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Tutto ad un tratto, la mia mente mi tradisce.
Io non posso fare a meno di darle retta.
Non ho più fatto sesso con nessuno, da quando mi sono ritrovata ad essere single.
Ma, nonostante la bellezza che mi ritrovo davanti, non riesco a lasciarmi andare per davvero, e a ignorare i miei pensieri negativi, perché non sarei davvero me stessa.

«Ehi... Piano» Mormoro, distanziandomi di poco dalla sua bocca, che ad ogni modo, ho assaggiato.
Così buono, ma non fa per me.
«Come dici?» Mi parla poi, forse scioccato da queste mie parole.
Come dargli torto, ho smesso di baciarlo tutto ad un tratto.

«Basta... Non ho voglia»
«Non sembra, lo sai? Adesso che avevi ottenuto il tuo scopo, perché ti tiri indietro?» Lui sorride brevemente, avvicinandosi nuovamente a me.
Passa una mano tra i miei capelli, lungo le mie ciocche.

«Come prego? Chi ti credi di essere?» Schivo la sua mano, che cercava di raggiungere il mio viso.
Sono a poca distanza da quello sconosciuto, che mi ha veramente distrutto la serata.

«Ragazzina, sembravi disposta a darmela, stasera» Continua a bere, senza però mai smettere di guardarmi.
«Non la do al primo che incontro, hai sbagliato a crederci, tesoro. E ascoltami, il mondo non gira intorno a te»
«Non capisco, allora perché mi hai baciato? Perché mi guardavi con quei due occhi profondi?»
«Cercavo di capire se il tuo scopo era altro, e ci sono riuscita. L'ho capito. E sei veramente uno stronzo»
«Va bene, adesso che lo sai, cos'è cambiato?»
«È cambiato il fatto che non l'hai avuta. È la prima volta che perdi con una donna, vero?» Quasi sorrido dentro di me per questa frase, ma quando mi rendo conto che invece, lui è serio, ritorno seria anch'io.

«Bene, ragazzina, sei un controsenso abissale, beato chi ti capisce» Alza di poco il tono di voce, camminando verso l'uscita del locale.
Io invece, resto immobile, ipnotizzata dalle sue spalle larghe e dalla sua camminata attraente.
Non me la sono sentita, il mio cuore ancora sanguina per ciò che ho dovuto affrontare con il mio ex ragazzo.
Non ho voluto unirmi a lui, nonostante i presupposti erano buoni.

Ma a quanto sembra, lo sconosciuto, c'è rimasto male di questo mio gesto.
Ma perché, poi?
Neanche mi conosce.
Ritorno dalla mia migliore amica, che mi aspetta trepidante, seduta al tavolo.
Forse è rimasta a bocca aperta dopo avermi vista rifiutare apertamente un ragazzo di quella portata.

«Spero tu sia convinta di questa scelta»
«Non sono una che fa sesso col primo che capita, specie con il ragazzo alla quale ho procurato un danno alla macchina»
«Qualche minuto fa eri contraria, Ariel, non vedevi l'ora di gettarti nelle sue braccia» Si solleva dalla sedia, piazzandosi davanti a me.

Hayley dice sempre le cose come stanno, specialmente quello che vorrebbe fare e non può.
Ho un tantino paura di quello sguardo che mi ha lanciato appena si è sistemata davanti ai miei occhi.
È quasi come se mi avesse detto che ci pensa lei.
Ma non potrebbe muovere un solo dito contro lo sconosciuto, perché a differenza mia, lei è ancora fidanzata, nonostante il suo ragazzo non lo guardi negli occhi da giorni.

«No» Le mormoro all'istante, non facendomi sentire da nessuno, se non da lei.
«Cosa no?»
«Non metterti nei casini, Hayley. Quello è un coglione, te lo rinfaccerà a vita. E poi, non scordarti che sei fidanzata»
«Lui può uscire con le sue amiche, e io non posso uscire con un mio amico?»
«Hayley, stai scherzando? Non sei uscita con un tuo amico, e fino a prova contraria, lui non ti ha tradito! Vuoi metterti nei guai? Fallo, ma non contare su di me, perché io sono per le cose giuste! E la cosa giusta, per me, è aspettare. Sono appena uscita da una relazione, il mio ex ragazzo mi ha tradita davanti ai miei occhi, e non me la sento di darla a chiunque, come se niente fosse! Se tu invece, vuoi commettere questo sbaglio, fallo! Ma te ne assumi la responsabilità»

Quasi resto scioccata dalle mie stesse parole.
Ho sempre difeso la mia migliore amica dal mondo intero, così come lei ha sempre difeso me, a prescindere da tutto e tutti.
Ma questo non riesco a tollerarlo, poiché io vado contro il tradimento, dopo averlo vissuto.
Non so neanche se lo sconosciuto avesse qualcuno che lo aspettava a casa, ed è qui che mi sento incolpa.
Ma qualcuno come lui non potrà mai avere una relazione seria.

«Mi stai veramente mollando la mano a metà percorso? Ariel, cosa ci siamo dette poco fa? Dovevamo fare baldoria, con l'unica differenza che, saranno stati gli uomini a venire da noi, ma non ci saremmo tirate indietro. Ora sono io, che sto andando a divertirmi, cosa c'è di male?» Per un attimo non riconosco Hayley.
Lei è sempre stata contraria ai tradimenti, al mio tradimento, eppure oggi mi sembra di avere, davanti ai miei occhi, una persona completamente diversa.

«Io scherzavo, Hayley, o meglio... Credevo di riuscirci, e invece no! Perché devo sentirmi incolpa per questo? Tu sei fidanzata, cazzo, renditene conto! Prima di voler fare questo passo in avanti, con uno stronzo qualsiasi, metti fine alla tua relazione! Io non sopporto questo genere di cose, perché lui può pure aver sbagliato, ma non ha mai messo la sua bocca su quella di un'altra!» Le punto un dito contro, lasciandola sola nel locale.
Non avrei mai detto che un ragazzo sarebbe stato motivo di discussione con lei, ma se l'è cercata.

Fingere di farmelo andar bene non mi garba.
Sono sue scelte, e spero che possa continuare verso la strada giusta, ma io non ho intenzione di starle dietro se, per caso, dovesse inseguire una delle strade peggiori che esistano.

Mi ritrovo, improvvisamente, a riportare la mia mente indietro, senza alcuna ragione.
Ricordo di quando, mamma e papà, sono venuti all'orfanotrofio, per portarmi via da lì, e di quanto ero arrabbiata di voler lasciare James.

"Vieni con me" Fu l'ultima cosa che riuscì a dire, visto che poi, colui che chiamo papà, mi sollevò, portandomi via.
Non mi diede neanche modo di salutare quel bambino.

Ci eravamo promessi tante cose.
Una fondamentale, era che ci saremmo tatuati l'iniziale del nome dell'altro, sul polso, in segno di aver vissuto un'amicizia profonda.
Speciale, a tutti gli effetti.

Senza rendermene conto, mi passo due dita esattamente lì, dov'è tatuata la J.
Mi viene da piangere, e quasi mi sembrerebbe di farlo, visto che delle gocce camminano sul mio volto.
Ma in realtà, mi trovo sotto una tempesta.

«Ma cazzo» Borbotto.
Prima di cominciare a correre, qualcosa mi ripara.
Qualcosa, o meglio, qualcuno.
Un ombrello si è piazzato sopra la mia testa, e quel profumo, che ho sentito poco prima, passa al di sotto delle mie narici.
Non c'è neanche bisogno di girare lo sguardo, per capire che si tratta dello stronzo.

«Non avevi detto che non mi avresti mai salvata se ci fosse un uomo malintenzionato con me?» Parlo, sentendomi al caldo.
Eppure la pioggia è forte.
«Io non vedo nessun uomo, all'infuori di me»
«Ma io ero sotto la pioggia, da sola»
«Dimmi grazie, ragazzina, o me ne torno dentro» I miei occhi puntano i suoi, sotto la luna e le stelle, sotto il cielo annuvolato.

Il suo sguardo è famigliare, e questa sensazione mi fa paura.
Non ho la più pallida idea di chi lui sia.

Ma perché mi sembra di conoscerlo già?

𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora