Entro in casa, cercando di fare meno rumore possibile.
Giselle sicuramente dorme, e con lei anche Josephine e Gwenda.

James forse mi avrà aspettato.

Infatti lo vedo seduto alla poltrona, che mi osserva.
Non l'ho mai visto così arrabbiato.

«Jam... Scusami» Cammino verso di lui a passo veloce, posizionandomi sulle ginocchia.

Prendo le sue mani.

Lui non mi guarda.

«Non sono riuscita a messaggiarti. Ho aperto il tuo primo messaggio, perchè ero appena arrivata a lavoro, poi ho dovuto per forza lasciare il telefono. Io dovevo provare dei vestiti, e l'abbiamo fatto fino alle venti, con tanto di pausa pranzo, dove abbiamo parlato tanto»

Lui ancora non mi risponde.
Continuo a parlare.

«Poi, mi hanno proposto un aperitivo per conoscerci meglio, e ho scordato il telefono alla casa di moda. Siamo tornati a prenderlo»

James ha lo sguardo puntato altrove.
Posso notare le sue lacrime.

Mi fa male vederlo così.

«James»
«Non c'è una volta, una sola volta, in cui le cose tra noi, vanno bene» Ammette.

Non ha torto.

Mi sollevo, rimanendo a guardarlo.
Ho gli occhi umidi.

«Si, ho capito che è tutta colpa mia, ma ti ho chiesto scusa, James»«Sai cosa significa, aver chiamato tutti i nostri amici, compresi i miei genitori, senza averti vista arrivare?»

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Si, ho capito che è tutta colpa mia, ma ti ho chiesto scusa, James»
«Sai cosa significa, aver chiamato tutti i nostri amici, compresi i miei
genitori, senza averti vista arrivare?»

Mi guarda.

«Era una sorpresa, ma evidentemente l'aperitivo con gli amici, era molto più importante di me e tua figlia»
«Non dirlo, sai che non è cosi, James. È successo solo una volta, non accadrà più a prescindere, te lo prometto»

Provo ad avvicinarmi di nuovo.
Stringo le nostre mani.

«Mi guardi? Per favore»
«Sai cos'ho provato, Ariel? Forse la sto ingigantendo, forse sto esagerando, ma ha fatto davvero male esserci, e non vedere te da nessuna parte. E poi, sai che tua figlia aveva bisogno di te? Nel pomeriggio, mia madre ti ha cercato per chiederti del biberon, e tu nulla»
«L'hanno trovato?»
«No. Alla fine, Gwenda è andato a comprare l'altro»

𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora