12.

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•𝙰𝚛𝚒𝚎𝚕•

Non doveva andare così.
Avremmo parlato, raccontato la verità senza girarci intorno, eppure il destino è davvero crudele con noi.

Quando i nostri occhi si staccano, rompendo quell'atmosfera che avevamo creato, ci rendiamo conto della presenza di sua madre, all'ingresso del salotto.

Adesso mi odia, è così palese.

«Mamma...»
«James, ho fatto una domanda alla ragazza di fianco a te, non mi pare di averti interpellato. Tu, sei la famosa Ariel, oppure ho capito male? Non mi sembra di aver chiesto qualcosa di difficile»

Invece è complicato più di quel che sembra.
Ricordare il passato fa male.

Ammettere di averla presa in giro, anche se per poco tempo, mi provoca dolore.
Io non sono così.

«Detta cosi, sembra che abbia fatto qualcosa di male» Continua a prendere le mie difese James, capendo forse il mio stato d'animo.
Incrocio la mia mano con la sua, volendo tranquillizzarlo.

«James, va tutto bene, posso parlare io. Sono la famosa Ariel, signora»
«Ho capito, e perchè non l'hai detto? Adesso, credo sia anche impossibile che tu sia la sorella di Marcus»
«Lo è» I miei occhi diventano come palle di cristallo.
Così facile distruggerli, senza poter più vederli come prima.

«Qui è colpa mia. Sono stato io a decidere di fingere una relazione con lei, mamma. È partito tutto da una conversazione con papà, e non sapendo cosa rispondere e anche per divertirmi con Ariel, ho detto che era la sorella di Marcus e che era la mia ragazza» Continuo a stringere le sue dita, sentendo anche il battito del mio cuore accelerare ancora e ancora.
Sento l'ansia.

«E va bene. Dio, Ariel, avrei potuto accoglierti in maniera diversa, perchè la sorella adottiva di James meritava di meglio, e invece è andata in maniera diversa»

Quando sento quelle parole, mi rendo conto che mi ha paragonato ad una sorella per James.
È sempre stato cosi, eppure sentire quelle parole dopo averlo baciato, mi provoca una scarica elettrica su tutto il corpo.
Non lo accetto più?

Cosa diamine sta succedendo nella mia vita?

«Si può sempre ricominciare, non crede?»
«Assolutamente, Ariel... Sono felice, finalmente sei rientrata nella vita di James, e sarai tu a dargli una spinta. Una di quelle forti»
«Che intende?» Persino il ragazzo accanto a me resta ad osservare sua mamma, non capendo dove vuole arrivare.

Ma quando parla, tutto è così chiaro.
E il mondo mi crolla addosso.
Mi chiedo solo perché.

«James ha sempre parlato della cotta che prova per la sorella di Marcus, eppure noi non l'abbiamo mai vista. Credo sia giusto conoscerla»
«Mamma tu... Ne sei sicura?»
«Lo vedi, Ariel? Sempre con l'incertezza. Adesso c'è la tua migliore amica di fianco a te, può aiutarmi. Finalmente potrò vederti con una ragazza che ti piace davvero, e non con ragazze che ti passi una dietro l'altra» Sorride, correndo nelle braccia del figlio, che non mi sembra tanto contento.

Eppure, guardando i miei occhi, qualcosa cambia.

«E se non dovesse provare le stesse cose che io provo per lei?»
«Tentar non nuoce, figlio. Ariel può convincerla» Mi fa l'occhiolino la donna, e fingendo un sorriso, mi chiedo perché io sia stata messa in mezzo a qualcosa del genere.
Dovrebbe accadere tutto spontaneamente, ma vuole una mano nel conquistare una ragazza per suo figlio.

Mi chiedo la ragione.
Soprattutto mi chiedo perché io sia così dannatamente gelosa, se fino a qualche giorno fa, non avevo idea di che fine avesse fatto.
Vorrei ammazzarmi.

Ho a che fare con gente sbagliata.
Soffro di continuo e nessuno se ne rende conto.

«Allora chiamo Marcus, lo informo che abbiamo detto tutta la verità e che stasera verranno a cena da noi»
«Ottimo. Io parlo con tuo padre. James, figlio, spero che tu sia felice» Continuano ad abbracciarsi, e nel mentre io mi giro di lato, coprendo la mia voglia di scoppiare in lacrime.

Sopporta, Ariel.

Quando la donna ci lascia da soli, lui poggia il viso sulla mia spalla, sentendomi dura come una pietra, fredda come il ghiaccio.

«Stai bene?»
«Si, ricordo semplicemente il mio ex ragazzo, e mi domando se mai potrò essere felice»
«Certo che puoi, Ariel. Però c'è soltanto una cosa che non capisco»
«E cioè?»
«Per quale motivo mamma ha chiesto una mano a te per conquistare Celine» Ho anche scoperto il nome della sorella di questo Marcus.
Interessante.

«Credo perchè sa che io posso aiutarti»
«Si, ma Ariel...»
«Eh»
«Io non sono più sicuro di quello che voglio»
«In che senso?»
«Ho detto a mamma che sono d'accordo, che avrei parlato con Marcus e robe varie... Ma sento che questa storia non porterà a niente di buono»
«Tu devi solo pensare ad una cosa, James. Lascia perdere che tua madre ha capito ancora di più quanto a te piaccia questa Celine. Tu, piuttosto, cosa senti per questa ragazza?»
«Io adoro Celine, ma il suo carattere non mi piace. È qualcosa di sola estetica»

Annuisco, capendo dove vuole arrivare.
Poi però mi guarda, portando una mano sulla mia guancia.

«Invece se tu dovessi chiedermi di te...»
«Eh»
«Ti risponderei che sei stupenda. Sia dentro che fuori»

Quelle parole mi mandano fuori di testa.
Mi sento tranquilla, eppure ho la netta sensazione che lui non voglia deludere sua mamma, che cerca solo la felicità del figlio.
E, credendo che a James piaccia questa Celine, allora inizia a muovere i primi passi.
Ma se suo figlio non racconta che Celine non le piace davvero in tutto, credo che questa storia avrà un finale diverso.

«E chi lo dice? Ho una cicatrice lungo la spina dorsale, James»
«Questo ti rende ancora più bella»

Restiamo ancora a guardarci.
Sento che il conoscerci da sempre, aiuta il nostro rapporto a rafforzarsi e a non distruggersi, nonostante il tempo trascorso distanti.

«Posso dirti che devi parlare con tua madre?»
«Di cosa?»
«Del fatto che Celine ti piaccia solo esteticamente. Una persona ti deve piacere anche dentro, James. Sia con i pregi, sia con i difetti»
«Cosa che a me non succede con Celine, ma succede con te»
«Vai piano, furfante» Ridacchio, ma il mio cuore fa continue capriole.

Non vorrei restare delusa ancora una volta.

«Capisco tutto, James, ma qui c'è di mezzo la tua felicità, e dopo quello che hai passato, meriti davvero di essere felice. Parla con tua madre, e raccontale quello che mi hai detto. Vedrai che capirà» Mi sorride, senza mai staccarsi dalle mie iridi.

«Te l'ho mai detto che a oggi, non saprei come fare senza di te?»
«Me l'hai appena detto, Jam»

«Sappilo. Non so come farei senza di te, ragazzina»

𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora