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•𝙰𝚛𝚒𝚎𝚕•

Conto i secondi che passano da quando sono entrata nella camera.
Aspetto con ansia il momento in cui aprirà gli occhi, e mi vedrà davanti ai suoi occhi.

Sentirlo così distante fa male.
Averlo cosi vicino, ma al tempo stesso così lontano, e non poter far nulla per cambiare questa realtà.

Se non aspettare.

Attendere senza mai mollare.

Aprono la porta, e appena mi volto, c'è Josephine davanti ai miei occhi.
Le sorrido.

«Ancora nulla?» Domanda.
«Zero»

Annuisce, posizionandosi di fianco a me.

«Vuoi qualcosa da bere? O che sia da mangiare?»
«No, nulla. Grazie mille»
«Ariel, tesoro... L'operazione è andata a buon fine, non puoi non mangiare ne tantomeno puoi non bere»
«Aspetto lui»

Sistema una mano sulla mia spalla.
Mi resta vicino, nonostante tutto e tutti.
Ma da quel momento, passano altre diverse ore, e l'oscurità della notte ha preso il sopravvento.

È sera.
Sono quasi le dieci.

«Ho ansia che non si svegli, Josephine»
«È stonato, Ariel. Quell'anestesia è stata forte, soprattutto l'hanno intubato. Ci mette di più per questo, mio marito ci aveva avvisato che poteva essere questione di minuti, così come poteva essere questione di ore»
«Ho paura»
«Non è necessario averne, piccolina. Ho bisogno che tu faccia qualcosa per me»

Dal tono di voce, sembra qualcosa di serio e che non può essere rimandato.
Resto sull'attenti.

«Non mangi, e non bevi. Almeno riposati un po', Ariel... Sei distrutta, e il tuo viso non mi piace. Sei più pallida di questa mattina e i tuoi occhi sono lucidi, segno che sei stanchissima»

Nego immediatamente.

«No, voglio assistere James»
«Ariel, qualsiasi cosa succeda, io ti chiamerò, ma per favore... Lui ha bisogno di te, e non può averti al cento per cento se sei a terra»

Prova a trasmettermi forza.
Ma non riesco ad addormentarmi dal nulla.
Come se niente fosse.

«Ti prego, Ariel. Sono qui, mi occuperò sia di te, che di lui. Di fianco al letto c'è una poltrona, sdraiati che te la sistemo»

Decido di darle retta.
Nonostante una parte di me sia contraria a tutto questo.

Vorrei essere pronta al suo risveglio.

Ma d'altro canto, non posso esserci, se sono a pezzi fisicamente.

Quando mi posiziono sulla poltrona, in pochi secondi smetto di guardare James.
I miei occhi si chiudono, in preda alla forte stanchezza.

Ma continuo a sentirlo vicino.

•𝙹𝚘𝚜𝚎𝚙𝚑𝚒𝚗𝚎•

Entrambi dormono.
Come se fossero l'uno sulla spalla dell'altra.
Il vero amore sono proprio loro.

Ho avuto dubbi su Ariel, ma penso che nessun'altra sia adatta a mio figlio.
Osservo in primis lui, subito dopo lei.

𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora