•𝙰𝚛𝚒𝚎𝚕•
Andare oltre tutto e tutti.
Camminare, sempre a testa alta, inciampando spesso, ma senza mai perdere di vista il tuo obiettivo.
Il tuo essere sempre te stessa.Quando mi ritrovo davanti i suoi occhi, le prime parole che mi vengono in mente, sono proprio quelle.
È inutile persino nascondermi, anche se abbiamo perso tutta una vita, James mi conosce più di quanto io conosca me, e sa benissimo quanto vorrei urlargli addosso, ma soltanto per sfogarmi.
Poi mi sentirei incolpa.Decide quindi di abbracciarmi, senza neanche parlare.
Si avvicina, tremando assieme a me, e mi tira nelle sue braccia, portando poi la bocca sul mio capo.«Stai tranquilla, è tutto finito» Sono le sue prime frasi, sussurrate solo ed esclusivamente a me.
Non vuole che nessuno ascolti.
«Abbiamo vissuto un momento simile in orfanotrofio, Ariel, ricordi? Tu sei nuovamente venuta da me, cosi come all'epoca» Stavolta mi guarda, portando poi due dita sotto i miei occhi, per portare via le lacrime che continuano a scendere.«Scusami»
«Non chiedere scusa, non c'è alcun motivo per farlo. Piuttosto dimmi, hai bisogno di qualcosa? Un po' d'acqua, o una camomilla?» Nego col viso.
Niente riuscirà a calmare la rivoluzione che ho dentro di me.
Nessuno riuscirà a fermare il battito impazzito del mio cuore.«Con la tua migliore amica non succedeva mai?»
«Certo, succedeva, e lei era sempre li, a darmi una mano. Hayley sa cose che nessuno sa»
«Non credi che sia giunto il momento di farle sapere anche a me, ragazzina?» Mi provoca.
Se non lo conoscessi, potrei dire che cerca di farmi arrabbiare.
Invece, cerca proprio di farmi ridere.«Sei tornato il James di ieri?» Sorrido a malapena.
Ma per lui è già una vittoria.«Sono tornato, ragazzina. Ora non si scappa più»
«Io non sto scappando»
«Quindi, riassumendo le tue parole: tu non hai paura, non hai bisogno di nessuno e non stai scappando»
«E cosa c'è di male?»
«C'è che non ci credi neanche tu, e non ci credo neanche io, senza conoscerti a pieno, Ariel. Comunque, ti ho già detto prima, fin quando non vorrai parlare, io non ti obbligherò a farlo, perchè ti rispetto. Però, andiamo a fare colazione? Fingiamo che non è successo nulla?» Annuisco.È giusto non far capire nulla alla mamma, perché si preoccuperebbe soltanto.
Così com'è successo con James.
In altri casi, avrei potuto dire che ha preso da sua madre.Come si suol dire, tale madre tale figlio.
O tale padre, tale figlio.
Ma non conosco il suo papà, non l'ho mai neanche visto, quindi non ho le basi per affermarlo.Torniamo in cucina, mano nella mano, mentre osservo quello che c'è sul tavolo.
Se fino a pochi secondi fa non avevo fame, direi che mi è appena tornato l'appetito.Non si può rinunciare ad un bel caffè caldo, e a dei biscotti appena sfornati, in contemporanea a dei pancake.
Ci sediamo alle sedie, e nel silenzio più totale, cominciamo a fare colazione.
Fortuna che arriva la mamma di James, che spezza la tensione creatasi.«Dunque... Come vi siete conosciuti voi due? So che sei la sorella di Marcus, e poi? Ariel che mi dici?» Mi sorride, sedendosi di fronte a me.
Osservo James, per capire come comportarmi.Inutile dire che l'ho presa come una sfida.
Cerca di studiarmi, forse per capire se sono onesta.
Se mai potrei fare del male a suo figlio.«Ci siamo conosciuti grazie a Marcus» Sento una mano sulla gamba, ed è proprio quella di James.
Sto andando bene, lo percepisco dal suo tocco delicato.«E? Com'è successo?»
«In una serata qualsiasi. Marcus mi ha portato li, assieme a delle mie amiche, e appena ci siamo visti, è scattato qualcosa»
«Lui come la vede questa vostra relazione?»
«Mamma... Basta» Persino lui ha capito cosa stia cercando di capire con queste domande.
Le informazioni che cerca di ottenere.«James, non sto chiedendo niente di male, o sbaglio, Ariel? Ci tengo a conoscerla fino in fondo»
«Si, ma ti ha già detto come ci siamo conosciuti... Per quanto riguarda Marcus, lui ovviamente la vede bene»«Va bene, chiedo scusa se avete capito male con queste mie domande, semplicemente cercavo di comprendere meglio la situazione. Fino a ieri James era un donnaiolo, completamente single, e oggi si ritrova una fidanzata» Qui non ha torto.
Logico pensare molto, quando tutto ad un tratto, ci si presenta una nuova realtà davanti, e tu sei costretto a viverla.
Lui ieri ci ha provato anche con me.«Mamma le cose sono cambiate» Sorride alla donna, che immediatamente abbraccia il figlio, come segno di scuse.
Io invece, penso ai miei sensi di colpa e a come si stanno facendo sentire.
Credevo sarebbe andata in modo diverso e che sarebbe stato divertente, ma la verità è ben diversa.
Quella donna non merita di essere presa in giro, e ne parlerò con James.«Scusa, Ariel, se sono stata inopportuna»
«Si figuri, davvero. Anzi, l'ho capita appieno, quindi non si preoccupi»
«Facciamo colazione adesso» Mi accarezza la guancia, tornando poi a sedersi al suo posto.Mangiamo, tra una chiacchiera e l'altra.
Strano ma vero, fra me e James ci sono state occhiate non indifferenti.
Molto spesso ha girato lo sguardo, quando a mia volta osservavo lui.
Adoro guardarlo, non mi stancherei mai.«Tu dovresti tornare a casa, no?» Mi domanda James, mettendo per un attimo da parte quello che sta succedendo.
«Dovrei, sempre che Hayley mi faccia entrare»
«O il contrario» Ridacchia.
«Cos'è successo con questa Hayley?» Mi chiede la mamma di James.«C'è stata una piccola incomprensione, ma nulla di irriparabile» Sorrido cordialmente, aiutandola a sparecchiare la tavola.
Mi comporto come una vera fidanzata.«Senti, per quanto riguarda invece, tua madre e tuo padre? Conoscono mio figlio? O vorrebbero conoscerlo? Che mi dici a riguardo?»
È normale fare domande del genere, senza sapere quello che c'è dietro.
Ma sopportare diventa insopportabile.«Vorrebbero conoscerlo il prima possibile» Le parlo, ma sentendo un tufo al petto.
Ho bisogno di parlare con James.
Di ogni cosa.«Molto bene, organizziamo un pranzo tutti insieme allora»
«Ma certo» Sorrido ancora, raggiungendo velocemente James, seduto sul divano, col cellulare in mano.«Ehi»
«Ariel... Vieni siediti. Ho informato Marcus e la sorella di quello che è successo, ci lasciano fare, ma prima o poi dobbiamo raccontare tutto»
«Forse dobbiamo farlo in questo momento»
«Che dici? Perché?»Un attimo di silenzio.
Poi la mia voce si sente.«James... Noi due dobbiamo parlare»
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𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.
FanfictionNon bisogna mai giocare col fuoco, poiché si rischia di scottarsi. Eppure, ad Ariel non importa: preferisce scoprire una dolorosa verità, che potrebbe farle crollare il mondo addosso, piuttosto che vivere la vita per come si presenta, senza provocar...