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•𝙹𝚊𝚖𝚎𝚜•

Mi sento un perfetto idiota.
Ho sbagliato ogni cosa, ma la verità è che non voglio più far soffrire nessuno.

Neanche la donna che è riuscita a tirarmi fuori da quell'oscurità che mi ha invaso, dopo l'abbandono dei miei genitori.
Eppure sento di aver commesso un grande errore nell'acconsentire alla sua proposta, perché c'è anche la mia vita in gioco.

E non è un fottuto scherzo.

Se ci fosse stata una persona che mi piaceva davvero, potevo ragionarci su.
Ma stiamo parlando della sorella del mio migliore amico: una ragazza stupenda, perchè negarlo.
Ogni ragazza è bella a modo suo.

Ma non mi ci posso fidanzare se il suo carattere non lo sopporto.
Ci ho provato.
Ho tentato in tutti i modi di andare d'accordo con Celine, ci ho provato sia per me, che per Marcus.
Ma i nostri caratteri sono incompatibili.

Litighiamo sempre, anche per le banalità.
Perciò ho deciso di parlarne con mamma, affinché possa capire le mie vere intenzioni.
Non ho più neanche intenzione di fingere con papà che Ariel sia la mia fidanzata.

Appena torna, parlerò di tutto.
Anzi, parleremo.

«Mamma»
«Ehi, tesoro mio... Dimmi tutto»
«Volevo parlarti un attimo di Celine»
«Cos'è successo? Non vuole venire da noi a cena stasera?» La sua espressione è preoccupata, e come darle torto.
Una madre si preoccupa sempre.

«Non è questo, sono io che non voglio che vengano a cena da noi» Ammetto, senza girarci intorno.
Voglio essere onesto in tutto, anche perchè le bugie non portano da nessuna parte.

«Come mai, James? Hai paura che possa dirti di no?»
«No, mamma. Capisco le tue intenzioni, ma con Celine non potrà mai funzionare. I nostri caratteri sono diversi, non andiamo d'accordo. La mia è solo un'attrazione fisica, non per la sua persona. Ti ho detto si solo per non farti rimanere male, ma ci stavo rimanendo male io, perché è la mia di felicità» Finalmente sento il petto libero.
I ragazzini non riescono ad ammettere la realtà.
Hanno paura delle conseguenze.

Invece io affronto.
Anche se spesso, inciampo.

«E lei? Ariel»
«Che c'entra Ariel?»
«Cosa ne pensa a riguardo? È stata lei a convincerti a dire di no?»
«Mamma, ascolta... Tu poco fa, hai detto che Ariel sarebbe stata la spinta della quale avevo bisogno, e cosi è stato»
«Ho capito. Ammetto che mi sembra tutto un po' strano. Non la vedi da una vita, James. Tutto ad un tratto si piazza nella tua vita»
«Mamma stai ipotizzando che sia fatto apposta e che lei non sia Ariel? Cosa stai pensando per l'esattezza?» Mia madre sospira.

Mi prende le mani, allontanandomi ancora di più dal salone.
A quanto pare, lei non deve sentirci.

«Credevo che sarebbe stata ben disposta ad aiutarci con Phoebe, e invece è stata una delle prime a dirti di rifiutare il tutto»
«Apparte che non è stata lei a dirmi questo, e poi, temi che la ragazza li, non sia Ariel, per questa fottuta ragione? Mamma, ascoltami, ho sofferto molto quando mi hanno strappato via Ariel. Adesso non ho più intenzione di allontanarmi da lei, o di perdere voi che mi avete donato la vita. Quindi ti prego, ti scongiuro, chiudiamo questo discorso, e renditi conto che quella li, è la mia Ariel, non qualcuno che si finge lei»

«Qualcuno potrebbe conoscere bene la sua vera storia, James, e farti quindi uno scherzo»
«Mamma... Stai delirando, basta» Decido di lasciarla da sola, tornando in salotto, dove la mia migliore amica mi attende, ansiosa di sapere cosa sia successo.

Quando mi siedo di fianco a lei, noto che il suo sguardo è fisso verso il mio.

«Ha detto che è colpa mia, vero?» Annuisco, abbassando il capo.
Con lei non riesco a fingere, soprattutto non riesco a mentire di non esserci rimasto male davanti a quelle parole di mamma.
Mettere in dubbio che lei sia la mia Ariel è qualcosa che non accetto.

«Chiaro»
«Ariel... Ha anche detto che probabilmente sei solo una qualsiasi ragazza che si sta spacciando per la mia vera migliore amica»

«Che cosa? Solo perchè ti ho spinto a seguire te stesso? James, non voglio che tua madre mi offenda cosi, perché questa è un offesa bella e buona» Si alza, puntando un dito contro di me.

Mi alzo a mia volta, bloccando le sue mani.

Detesto vederla agitata.
Lei non deve star male.
Non dopo quello che mi ha raccontato.

«Ti prego, calmati. Non voglio che entri nel panico per questo»
«James stai scherzando? Come può una donna che non mi conosce, mettermi in dubbio in questo modo?»
«Preoccupazione da mamma, mettila cosi» Provo a difenderla, anche se non è corretto farlo.
È indifendibile.

«Tu le credi, Jam?»
«Come posso crederle?»
«Rispondi solo si o no, James»
«No, Ariel. Non le credo. So che tu sei la mia Ariel al cento per cento, e nessuno mi farà cambiare idea. Ma poi, da dov'è uscita questa storia?»
«Non lo so, non conosco tua madre. Ora per favore, puoi portarmi via? Anzi, lascia perdere, vado via da sola» S'incammina verso l'uscita, ed io le vado dietro, senza mai lasciarla.

«Stai andando via?»
«Si, ma non pensare che stia andando via per tua madre. Sto andando via perchè devo tornare a casa mia, James»
«Resta ancora un po'» Mormoro, tenendo sempre la mia mano stretta nella sua.
Poi poggio la fronte su quella di lei, e i nostri respiri si uniscono.
Eravamo così anche da bambini.

«Devo parlare con Hayley. Ti ha baciato, accidenti. Ha baciato il mio migliore amico di tutta una vita» Ridacchia, posando un istante dopo, il suo viso sul mio petto.
Adoro averla così vicino.

«Ti da fastidio saperlo?»
«Ovviamente si»
«Ragazzina, dove vuoi arrivare?»
«Ho sempre detto che tu ed io siamo una cosa sola, o no?»
«L'ho sempre detto anch'io»
«Quindi fai due più due, James»

«È per questo, allora»
«Per cos'altro dev'essere?»
«Non so» La conversazione viene interrotta da mia madre, che tossisce per richiamare la nostra attenzione.

«Vai via?»
«Vado via»
«Posso chiederti come mai?»
«Ho da fare» Ariel è talmente fredda, ma non posso darle torto.
Qualcuno ha messo in dubbio la sua persona, il suo modo di essere e tutto quello che ha passato.

E quel qualcuno è proprio mia madre.

𝙳𝚞𝚎 𝙲𝚞𝚘𝚛𝚒 𝙸𝚗 𝚄𝚗𝚘.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora