•𝙰𝚛𝚒𝚎𝚕•
L'ho lasciato andare e ho sentito il mio cuore frantumarsi.
Questo perchè ho sbagliato, ancora, e ne sono pienamente consapevole.Però non è colpa mia, se quel pensiero rimane fisso nella mia testa.
Io cerco di rimuoverlo, ma non riesco ad andare oltre.
Ricordo che James provava attrazione nei suoi confronti, e pensare che ora è lei, a provare qualcosa per lui, non aiuta a mettere stop ai miei pensieri.Si piacciono, sono due bei ragazzi.
O è solo una mia paranoia.
«Perchè non riesci a capire che James ha occhi solo per te? Se vogliamo anche andare indietro nel tempo, James specialmente nel periodo in cui diceva di provare attrazione per Phoebe, era fissato con te, Ariel, e lo sai»
Annuisco.
È la realtà, non posso negarlo.Ma ho paura.
«Non è assurdo?» Parlo ad un tratto.
«Cosa?»
«Phoebe. Il fatto che abbia ricambiato i sentimenti di James, proprio quando lui ha capito di amare me»
«Questo devi dire al tuo cervello. Devi capire che, nonostante ciò, nonostante tutto e tutti, James morirebbe solo e soltanto per te, Ariel. O meglio, per te e per il vostro splendore di bambina»
«Non so come sia possibile, ma Giselle percepisce le mie sensazioni e credo anche quelle di suo padre. Penso capisca quando ci sia qualcosa che non va»Lo noto mentre la osservo.
Davanti alla presenza di James, aveva voglia di ridere e scherzare.
Ora che suo padre è andato via, mia figlia ha cambiato atteggiamento.Si è poggiata col viso sulla mia spalla e ha chiuso gli occhi.
«È normale, tesoro. Cosi come succedeva con te, mentre eri incinta. Ricordi? Mi dicevi sempre, che percepivi Giselle e i movimenti che faceva. Soprattutto, mi hai detto che sentivi da dentro che sarebbe nata una bellissima bambina e non un maschietto. Giselle sta imparando a conoscere te e James»
È una bellissima frase.
Così come noi stiamo imparando ad essere genitori.
Infondo, c'è una prima volta per tutto.Cerchiamo specialmente di capire Giselle e i suoi movimenti.
Infatti, ci rendiamo conto di come cambia il suo umore, da quando ha passato giorni in ospedale.L'ho notato specialmente ora.
E non smetto di farci caso.«Devo sentire James... Voglio scusarmi»
«Brava, chiamalo. Passami la bambina cosi cerco di farla dormire, intanto tu cercalo e vedi di chiarire»
«Certo»Le passo Giselle, che apre gli occhi tutto ad un tratto.
Poi li richiude.Avrà notato il movimento.
Cerco il contatto di James, mentre Josephine si allontana con Giselle.
Squilla, ma non risponde.Ovviamente.
L'ho dato per scontato.
«James, uff» Sbuffo.
Cerco di contattare Marcus, sperando non sia con quella cozza della sorella.«Ariel, ciao! Come stai?»
«Marcus, io sto bene. Ascolta, per caso James è con te?»
«No, sapevo che forse usavate la barca per una giornata. E ora?»Come posso spiegarglielo?
Non entro nel dettaglio.«Abbiamo avuto una piccola discussione e lui è uscito di casa, perchè voleva stare da solo»
«E non risponde al telefono»Annuisco.
Sono preoccupata, non posso negarlo.
Eppure, so che è adulto, e che sa badare a sé stesso.«Ascolta, prova a vedere alla stazione dei taxi. So che a giorni, inizia a lavorare e magari, è andato a controllare»
«Si, ci proverò, grazie»
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𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.
FanfictionNon bisogna mai giocare col fuoco, poiché si rischia di scottarsi. Eppure, ad Ariel non importa: preferisce scoprire una dolorosa verità, che potrebbe farle crollare il mondo addosso, piuttosto che vivere la vita per come si presenta, senza provocar...